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cinnamon

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  1. Ciao Etoile, mi ha molto toccato la tua storia. Mi ha toccato anche la lucidità con la quale la racconti nonostante per te sia davvero tragica. La penso come te, da quello che scrivi sei una persona molto intelligente e razionale, non impazzirai. Ne hai passate tante, a questo punto mi sento di poterti dare solo un consiglio: cerca quanto più puoi di stare serena e di inseguire la serenità a qualunque costo. Hai 60 anni, ma fidati non è tardi, non è mai troppo tardi. Cerca un qualcosa che ti possa far distrarre e non pensare a quanto ti è accaduto, passeggia, leggi, ascolta musica, fai ciò che vuoi ma non rimuginare sul passato. La vita è breve e spesso ne gettiamo via una gran parte in sofferenze e seghe mentali inutili. In bocca al lupo un abbraccio C.
  2. Ciao, mi ha colpito la tua storia. Sono d'accordo con te, ma più che di maschera io parlerei di compromesso. La vita è un compromesso continuo con tutti, e ripeto con TUTTI. Quando si comprende ciò, già si è a metà dell'opera. La felicità è fatta di attimi, di pochissimi attimi... Io perciò punto alla serenità, e lotto affinchè possa durare un pò di più... In bocca al lupo C.
  3. Ciao, cosa intendi per carenti cure da parte dei tuoi genitori? C.
  4. Ciao, spero tu non sia morta...perfavore daccene prova ;) C.
  5. Ciao, prova a contare nella tua mente fino a 10 prima di parlare. Sicuramente produrrai qualcosa di più sensato e vedrai come smetteranto di rimanere basiti quando apri bocca. C.
  6. Ciao, hai provato a parlarne con uno psicologo? C.
  7. Che bella risposta. brava! ce ne fosse di gente come te! Spero che a 19 anni Giova, possa realmente afferrare il senso delle tue parole C.
  8. Ciao, come soluzione estrema prova a farle cambiare scuola se non l'hai già fatto. I professori negheranno sempre (almeno la maggior parte) ciò che succede. Avere 18 anni non è semplice, da quello che scrivi sei una buona madre. In bocca al lupo C.
  9. Ciao Alex, mi ha colpito molto quello che hai scritto. Io ho qualche anno più di te...quasi 38 Capisco perfettamente il tuo stato d'animo, ho vissuto anche io una sorta di percorso molto simile al tuo. A mio avviso parlare da soli, non è sintomo di pazzia, su questo stai tranquillo. Già il fatto che riesci a parlare di te in terza persona, di effettuare una continua analisi introspettiva per cercare di migliorarti mi fa riconoscere che ce la puoi fare. Considera che avere 15 anni, non è semplice. Si vorrebbe vedersi realizzati, nello studio, nelle amicizie, nel partner....ma spesso non è così sono anni di transizione, di cambiamento, di continua crisi. Ci si sente sempre fuoriluogo, si ha sempre la paura di passare per sfigati... Ti do un consiglio, cerca di stare più sereno possibile, tutto passerà. Cerca di circondarti di gente sincera (non è semplice), scarta i falsi, gli opportunisti e gli ipocriti. Avrai delusioni da chiunque, così è la vita...per poi arrivare a capire che tutto è solo un grande compromesso...allora inizierai a stare meglio in bocca al lupo c.
  10. Ciao, quale sarebbe questa zona di confort?
  11. Ciao Luisi, capisco la tua situazione, in quanto anche io sono una persona molto ansiosa. Quando l'ansia ti avvolge e ti prende, è davvero difficile avere scampo. Vediamo tutto nero, pensiamo che le cose più brutte sicuramente capiteranno a noi, ma per fortuna non è quasi mai così. Una volta lessi le ultime parole dette sul letto di morte da un anziano al proprio figlio: "Disse, il mio più grande rimpianto è aver vissuto la vita preoccupandomi di tantissime cose, che alla fine non sono successe" Vorrei dirti solamente, con la premessa fatta, di cercare di reagire e di non vivere in continua paranoia. Dirlo è semplice, ma concentrandoci e rimanendo razionali tutto con il tempo si sistema. Cura e coccola per quanto puoi tuo marito, i tuoi non vivranno per sempre. Un abbraccio ed in bocca la lupo c.
  12. Ciao, giustissima risposta, pienamente d'accordo. Anche io percepisco tanta sofferenza da quanto ha scritto Lim. Quello che veramente mi colpisce è l'amore viscerale verso i suoi genitori, nonostante a mio avviso sono la concausa (se non la causa) di tutta la situazione che si è creata. L'amore oppressivo ed egoista dei tuoi genitori ha contribuito al tuo isolmento, nemmeno spiegando loro il tuo malessere hai sortito alcun effetto benevolo. Questo dovrebbe farti capire che hanno una grossissima responsabilità per quanto ti sia successo. Detto ciò, ora è il momento di svegliarsi e combattere. I tuoi genitori non sopravviveranno in eterno (per tua fortuna). Reagisci, cerca di uscire il più possibile per farti degli amici, palestra, biblioteca, gruppi di interesse ecc. le risorse esistono, sta a noi saperle sfruttare. Vai all'asl, esistono psicologi bravi che fanno bene il loro dovere. un abbraccio ed in bocca al lupo c.
  13. cinnamon

    Non vivo da 8 anni

    Ciao Daniele, da quello che scrivi si evince tanta sofferenza e tanto dolore. La perdita di un genitore è sempre una tragedia, dalla quale però è necessario e giusto risollevarsi. Non dico che sia semplice, anzi è difficilissimo, ma è giusto farlo. Purtroppo la vita continua e ciò ci dimostra che non siamo nulla di fronte alla morte. Ti consiglio di rivolgerti ad uno psicologo, anche della asl che saprà sicuramente darti una mano. Cerca di evitare l'alcol, a me ha distrutto e continua a distruggere l'esistenza. Un abbraccio ed in bocca al lupo. c
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