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  1. Buongiorno, sono qui per chiedere consiglio per la mia situazione attuale. Sono fidanzata da ben 3 anni, in una relazione a distanza, il mio attuale ragazzo è innamoratissimo di me, è dolce, pensa al futuro e alla famiglia... Ma io sento che le cose non sono più come prima. Quando ci vediamo, una volta ogni 3 o 6 mesi, litighiamo sempre, in più lui ha dei comportamenti proprio da bambino e tutte quelle cose che prima non mi davano fastidio ora mi irritano tantissimo, non porta conversazioni nella coppia, mi critica spesso e non si scusa mai quando mi ferisce. Temo di essere innamorata di una visione che mi sono fatta di questo ragazzo, come se nella mia mente a causa della distanza lo avessi creato diverso dalla realtà. In più nelle ultime settimane un collega a cominciato a scrivermi, e ogni giorno stiamo a chiacchierare fino anche alle 2 di notte. Ho paura però che se chiudessi la mia relazione commettere un grande sbaglio perché lui è molto innamorato, e in più, ho paura di rimanere sola. Grazie a tutti coloro che risponderanno e mi aiuteranno.
  2. Buongiorno, sono un nuovo utente e scrivo per la prima volta in questa sezione per confrontarmi con altre persone e capire. Sono fidanzato da 4 anni e 5 mesi, sono sempre stato innamorato della mia ragazza e non ho mai avuto alcun dubbio sul nostro rapporto, ultimamente però qualcosa è cambiato soprattutto dal momento in cui non conviviamo più perché per esigenze lavorative dobbiamo rimanere in due città diverse. Il problema non è la distanza ma il suo atteggiamento, lei ha sempre fatto fatica a parlare, discutere e dire ciò che prova e sente, anche dirmi che le manco è per lei difficile, non esprime facilmente le sue emozioni e preferisce tenere sempre tutto dentro. Infatti, quando capitava di litigare lei non affrontava il discorso subito ma preferiva allontanarsi per pensare e capire. Inoltre, da alcuni mesi non sta molto bene perché è stressata, non vuole stare in quella città e ha avuto difficoltà ad ambientarsi e con me è sempre così lontana. È vero che mi parla di tutto, mi rende partecipe di ogni cosa, però è anche vero che mette da parte la nostra intimità, il nostro stare da soli e condividere dei momenti che non possiamo più condividere come prima perché siamo lontani, non mi dice mai mi manchi, vorrei vederti, vorrei abbracciarti. Quando vado da lei riempiamo le nostre giornate svolgendo delle attività (il più delle volte sono le nostre passioni comuni) e per carità ci divertiamo, ma non mi dice mai voglio rimanere a casa abbracciati anche semplicemente a guardare un film, non chiede atteggiamenti di affetto, è sempre così impostata e sulle sue. A me manca stare con lei e a lei sembra non mancare, per lo meno è quello che capisco perché non esprime mai i suoi sentimenti. Vorrei delle attenzioni che non ho più, tante volte mi sono detto che tutto questo è dovuto dal fatto che sta passando un periodo stressante, tante altre ho invece paura che a lei forse non manco. Mi basterebbe anche solo un diverso atteggiamento. Vado da lei dopo ore di treno e mi aspetto che dalla felicità mi salti addosso, che mi abbracci o che semplicemente cerchi la mia mano o mi dia un bacio spontaneamente, invece è sempre sulle sue, mi parla dei suoi problemi, condivide il suo malessere o le sue preoccupazioni ma è come se si vergognasse di abbracciarmi, quasi come se non mi conoscesse e si trattenesse. Io veramente non capisco.
  3. Salve, non credo di essere il solo a provare, anzi, a non provare più amore ma solo bene... Spiego meglio: dopo 20 anni di matrimonio con prole ho ceduto ad un'altra donna di 14 più giovane. Purtroppo non è stata una scappatella ma la consapevolezza di esser arrivato al capolinea con mia moglie...ora ex. Ora non riesco più ad amare, pur che abbia un'altra relazione non riesco più a sentire amore. Bene si, ma amore no. La mia nuova compagna vorrebbe più attenzioni, più coinvolgimento...convivenza...io al solo nominare queste parole rabbrividisco.. Sono solo io? Qualcuno prova un qualcosa di simile come a me?
  4. Buonasera, vorrei un vostro consiglio su un problema che sto vivendo da alcuni mesi a questa parte. Sono una donna di 30 anni e ho, da quasi due anni, una relazione con un uomo molto più grande di me, di 60 anni. Viviamo a distanza, perché io sono di Bari e lui di Roma. All’inizio della nostra frequentazione lui era entusiasta e mi diceva che era interessato alla convivenza. Io ho iniziato con i piedi di piombo, soprattutto perché venivo da una delusione sentimentale e avevo paura di soffrire di nuovo. L’anno scorso salivo da lui una volta al mese per 4 o 5 giorni al massimo, poi per tutta l’estate non ci siamo visti perché a casa sua stavano facendo dei lavori e non essendoci il condizionatore soffro molto il caldo. Lui mi ha chiesto diverse volte in quei mesi di salire per andare a trovarlo perché gli mancavo, ma io mi sono rifiutata e lui ci è rimasto male ovviamente. Dopo l’estate sono tornata da lui e ho scoperto che mi mancava troppo e ho iniziato a restare da lui per più giorni, una settimana o dieci. Verso Novembre gli ho espresso il mio desiderio di allungare i tempi di convivenza, anche ad un mese, perché ho sempre avuto come obiettivo finale la convivenza e ho capito di amarlo davvero. Qui sono iniziati gli scontri. A Natale mi ha concesso di stare da lui un mese, ma una volta lì abbiamo ripreso questo argomento dolente, abbiamo litigato e io, sentendomi rifiutata, sono scesa dopo una settimana mia sponte. A questo punto ho iniziato a covare sospetti sul suo scarso interesse nei miei confronti e ho insistito ancora di più su questo punto, ottenendo solo l’effetto opposto. Ora mi dice che lui non mi vuole fissa a casa sua, perché vuole i suoi spazi e per il momento è d’accordo massimo sulla mia permanenza da lui per due settimane al mese e che poi col tempo si vedrà di arrivare gradualmente ad un mese di convivenza. Forse è tutto molto confuso, anche nella sua testa perché, anche se ora mi dice che non mi vuole fissa a casa sua, in alcune occasioni mi ha detto che non si sposerebbe mai ma al massimo può convivere. Quindi l’opzione della convivenza la considererebbe eventualmente... A me del matrimonio non interessa francamente, ma vorrei sbloccare la questione convivenza e non so più come fare. Qualcuno può darmi qualche consiglio? Grazie a chiunque vorrà rispondermi.
  5. Ho davvero bisogno di consigli su come trovare una ragazza da conoscere per poi eventualmente intraprendere una relazione sentimentale. Non ho mai avuto una relazione seria, solo relazioni online dalle quali ho deciso tempo fa di stare alla larga perchè sono veramente sbagliate, a prescindere dalla buona fede che può avere una persona. Avrei bisogno di frequentare una ragazza di persona, conoscerla, e poi se ci sono i presupposti avviare una relazione. Ma come trovarla? Io non ho amici semplicemente perchè sono un tipo che si annoia facilmente, e non ho voglia di frequentare qualcuno solo per uscire o stare in compagnia. Devo trovarmi bene con una persona e qui casca l'asino, perchè se già faccio fatica a trovarmi bene con un mio coetaneo figuriamoci quanto sia difficile che io possa trovarmi bene con una donna. Faccio molta fatica a fidarmi, questo è il mio problema principale. Ho ricevuto fregature e delusioni da tutti, perfino dai miei genitori, quindi come biasimarmi. Comunque sento da tempo un forte bisogno di avere una donna accanto. Mi piacerebbe baciare, accarezzare una donna, dormirci insieme. Ho provato a pagamento dato che non trovavo nessuna, e per qualche istante sono riuscito a trovare quella passione che cerco da tempo, ma durava troppo poco. Se manca la fiducia non può durare tanto. Infatti quella passione che si era creata era dovuta ad un bisogno di amore da entrambe le parti ma mancando la fiducia non poteva durare più di qualche istante. Non so dove cercare una donna da conoscere che abbia le mie stesse esigenze. Perchè c'è anche da dire che molte donne avviano frequentazioni superficiali basate su un interesse superficiale iniziale che svanisce una volta finiti a letto. Io invece vorrei conoscere una donna che come me sente il bisogno di avere una persona accanto. Ho bisogno di consigli su come trovarla. Dove cercare? Ho frequentato palestre, corsi di formazione, ma non si va mai oltre una piacevole conversazione. Magari c'è chi è fidanzata o sposata, e c'è chi magari è single ma non sente il bisogno di avere una persona accanto. Per favore datemi una mano perchè questa situazione sta diventando insostenibile, non riesco più a stare solo. Io sono un ragazzo di 29 anni, di aspetto normale, e vivo in provincia di Varese. Mi piacerebbe conoscere una donna dai 20 ai 35 anni che come è in cerca di una relazione seria. Conoscenza senza impegno, se qualcuno di voi conosce qualcuna che vive tra Varese e Milano ci metta in contatto per favore. Grazie mille
  6. Salve, volevo raccontare ciò che mi preoccupa è vorrei qualche consiglio, perché ho paura e non so come reagire a tutto questo, soprattutto non voglio passare per egoista o pessima donna. Sto con il mio compagno da 6 anni, conviviamo da 3. Nella storia ci sono stati sempre alti e bassi, soprattutto perché spesso non mi dava attenzioni che desideravo. Ultimamente sta migliorando il rapporto. Lui ha una figlia di quasi 11 anni ed è adorabile, io e lei siamo molto amiche e ci vogliamo un bene dell'anima. Ora lei sta vivendo la classica pre-adolescenza, vissuta ancora peggio in quanto la madre ha un figlio di un anno. Lei vorrebbe i suoi genitori insieme, anche se sa che non sarà mai possibile. Ultimamente ha espresso il desiderio di uscire sola con i suoi genitori. Io mi sono sentita un'intrusa, un'antagonista e ammetto un pizzico di gelosia in quanto il mio compagno dovrà uscire con la sua ex e comportarsi come una famiglia. Inoltre io mi sento la seconda incomoda, perché non sarò mai la più importante per lui e nemmeno i miei figli con lui lo saranno, perché la sua prima sarà sempre più importante di me, della mia vita. Io sarò sempre la meno considerata. Io ho 29 anni e ho il desiderio di creare una famiglia con lui.. Ma forse non sono pronta a condividere la sua considerazione con altre.. avete mai vissuto situazioni simili? Cosa mi consigliate? Grazie per l'ascolto.
  7. Ospite

    STO MALE

    Ciao a tutti sono nuova del forum. Mi sono iscritta per paura di impazzire..ho bisogno di parlare con qualcuno!! Sto male,malissimo e sono ancorano sotto cura antidepressiva e ho paura di ricadere. È un periodo a dir poco infernale. Sono fidanzata da 9 anni, anni stupendi ma non facili. I primi 2 sono stati a distanza (1600 km) quindi vedersi tramite videochat, incontrarsi una volta al mese..un amore coltivato con il massimo dell’anno devozione. Dopo i primi 2 anni io mi trasferisco a torino( lui Milano) e le distanze finalmente si accorciano ma rimane sempre una storia a distanza fatta di treni presi nel weekend e piccole gite fuori porta. Il mio avvicinamento non era come lo desideravo. Ero convinta di avere un santo che la sera stesse al pc con me e quando mi diceva” vado a letto” lo facesse davvero e invece usciva e andava a ballare con gli amici..perdono tutto perché super innamorata..passano 3 anni così e poi finalmente lui si trasferisce a torino. Senza averla programmata inizia la nostra convivenza..che sogno...finalmente tutto mio..iniziamo però i weekend frequenti a Milano e io forse per egoismo non li ho mai apprezzati tanto. Duriamo così 2 anni nella nostra casetta tra alti e bassi siamo un’altra coppia c’erano e propria. Nel 2016 mia suocera muore e lui ovviamente prende una bella botta. Le cause della morte non sono chiare nemmeno dopo l’autopsia , un’edema celebrale la porta via. È da qui che inizia la mia depressione. Avevo paura che il mio amore potesse ereditare la malattia sconosciuta della madre e presa dal terrore di perderlo cado in depressione. Mi curo e riprendo il controllo sempre con l’ausilio degli antidepressivi. La nostra storia va avanti...cerchiamo una casetta da comprare, si parla di figli, si cani, si fantastica...a maggio lui parte con la sorella per New York io non sono d’accordo: perché per farsi un viaggio di una settimana con la sorella io devo stare sola. Iniziamo a litigare. Lui parte io mi arrabbio...dice che gli ho rovinato il viaggio...ritornano e l’anno mia vita si è frantumata. Lui cambia è distaccato, sempre con il muso, e degenera fino a quando non mi saluta nemmeno più dentro l’anima stessa casa. Discutiamo spesso e litighiamo...alla fine mi chiede del tempo e io vado a stare A casa di mi ama sorella..e vi scrivo ancora da qui. È da 2 mesi che manco da casa mia.. lui mi ha detto che non provava emozioni per nulla di quello che lo circondava , che in questo periodo stava realizzando la morte della madre, oggi mi dice che non sa cosa prova per me...voglio morire mi chiede tempo ma io non ce la posso fare. Come devo comportarmi?? Lavoriamo nello stesso ufficio, soffro da morire. Vorrei sempre andare da lui almeno per abbracciarlo ma mi rifiuta.come devo comportarmi?? Devo ignorarlo?? Devo far finta di non conoscerlo? Cosa mi consigliate io ne sto facendo una malattia.
  8. Salve, vorrei una vostra opinione Una settimana fa il mio ragazzo mi ha lasciata dopo 3 anni e 3 mesi di relazione. Premetto che 2 anni fa lui ebbe una “crisi” e ci lasciammo per un mesetto perché voleva stare bene con se stesso,aveva bisogno di pensare e mi disse aspettami perché torno. (Bha) Dopo un mesetto mi contatta e ritorniamo insieme.. torna tutto come prima anzi anche meglio.. era innamorato di me si vedeva e ne parlava con i suoi amici e con mio fratello. ad agosto siamo andati in vacanza insieme e ho scoperto un “tradimento” via chat. Io sono stata malissimo perché non me lo aspettavo e per un po’ non riuscivo a guardarlo negli occhi. Ho sofferto tanto. Quando siamo tornati dalla vacanza ne abbiamo parlato e lui mi ha giurato che non l’avrebbe più fatto perché mi amava. Una settimana fa litigammo per una stupidata e per un giorno intero non ci parlammo. Poi mi chiese di vederci. Mi portó nel posto in cui ci conoscemmo, dove c’è stato il nostro primo bacio e inizia a dire che lui mi ha fatto soffrire troppo e che non me lo merito, non è quello giusto per me ecc. Poi bacia e mi porta a casa sua e vabbè immaginate. mentre mi accompagna a casa inizia a piangere a dirotto da non respirare.. salgo a casa e mi contatta. Io gli domando se ha dubbi sull amarmi o meno e lui mi dice che non li ha e me lo giura e sa che tornerà. E poi dopo qualche minuto mi manda un papiello di stronzate con scritto che lui ha bisogno di pensare, ha bisogno di stare un po’ solo, ha bisogno di capire se mi ama..(dopo avermelo giurato), dice che lui mi ha fatto soffrire troppo e per quella cosa che mi ha fatto non lo merito. Ha bisogno del tempo per capire io cosa sono per lui e se è arrivato ad avere questi dubbi non lo sa nemmeno lui. In questi giorni su un social ha pubblicato una canzone che dice “le tue foto sul muro,vorrei poterti lasciare andare e lasciarmi andare” e poi ne mette un Altra con scritto “ ho bisogno che tu abbia bisogno di me, ho bisogno che tu mi ami, You need me to get that shit together So we can get together You need me to get that shit together vi giuro che io non so cosa pensare, aiutatemi. qualche giorno prima di lasciarmi lui mi scrive su un fogliettino “vuoi sposarmi”
  9. Ciao a tutti. Allora, a maggio il mio ormai ex chiude la nostra storia di SEI ANNI. I motivi? Avevo smesso di essere una buona fidanzata, mi spiego...l anno scorso lui mi tradisce dicendomi prima ho bisogno di una pausa sono confuso e dopo 4,5 giorni va con un'altra (per 6 mesi l ha frequentata) anche se non gli importava, nel contempo sentiva me e diceva di amarmi ma che non poteva esserci ancora futuro. Poi ho scoperto tutto. Mi chiese scusa e dopo tanta fatica tornammo insieme. Lo amavo tanto, davvero. Direte "che scema e che xxxxx lui" ma in realta il nostro è stato in grande amore. Sempre insieme l uno la spalla dell altra. Ci stimavamo molto oltre che amarci ed eravamo migliori amici oltre che fidanzati. Poi l anno scorso entra in crisi e fa tutto questo. Io malissimo, ma ci torno insieme. In altro anno passa, arriva maggio e mi lascia, come ho gia scritto sopra. Troppe liti, troppo rancore da parte mia e lui anche aveva iniziato a cercare spesso la lite con me, si era innescato in meccanismo autodistruttivo x entrambi. Mi lascia dopo una lite violenta, l ennesima. Fino ai primi di luglio ho provato a fargli cambiare idea e lui inizialmente categorico sul no, poi inizio' a rispondere a dirmi cose cmq dolci ma restava no. Al che dopo la frase da parte sua "è finita ma se vuoi chiama quando sei triste e per raccontarmi come va il lavoro" (ero fino a luglio a lavorare fuori) decido di bloccarlo ovunque e facendolo mi sono voluta bene. Non poteva tenermi ancorAta a lui senza volermi. Lui dopo questo mio gesto non mi ha mai piu cercata e CE da dire che pure prima, l ho sempre cercato io. Mentre lavoravo fuori ho intanto conosciuto in ragazzo straniero pero e lui è tutto CIO che un uomo dovrebbe essere educato gentile dolce e premuroso. Con lui sono stata bene e non ho mai pensato al mio ex. Ora che sono tornata ci penso spesso e non dovrei e soprattutto non lo merita questo ragazzo. Mi trovo a piangere di notte pensando a tutto CIO che di bello avevamo e che abbiamo distrutto. Mi manca molto, come amico soprattutto. La cosa che mi spezza il cuore piu di tutto? Che lui sappia (per via di terzi) di questa Mia frequentazione e che non mi abbia cmq cercata, dicono gli amici sia stato e stai ancora male, ma io dubito. Lui dice che l ho deluso. Ora mi sento di averlo perso x sempre perchè lui è orgoglioso da morire e so che non tornerà' mai se sa che c'e' qualcun altro. Io invece lui l ho riconquistato soprattutto quando ho saputo che c era un altra. Come posso contare così poco? Sei anni insieme! Sul suo sito scrive di me spesso ma non mi ha mai cercata! È davvero umiliante sapere di non valere nulla per una persona con cui hai condiviso il Mondo intero. Scusate la lungezza del testo, è che ho bisogno di sfogarmi e di consigli. Spero qualcuno possa darmene.
  10. ian_07

    Relazione tossica

    Salve, sono un ragazzo di diciotto anni e da quattro vivo uno strano rapporto con un mio coetaneo, compagno di classe, che chiamerò G. Da qualche tempo ho accettato il fatto di essere attratto sia da ragazze che ragazzi, pur non avendolo detto a nessuno, né amici né parenti, i quali avendomi visto coinvolto in sole relazioni con ragazze negli anni mi considerano etero. Al primo anno di liceo, conosco questo ragazzo e in poco tempo si costruisce un rapporto che appunto definirei strano per infinite ragioni, come presupposto a quello che sto per scrivere ammetto di non aver mai avuto relazioni d'amicizia solide e durature con persone del mio stesso sesso, non ho mai avuto, insomma, un "migliore amico", di conseguenza all'inizio di questa relazione, il me stesso tredicenne era impreparato, insicuro e temendo di rovinare quello che credevo potesse essere il mio primo rapporto di solida amicizia con un maschio, ero disposto ad accettare passivamente quasi tutto ciò che ora, riflettendo, reputo strano. Lui è entrato al liceo dalle medie con quello che potrebbe definirsi il suo migliore amico, con entrambi ed un'altra ragazza di classe, nei primi due anni di liceo si crea una sorta di comitiva, usciamo tutti i weekend ecc. ma io vedevo in lui più di un amico, com'erano gli altri due, e volevo che la nostra relazione d'amicizia non dipendesse da quella comitiva, così inizio ad invitare solo lui a casa, la cosa diventa frequente, usciamo da soli, viene a dormire da me, tutto senza considerare gli altri due e in più tenendoli all'oscuro per non suscitare gelosie, litigi ecc. In effetti in questi primi due anni la gelosia mi perseguitava, ero super geloso del suo rapporto con quell'altro amico, e quando capitava di trovarci ad uscire solo noi tre, si creava una situazione di imbarazzo e loro finivano con l'isolarmi e la cosa ovviamente mi faceva stare male e stupidamente incolpare solo l'altro nostro amico, quando la colpa era palesemente di entrambi. Con gli anni ho scoperto che la gelosia non appartiene solo a me, anzi i miei comportamenti da fidanzatina isterica non erano niente in confronto a quelli che l'altro nostro amico ha con G tuttora. Bisogna dire che G ha un carattere particolare, doppia faccia, egoista, menefreghista, egli stesso afferma di tenere davvero a poche persone e tutto il resto, maggior parte di compagni di classe compresi gli sono completamente indifferenti o antipatici, cosa per me inconcepibile, in quanto io tendo a stringere legami forti con persone che vedo quotidianamente ormai da quattro anni. G disprezza i rapporti morbosi, le relazioni d'amicizia che limitano la persona, la gelosia, in pratica disprezza il nostro rapporto nei periodi del biennio, ora completamente diverso, ma non me lo ha mai fatto notare più di tanto, anzi delle volte sembrava apprezzare la gelosia che nutrivo per lui e giocarci sopra per farmi arrabbiare e stare male, prima cosa strana. Le prime volte che l'ho invitato a casa per studiare finivamo a vedere film, durante i quali c'erano contatti fisici che io, sempre inesperto in amicizie con maschi, reputavo inusuali, abbracci,distanze perennemente inesistenti sul mio divano di 6 posti, il contatto fisico era una costante, qualche volta ci sono state richieste di baci da parte sua, richieste che mi spiazzavano e finivamo col liquidare con battutine e risate. La prima vera cosa che mi ha fatto riflettere è stata la prima volta che è venuto a dormire: prima di addormentarci mi afferra il braccio e se lo stringe attorno, poi si addormenta mentre io rimango sveglio, sconvolto, ma anche felice della cosa, lì iniziai a capire che provavo qualcosa più dell'amicizia per lui. In ogni caso nei giorni seguenti sempre scherzando con quelle battutine omofobe che si fanno nei primi periodi dell'adolescenza, cioè tu dai del gay a me, io a te e così via, gli rinfacciai quell'abbraccio e la cosa sembrò infastidirlo molto, dopo ciò i miei inviti a casa iniziarono ad essere rifiutati sempre più spesso ed i nostri incontri senza la comitiva si ridussero a zero. Nonostante la distanza che si era creata al terzo anno decidiamo di ricominciare il rapporto e diventiamo compagni di banco, entrambi siamo maturati molto, entrambi ci fidanziamo con delle ragazze, entrambi perdiamo la verginità con queste ragazze, quando l'altro parla delle proprie esperienze e relazioni con altre ragazze si crea un clima opprimente, almeno da parte mia è così ma tendo a nasconderlo, quell'anno passa così, la nostra comitiva si era sciolta, entrambi ci facciamo anche nuovi gruppi di amici, di conseguenza non ci nascondiamo più e ci invitiamo reciprocamente a casa dell'altro com'è normale per due amici. prima dell'estate la sua ragazza lo molla e io ricevo una chiamata a mezzanotte di lui palesemente ferito dalla cosa, mi offro di consolarlo e il giorno dopo mariniamo la scuola e lo porto in giro per distrarlo, ma non sembra funzionare e il fatto che eravamo da soli lo rende nervoso e l'uscita termina velocemente, tempo dopo mi rendo conto che il dolore che provava per la rottura non dipendeva dalla rottura in sé ma dal fatto che era lui ad essere stato lasciato, cosa a quanto pare mai successa prima e che gli assestava un duro colpo in quel momento della sua vita, in quell'anno in cui si rende conto di avere fama tra le ragazze, in cui per la prima volta tendeva a vantarsi delle sue esperienze sessuali e ad andare a caccia di incontri occasionali, omologandosi alla maggior parte dei nostri coetanei da cui fino a quel momento ci eravamo distaccati e io tuttora continuo a distaccarmi. In ogni caso G riprende il suo stile di vita basato su baci e rapporti occasionali e quando me lo racconta io sto male, arriva l'estate ci separiamo di nuovo, durante giugno lascio la mia ragazza, dalla quale non ero preso come lei era presa da me. Ad agosto G i fidanza di nuovo con una ragazza straniera, con cui è tuttora fidanzato, dopo mesi di silenzio mi chiama per dirmi aver conosciuto questa ragazza, mi invia una foto per farmela vedere, io rimango interdetto, mesi di niente, nemmeno un messaggio e all'improvviso ci tiene a farmi sapere di aver incontrato un'altra, bene, non do' molto peso alla cosa e vado avanti con la mia vita. All'inizio del quarto anno il nostro rapporto è praticamente inesistente e lui più e più volte mi rinfaccia la cosa, dicendo che è colpa mia, che mi sono allontanato, mi chiede il perché, mi chiede di uscire, gli manco ecc. Ovviamente io avevo alzato un muro per proteggermi, allontanarlo era come dimenticarlo e non cadere di nuovo in quello strano rapporto, non lasciarmi ingannare da quella che io ritenevo ora una cotta e lui probabilmente solo un'amicizia. Mantengo le distanze e rimango freddo, ma con le sue richieste insistenti riniziamo a parlare più spesso, io reprimendo i miei sentimenti e lui facendo finta di niente, non potevano passare due giorni senza sentirci che mi cercava, ritornano le dimostrazioni di affetto, anche in classe ora, abbracci perlopiù ma anche baci sulla guancia che ormai nessuno dei due si nega di dare all'altro. Per anni ci eravamo sentiti dire, soprattutto io, dai nostri compagni di classe che eravamo carini insieme, che secondo loro almeno uno dei due provava qualcosa per l'altro, evidentemente anche gli altri si erano accorti della stranezza della relazione, in ogni caso ora con queste dimostrazioni d'affetto pubbliche sembravamo non fare altro che confermare che il nostro rapporto fosse nient'altro che amicizia e la cosa mi turbava, poiché sempre ho conservato e tuttora conservo (per questo sto scrivendo questo romanzo interminabile) una piccola convinzione che effettivamente ci sia qualcosa di più e che anche lui provi qualcosa per me. E' estate, io ho una casa al mare dove vado spesso durante la settimana da solo e mentre sono lì mi manda messaggi, foto di lui in mutande, ci può stare tra amici per scherzare, ma poi altri messaggi inviati di notte e che io leggo al risveglio: "dimmi che mi ami", "io ti amo" a cui io rispondevo cambiando argomento, per paura di essere ferito, che scherzasse o non lo so. In questi anni ho imparato che il peso che do' io alle parole, molti miei coetanei non lo danno, mentre io in quasi un anno di relazione non ho mai detto "ti amo" perché non lo sentivo, i miei amici lo usano così come intercalare e G stesso lo fa, con me spessissimo, ma durante una conversazione, tra una battutina e l'altra, tra lo strano flirtare che ogni tanto facciamo, ma non così dal nulla, dopo giorni di silenzio un ti amo, che mi ha lasciato di sasso, in ogni caso lascio correre, lui mi chiede se può venire a farsi un bagno e io rispondo di si ma non viene, e non ci si sente più fino alla fine di giugno. Dall'inizio della relazione lui s'incontra con la ragazza una volta al mese a metà strada, il caso vuole che si debba incontrare con lei nella settimana del compleanno dell'altro amico, la sua assenza sarebbe ovviamente inaccettabile e di conseguenza viene alla festa con la ragazza, inoltre il caso vuole che inspiegabilmente prima di venire alla festa e farla conoscere a me, al festeggiato e a tutta la classe, la ragazza di cui non smette di parlare da un anno con chiunque, prof, persone appena conosciute, la ragazza di cui si vanta e ostenta in continuazione, il caso vuole che poco prima di conoscerla, lui, senza alcun motivo apparente, per messaggi, mi provoca, mi risponde male, e s'incazza, così senza motivo; questa cosa del litigare l'ho omessa ma in effetti è un altro dettaglio importante il fatto che da quando ci frequentiamo i litigi sono frequentissimi, peggio di una vera coppia sposata e tra l'altro durano anche molto, fino a che o entrambi ci si stanca o uno dei due ammette le proprie colpe, forse sono proprio questi litigi ad aver suscitato le domande dei nostri compagni di classe, anche perché quando litighiamo non tendiamo o almeno io non tendo a nasconderlo. Comunque durante la festa io mi presento lo stesso, imbarazzatissimo alla ragazza e per quasi tutta la serata ci evitiamo, ci scambiamo sguardi e sorrisetti, lui non sembra essere più arrabbiato ma non mi rivolge la parola se non per fare battutine davanti alla sua ragazza e per prendermi in giro, millesima cosa assurda e strana, io manco la conosco, però ok, alla fine della serata se ne vanno e seppur la ragazza non abbia parlato molto non so se per timidezza o per altro, chi, ovviamente non io, ha scambiato qualche parola con lei la saluta abbracciandola e io in disparte vengo richiamato da G, il quale mi spinge nell'abbraccio, poi ci salutiamo e lui mi da un bacio sulla guancia. E' luglio, non ci sentivamo da un po', la classe fa diverse uscite insieme a cui lui non partecipa e io sì, inizia una nuova cosa, le chiamate notturne, per quasi una settimana tutti i giorni mi chiama verso l'una e parliamo a telefono un'oretta di argomenti a caso, io, debole come sono, gli chiedo di rivenire alla casa al mare, ma lui cambia argomento e non mi da risposte, nei giorni seguenti sentendomi freddo mi chiede quando l'avrei invitato al mare e io come l'idiota che sono ci casco e lo reinvito; questa è un'altra cosa che G fa, tende a volere ciò che gli sfugge, nel senso che se vede che uno gli si attacca lo evita, ma se vede che gli rispondo in modo freddo, la cosa sembra come una sfida per lui e subito cerca di parlarmi come se mi volesse tenere legato a lui in questo rapporto di dipendenza. Partiamo insieme col presupposto che lui resti una notte e vada via mentre io quattro giorni. Lui odia il mare, eppure è voluto venire, odia il sole e l'estate eppure era lì, nonostante fosse restio ad andare in spiaggia ci viene e il resto della giornata lo passiamo a vedere film. Quì si scatena nuovamente l'attrazione che ho per lui, contatti fisici del tutto fuori luogo, senza senso, sul divano, sul letto, nonostante la casa abbia molti letti, mi chiede di dormire con lui. Mentre vediamo i film si stende e si appoggia su di me o in qualunque caso qualche parte del nostro corpo si tocca: la testa sulla mia spalla, le mani sulle, mie gambe. Durane la notte io dormo poco, in attesa di altri contatti, ma almeno mentre sono sveglio ce ne sono pochi, qualche sfioramento ma niente di più, il giorno dopo dice di voler partire ma lo convinco a restare un'altra notte. Durante il secondo giorno esibizionismo puro per casa, richieste strane sempre liquidate in battutine, ma allo stesso tempo durante la giornata due volte scende di casa per parlare a telefono con la fidanzata e la cosa mi infastidisce non poco, scherzando sempre quella mattina gli avevo chiesto di baciarmi, cosa non strana tra di noi perché ce lo diciamo spesso, ovviamente io ci speravo ma sempre nulla e dopo un po' la cosa ha iniziato ad infastidirlo, credo, perché inizia a chiedermi di uscire di casa, che si sta annoiando, come se il fatto che stessimo solo noi due lo opprimesse. L'ultima sera sempre sul divano, film drammatico/romantico, siamo seduti uno accanto all'altro e le nostre guance sono praticamente incollate l'una all'altra, vedo che ogni tanto mi fissa con la coda dell'occhio ma non succede nient'altro. Prima di dormire faccio un altro tentativo chiedendo il bacio della buonanotte ma lui ride e si addormenta o almeno io così credo, durante la note più e più volte mi tocca la schiena, con le mani o con la propria, ad un certo punto poggia anche la sua testa sulle mie spalle, io ero convinto dormisse e lui convinto io dormissi, ma il giorno dopo alzandosi prestissimo, dicendo di non sentirsi bene mi sveglia dicendo che se ne va, io lo accompagno alla fermata e durante il tragitto mi dice di non aver chiuso occhio durane la notte, quindi tutti quei contatti? Alla fermata, io triste andasse via e lui che dice di non stare bene e che mi liquida così fanno si che chi lasciamo in modo freddo, come spesso accade dopo che stiamo da soli per molto tempo, ci lasciamo in modo freddo, come se tutto ciò che era accaduto precedentemente al saluto non esistesse, come se entrambi fossimo delusi da qualcosa, io sicuramente da qualcosa che non c'era stato. Ieri sera ci rincontriamo ad un altro compleanno, freddi e distaccati per quasi tutta la serata, le poche volte che mi rivolge la parola, perché io di certo non gli vado appresso, almeno non stavolta, finisce col parlare della fidanzata, prima chiedendomi se gli potessi prestare la casa al mare così lui può portarcela, poi scherzando, dicendo che posso andare con loro ma sarebbe strano. Poi quando il dj mette una canzone romantica, io scherzando la dedico ad una mia amica e lui praticamente urla ad un'altra nostra amica che intende cantare quella stessa canzone alla sua ragazza al suo prossimo compleanno, accertandosi poi con lo sguardo che io stessi sentendo e guardandomi negli occhi, ma io ho fatto finta di niente. Sono paranoico o questi ultimi avvenimenti sembrano un tentativo da parte sua di rendermi geloso, come ai vecchi tempi, usando la ragazza? Di provocarmi? Sono completamente fuori di testa e mi faccio i filmini o effettivamente qualcosa potrebbe esserci anche da parte sua? Io mi sento intrappolato in un limbo, ho paura di mettere le cose in chiaro con lui ma allo stesso tempo non so quanto possa continuare così, anche se d'altronde si tratta solo dii un altro anno poi le nostre strade potrebbero separarsi per sempre e finalmente riuscirei a togliermelo dalla testa. Chiedo scusa per aver scritto così tanto, ma avevo bisogno di parlare di questa situazione con qualcuno, di sfogarmi, perché la cosa sta andando avanti da troppo con i suoi alti e bassi e anche se ci sono periodi di apparente serenità. più quelli in cui non ci parliamo proprio che quelli in cui ci comportiamo come semplici amici, alla fine ritorniamo sempre allo stesso punto in cui mi chiedo se sia il caso di fare io la prima mossa, dato che nessuno dei due si propone. Grazie del tempo che avete dedicato a questa lettura e spero di leggere presto pareri e consigli.
  11. Salve, sono un ragazzo di diciotto anni e da quattro vivo uno strano rapporto con un mio coetaneo, compagno di classe, che chiamerò G. Da qualche tempo ho accettato il fatto di essere attratto sia da ragazze che ragazzi, pur non avendolo detto a nessuno, né amici né parenti, i quali avendomi visto coinvolto in sole relazioni con ragazze negli anni mi considerano etero. Al primo anno di liceo, conosco questo ragazzo e in poco tempo si costruisce un rapporto che appunto definirei strano per infinite ragioni, come presupposto a quello che sto per scrivere ammetto di non aver mai avuto relazioni d'amicizia solide e durature con persone del mio stesso sesso, non ho mai avuto, insomma, un "migliore amico", di conseguenza all'inizio di questa relazione, il me stesso tredicenne era impreparato, insicuro e temendo di rovinare quello che credevo potesse essere il mio primo rapporto di solida amicizia con un maschio, ero disposto ad accettare passivamente quasi tutto ciò che ora, riflettendo, reputo strano. Lui è entrato al liceo dalle medie con quello che potrebbe definirsi il suo migliore amico, con entrambi ed un'altra ragazza di classe, nei primi due anni di liceo si crea una sorta di comitiva, usciamo tutti i weekend ecc. ma io vedevo in lui più di un amico, com'erano gli altri due, e volevo che la nostra relazione d'amicizia non dipendesse da quella comitiva, così inizio ad invitare solo lui a casa, la cosa diventa frequente, usciamo da soli, viene a dormire da me, tutto senza considerare gli altri due e in più tenendoli all'oscuro per non suscitare gelosie, litigi ecc. In effetti in questi primi due anni la gelosia mi perseguitava, ero super geloso del suo rapporto con quell'altro amico, e quando capitava di trovarci ad uscire solo noi tre, si creava una situazione di imbarazzo e loro finivano con l'isolarmi e la cosa ovviamente mi faceva stare male e stupidamente incolpare solo l'altro nostro amico, quando la colpa era palesemente di entrambi. Con gli anni ho scoperto che la gelosia non appartiene solo a me, anzi i miei comportamenti da fidanzatina isterica non erano niente in confronto a quelli che l'altro nostro amico ha con G tuttora. Bisogna dire che G ha un carattere particolare, doppia faccia, egoista, menefreghista, egli stesso afferma di tenere davvero a poche persone e tutto il resto, maggior parte di compagni di classe compresi gli sono completamente indifferenti o antipatici, cosa per me inconcepibile, in quanto io tendo a stringere legami forti con persone che vedo quotidianamente ormai da quattro anni. G disprezza i rapporti morbosi, le relazioni d'amicizia che limitano la persona, la gelosia, in pratica disprezza il nostro rapporto nei periodi del biennio, ora completamente diverso, ma non me lo ha mai fatto notare più di tanto, anzi delle volte sembrava apprezzare la gelosia che nutrivo per lui e giocarci sopra per farmi arrabbiare e stare male, prima cosa strana. Le prime volte che l'ho invitato a casa per studiare finivamo a vedere film, durante i quali c'erano contatti fisici che io, sempre inesperto in amicizie con maschi, reputavo inusuali, abbracci,distanze perennemente inesistenti sul mio divano di 6 posti, il contatto fisico era una costante, qualche volta ci sono state richieste di baci da parte sua, richieste che mi spiazzavano e finivamo col liquidare con battutine e risate. La prima vera cosa che mi ha fatto riflettere è stata la prima volta che è venuto a dormire: prima di addormentarci mi afferra il braccio e se lo stringe attorno, poi si addormenta mentre io rimango sveglio, sconvolto, ma anche felice della cosa, lì iniziai a capire che provavo qualcosa più dell'amicizia per lui. In ogni caso nei giorni seguenti sempre scherzando con quelle battutine omofobe che si fanno nei primi periodi dell'adolescenza, cioè tu dai del gay a me, io a te e così via, gli rinfacciai quell'abbraccio e la cosa sembrò infastidirlo molto, dopo ciò i miei inviti a casa iniziarono ad essere rifiutati sempre più spesso ed i nostri incontri senza la comitiva si ridussero a zero. Nonostante la distanza che si era creata al terzo anno decidiamo di ricominciare il rapporto e diventiamo compagni di banco, entrambi siamo maturati molto, entrambi ci fidanziamo con delle ragazze, entrambi perdiamo la verginità con queste ragazze, quando l'altro parla delle proprie esperienze e relazioni con altre ragazze si crea un clima opprimente, almeno da parte mia è così ma tendo a nasconderlo, quell'anno passa così, la nostra comitiva si era sciolta, entrambi ci facciamo anche nuovi gruppi di amici, di conseguenza non ci nascondiamo più e ci invitiamo reciprocamente a casa dell'altro com'è normale per due amici. prima dell'estate la sua ragazza lo molla e io ricevo una chiamata a mezzanotte di lui palesemente ferito dalla cosa, mi offro di consolarlo e il giorno dopo mariniamo la scuola e lo porto in giro per distrarlo, ma non sembra funzionare e il fatto che eravamo da soli lo rende nervoso e l'uscita termina velocemente, tempo dopo mi rendo conto che il dolore che provava per la rottura non dipendeva dalla rottura in sé ma dal fatto che era lui ad essere stato lasciato, cosa a quanto pare mai successa prima e che gli assestava un duro colpo in quel momento della sua vita, in quell'anno in cui si rende conto di avere fama tra le ragazze, in cui per la prima volta tendeva a vantarsi delle sue esperienze sessuali e ad andare a caccia di incontri occasionali, omologandosi alla maggior parte dei nostri coetanei da cui fino a quel momento ci eravamo distaccati e io tuttora continuo a distaccarmi. In ogni caso G riprende il suo stile di vita basato su baci e rapporti occasionali e quando me lo racconta io sto male, arriva l'estate ci separiamo di nuovo, durante giugno lascio la mia ragazza, dalla quale non ero preso come lei era presa da me. Ad agosto G i fidanza di nuovo con una ragazza straniera, con cui è tuttora fidanzato, dopo mesi di silenzio mi chiama per dirmi aver conosciuto questa ragazza, mi invia una foto per farmela vedere, io rimango interdetto, mesi di niente, nemmeno un messaggio e all'improvviso ci tiene a farmi sapere di aver incontrato un'altra, bene, non do' molto peso alla cosa e vado avanti con la mia vita. All'inizio del quarto anno il nostro rapporto è praticamente inesistente e lui più e più volte mi rinfaccia la cosa, dicendo che è colpa mia, che mi sono allontanato, mi chiede il perché, mi chiede di uscire, gli manco ecc. Ovviamente io avevo alzato un muro per proteggermi, allontanarlo era come dimenticarlo e non cadere di nuovo in quello strano rapporto, non lasciarmi ingannare da quella che io ritenevo ora una cotta e lui probabilmente solo un'amicizia. Mantengo le distanze e rimango freddo, ma con le sue richieste insistenti riniziamo a parlare più spesso, io reprimendo i miei sentimenti e lui facendo finta di niente, non potevano passare due giorni senza sentirci che mi cercava, ritornano le dimostrazioni di affetto, anche in classe ora, abbracci perlopiù ma anche baci sulla guancia che ormai nessuno dei due si nega di dare all'altro. Per anni ci eravamo sentiti dire, soprattutto io, dai nostri compagni di classe che eravamo carini insieme, che secondo loro almeno uno dei due provava qualcosa per l'altro, evidentemente anche gli altri si erano accorti della stranezza della relazione, in ogni caso ora con queste dimostrazioni d'affetto pubbliche sembravamo non fare altro che confermare che il nostro rapporto fosse nient'altro che amicizia e la cosa mi turbava, poiché sempre ho conservato e tuttora conservo (per questo sto scrivendo questo romanzo interminabile) una piccola convinzione che effettivamente ci sia qualcosa di più e che anche lui provi qualcosa per me. E' estate, io ho una casa al mare dove vado spesso durante la settimana da solo e mentre sono lì mi manda messaggi, foto di lui in mutande, ci può stare tra amici per scherzare, ma poi altri messaggi inviati di notte e che io leggo al risveglio: "dimmi che mi ami", "io ti amo" a cui io rispondevo cambiando argomento, per paura di essere ferito, che scherzasse o non lo so. In questi anni ho imparato che il peso che do' io alle parole, molti miei coetanei non lo danno, mentre io in quasi un anno di relazione non ho mai detto "ti amo" perché non lo sentivo, i miei amici lo usano così come intercalare e G stesso lo fa, con me spessissimo, ma durante una conversazione, tra una battutina e l'altra, tra lo strano flirtare che ogni tanto facciamo, ma non così dal nulla, dopo giorni di silenzio un ti amo, che mi ha lasciato di sasso, in ogni caso lascio correre, lui mi chiede se può venire a farsi un bagno e io rispondo di si ma non viene, e non ci si sente più fino alla fine di giugno. Dall'inizio della relazione lui s'incontra con la ragazza una volta al mese a metà strada, il caso vuole che si debba incontrare con lei nella settimana del compleanno dell'altro amico, la sua assenza sarebbe ovviamente inaccettabile e di conseguenza viene alla festa con la ragazza, inoltre il caso vuole che inspiegabilmente prima di venire alla festa e farla conoscere a me, al festeggiato e a tutta la classe, la ragazza di cui non smette di parlare da un anno con chiunque, prof, persone appena conosciute, la ragazza di cui si vanta e ostenta in continuazione, il caso vuole che poco prima di conoscerla, lui, senza alcun motivo apparente, per messaggi, mi provoca, mi risponde male, e s'incazza, così senza motivo; questa cosa del litigare l'ho omessa ma in effetti è un altro dettaglio importante il fatto che da quando ci frequentiamo i litigi sono frequentissimi, peggio di una vera coppia sposata e tra l'altro durano anche molto, fino a che o entrambi ci si stanca o uno dei due ammette le proprie colpe, forse sono proprio questi litigi ad aver suscitato le domande dei nostri compagni di classe, anche perché quando litighiamo non tendiamo o almeno io non tendo a nasconderlo. Comunque durante la festa io mi presento lo stesso, imbarazzatissimo alla ragazza e per quasi tutta la serata ci evitiamo, ci scambiamo sguardi e sorrisetti, lui non sembra essere più arrabbiato ma non mi rivolge la parola se non per fare battutine davanti alla sua ragazza e per prendermi in giro, millesima cosa assurda e strana, io manco la conosco, però ok, alla fine della serata se ne vanno e seppur la ragazza non abbia parlato molto non so se per timidezza o per altro, chi, ovviamente non io, ha scambiato qualche parola con lei la saluta abbracciandola e io in disparte vengo richiamato da G, il quale mi spinge nell'abbraccio, poi ci salutiamo e lui mi da un bacio sulla guancia. E' luglio, non ci sentivamo da un po', la classe fa diverse uscite insieme a cui lui non partecipa e io sì, inizia una nuova cosa, le chiamate notturne, per quasi una settimana tutti i giorni mi chiama verso l'una e parliamo a telefono un'oretta di argomenti a caso, io, debole come sono, gli chiedo di rivenire alla casa al mare, ma lui cambia argomento e non mi da risposte, nei giorni seguenti sentendomi freddo mi chiede quando l'avrei invitato al mare e io come l'idiota che sono ci casco e lo reinvito; questa è un'altra cosa che G fa, tende a volere ciò che gli sfugge, nel senso che se vede che uno gli si attacca lo evita, ma se vede che gli rispondo in modo freddo, la cosa sembra come una sfida per lui e subito cerca di parlarmi come se mi volesse tenere legato a lui in questo rapporto di dipendenza. Partiamo insieme col presupposto che lui resti una notte e vada via mentre io quattro giorni. Lui odia il mare, eppure è voluto venire, odia il sole e l'estate eppure era lì, nonostante fosse restio ad andare in spiaggia ci viene e il resto della giornata lo passiamo a vedere film. Quì si scatena nuovamente l'attrazione che ho per lui, contatti fisici del tutto fuori luogo, senza senso, sul divano, sul letto, nonostante la casa abbia molti letti, mi chiede di dormire con lui. Mentre vediamo i film si stende e si appoggia su di me o in qualunque caso qualche parte del nostro corpo si tocca: la testa sulla mia spalla, le mani sulle, mie gambe. Durane la notte io dormo poco, in attesa di altri contatti, ma almeno mentre sono sveglio ce ne sono pochi, qualche sfioramento ma niente di più, il giorno dopo dice di voler partire ma lo convinco a restare un'altra notte. Durante il secondo giorno esibizionismo puro per casa, richieste strane sempre liquidate in battutine, ma allo stesso tempo durante la giornata due volte scende di casa per parlare a telefono con la fidanzata e la cosa mi infastidisce non poco, scherzando sempre quella mattina gli avevo chiesto di baciarmi, cosa non strana tra di noi perché ce lo diciamo spesso, ovviamente io ci speravo ma sempre nulla e dopo un po' la cosa ha iniziato ad infastidirlo, credo, perché inizia a chiedermi di uscire di casa, che si sta annoiando, come se il fatto che stessimo solo noi due lo opprimesse. L'ultima sera sempre sul divano, film drammatico/romantico, siamo seduti uno accanto all'altro e le nostre guance sono praticamente incollate l'una all'altra, vedo che ogni tanto mi fissa con la coda dell'occhio ma non succede nient'altro. Prima di dormire faccio un altro tentativo chiedendo il bacio della buonanotte ma lui ride e si addormenta o almeno io così credo, durante la note più e più volte mi tocca la schiena, con le mani o con la propria, ad un certo punto poggia anche la sua testa sulle mie spalle, io ero convinto dormisse e lui convinto io dormissi, ma il giorno dopo alzandosi prestissimo, dicendo di non sentirsi bene mi sveglia dicendo che se ne va, io lo accompagno alla fermata e durante il tragitto mi dice di non aver chiuso occhio durane la notte, quindi tutti quei contatti? Alla fermata, io triste andasse via e lui che dice di non stare bene e che mi liquida così fanno si che chi lasciamo in modo freddo, come spesso accade dopo che stiamo da soli per molto tempo, ci lasciamo in modo freddo, come se tutto ciò che era accaduto precedentemente al saluto non esistesse, come se entrambi fossimo delusi da qualcosa, io sicuramente da qualcosa che non c'era stato. Ieri sera ci rincontriamo ad un altro compleanno, freddi e distaccati per quasi tutta la serata, le poche volte che mi rivolge la parola, perché io di certo non gli vado appresso, almeno non stavolta, finisce col parlare della fidanzata, prima chiedendomi se gli potessi prestare la casa al mare così lui può portarcela, poi scherzando, dicendo che posso andare con loro ma sarebbe strano. Poi quando il dj mette una canzone romantica, io scherzando la dedico ad una mia amica e lui praticamente urla ad un'altra nostra amica che intende cantare quella stessa canzone alla sua ragazza al suo prossimo compleanno, accertandosi poi con lo sguardo che io stessi sentendo e guardandomi negli occhi, ma io ho fatto finta di niente. Sono paranoico o questi ultimi avvenimenti sembrano un tentativo da parte sua di rendermi geloso, come ai vecchi tempi, usando la ragazza? Di provocarmi? Sono completamente fuori di testa e mi faccio i filmini o effettivamente qualcosa potrebbe esserci anche da parte sua? Io mi sento intrappolato in un limbo, ho paura di mettere le cose in chiaro con lui ma allo stesso tempo non so quanto possa continuare così, anche se d'altronde si tratta solo dii un altro anno poi le nostre strade potrebbero separarsi per sempre e finalmente riuscirei a togliermelo dalla testa. Chiedo scusa per aver scritto così tanto, ma avevo bisogno di parlare di questa situazione con qualcuno, di sfogarmi, perché la cosa sta andando avanti da troppo con i suoi alti e bassi e anche se ci sono periodi di apparente serenità. più quelli in cui non ci parliamo proprio che quelli in cui ci comportiamo come semplici amici, alla fine ritorniamo sempre allo stesso punto in cui mi chiedo se sia il caso di fare io la prima mossa, dato che nessuno dei due si propone. Grazie del tempo che avete dedicato a questa lettura e spero di leggere presto pareri e consigli.
  12. Buonasera, mi chiamo Erika e sono una ragazza di quasi 23anni . Vorrei scrivere la mia storia con la speranza di ricevere qualche consiglio , ma mi scuso in anticipo perché so che sarà un post parecchio lungo, essendo una situazione molto particolare. Premetto che sono sempre stata una grande appassionata di Giappone e spesso usavo Internet come mezzo per poter parlare e farmi degli amici giapponesi. Tutto è iniziato nell'estate 2014 proprio con uno di questi miei amici "online" giapponesi. Io mi ero appena diplomata, lui appena laureato in Nuova Zelanda. Ci siamo ritrovati entrambi in un momento piatto della nostra vita in cui cercavamo di capire cosa fare nel futuro e non riuscivamo a trovare lavoro . Cosi ci scrivevamo tutto il giorno per farci compagnia e scoprire le nostre culture. L ho adorato all'istante, è una persona con un bagaglio culturale ENORME, ha viaggiato in giro per il mondo fin da quando era piccolo, sa così tante cose e io potevo stare ore e ore a leggere dei suoi viaggi e ascoltare le sue storie. Sebbene anche lui (come tutti) abbia i suoi difetti (è molto freddo ad esempio e ha difficoltà a mostrare le sue emozioni) , io continuavo a pensare "voglio diventare come lui, voglio sapere tutte le cose che sa lui, adoro la sua intelligenza". Mi piaceva molto anche il fatto che rispettasse tutti e che per lui fosse un valore molto importante. Sono arrivata al punto di chiamarlo "niichan", che in giapponese significa "fratellone". Mi sono resa conto che l adorazione che provavo si era trasformata in amore circa un anno dopo, e, appunto, nel luglio 2015 ho preso coraggio e gli ho dichiarato i miei sentimenti. Devo dire che però le cose avevano già cominciato ad andare un po' male .. lui era impegnatissimo con la ricerca del lavoro (in Giappone è un inferno) e molto stressato, e io mi sentivo messa da parte , ero impaurita dal fatto che si potesse allontanare da me o che magari avesse trovato una ragazza ecc . Finivo spesso per scrivergli messaggi infiniti dati da questa paura che mi accecava totalmente perché sebbene tutto , sebbene anche io fossi sommersa dagli impegni , io lo mettevo sempre al primo posto . Il suo carattere non aiutava la cosa perché quando c è un problema , di qualsiasi tipo , lui "sparisce". Non risponde più ai messaggi , fa finta che non esisti. Per 2 giorni , 3 giorni, una settimana . E io diventavo pazza. Quando gli ho confessato i miei sentimenti lui era molto sorpreso, mi ha risposto che gli piacevo ma almeno per il momento solo come amica, ma che non voleva che la prendessi come un "no" perché effettivamente anche lui era un po' confuso sull argomento. In pratica mi ha chiesto un po' di tempo per pensarci . Il tempo però passava... 1 mese , 3 mesi , 1 anno. E io comincio ad essere sempre più frustrata da questa situazione perché mi sentivo continuamente sotto esame, e la persona che prima mi dava quella sensazione cosi dolce, che mi scaldava il cuore e che chiamavo Fratellone era diventata la persona che mi causava uno stress allucinante , talvolta anche ad arrivare a crisi d'ansia . Mi trattava con freddezza , sembrava non gliene importasse nulla di me , gli dicevo che ero in ospedale e non mi chiedeva neanche perché . Sembrava davvero che parlare con me fosse diventato un dovere più che un piacere e che se aveva la scuola per evitare di farlo, lo evitava. Ormai era evidente che non aveva interesse nei miei confronti, figurarsi in senso amoroso . Ma lui continuava a nascondersi dietro la sua nuova scusa:" per prendere una decisione , ho bisogno di incontrarti di persona". (Stavo lavorando per poter andare in Giappone per studiare , quindi lui sapeva benissimo che prima o poi quel momento sarebbe arrivato ) . Io non capivo perché mi diceva così, perché in fin dei conti dopo oltre 2 anni che parlavamo tutti i giorni mi conosceva benissimo , sia i pregi sia i difetti , nei bei momenti e in quelli brutti in cui io scleravo e lo ricoprivo di insulti . In più tutta quella freddezza... che bisogno c'era di farmi aspettare per una risposta che a me sembrava così chiara ? Lo pregavo di dirmi "no , scusa , non mi piaci e non sentirò mai qualcosa per me" per potermene fare una ragione , ma niente . Lui continuava dritto come un treno a dirmi che non era vero ma allo stesso tempo a fregarsene di me . E intanto era arrivato a sparire anche per 2 settimane o, una volta , per un mese intero Cosi arriviamo a gennaio 2017. In cui dopo l ennesima litigata ,è sparito "per sempre". Non ha più neanche visualizzato un messaggio. In quel periodo ho fatto un sacco di xxxxxxx, tutte con lo scopo di provare a dimenticarlo. Stavo malissimo. Non ero più padrona di me stessa , mi sentivo disillusa e tradita . Lui era un pensiero costante e assillante che non mi faceva dormire alla notte ma per orgoglio non gli ho più scritto neanche un messaggio dal gennaio fino a luglio . A luglio , dopo essermi trasferita in Giappone, ho realizzato che proprio questa situazione non la potevo accettare . Io gli avevo dato tutto , sostenuto in ogni minima difficoltà , mi fidavo così tanto che avrei potuto dargli la mia vita in mano ma niente. Mi aveva ferita. Io non accettavo la fine di un amicizia che per me era così importante in un modo cosi meschino. Da luglio a fine settembre l ho letteralmente tempestato di messaggi , chiedendogli un "addio". Volevo solo quello , per poter finire in un modo un pelo più dignitoso ... e perché speravo che appunto quella parola mi aiutasse a realizzare che era tutto finito. Quella sensazione , quelle giornate, era tutto finito . Da luglio a settembre lui non ha neanche visualizzato i messaggi. Si comportava come se io non fossi mai esistita e non stessi esistendo , ora aveva il suo nuovo lavoro , i suoi nuovi amici , non c era spazio per me. Ero solo io quella che stava soffrendo come un cane. Quello è stato il momento in cui ufficialmente sono caduta in un baratro . Il fatto che lui si comportasse come se io non esistessi, mi faceva sentire DAVVERO come se io non stessi esistendo . Non provavo più gioia (sebbene appunto fossi in Giappone , che era stato da sempre il mio sogno più grande ) , non mi interessava più di nulla , se potevo rimanevo a sonnecchiare per tutti il giorno perché "beh almeno finché dormo non soffro". Il dolore per essere trattata così , l incredulità .. era un dolore talmente forte da diventare fisico . a settembre ho osato scrivere nella sua bacheca Facebook "scusa se ti scrivo anche qui, ma non ce la faccio più ... ti prego , finiamola in maniera intelligente e pacifica...", e lui , infastidito del fatto che essendo Facebook tutti potessero leggere, dopo 9 mesi in cui mi ha ignorata, finalmente mi ha scritto. "Ok allora... Non sono cosi cattivo da rinnegare tutto, ma allo stesso tempo non ho energia per risponderti . Scusa se non ti ho risposto, ma sistemare tutto è dura". Che vuol dire ?!!?!? Ero allibita. E anche molto arrabbiata .. lui non mi aveva risposto per lui, così magari non avrebbe più ricevuto 3000 messaggi al giorno , e nemmeno per me, che magari avrei smesso di soffrire. E nemmeno per la nostra amicizia . L aveva fatto solo perché altre persone avrebbero potuto leggere quel messaggio . "Gli altri " erano più importanti di lui , di me, di tutto quello che avevamo condiviso negli anni precedenti . Cosi , ho scritto ancora una volta nella sua bacheca , dato che era l unico modo per avere una reazione . Lui mi ha risposto ancora "ok, addio ". Io :" grazie ". Lui :" grazie a te, per i bei momenti e anche quelli brutti ". Io:" ti scriverò un ultimo messaggio e poi prometto che non riceverai più nulla da me". Cosi sono scoppiata e gli ho raccontato delle cose che non gli avevo mai detto riguardanti la mia infanzia e che mi hanno segnata parecchio .. L ho fatto perché spesso avevamo avuto delle litigate su certi argomenti ma io non avevo mai avuto il coraggio di raccontare quelle cose. Sono scoppiata , ma credo di aver fatto bene perché raccontando quelle cose lui poteva capire il perché di molte mie reazioni. Lui ha visualizzato il messaggio 3 giorni dopo , e una settimana dopo mi ha scritto :"ti voglio bene". Io ho risposto "ti voglio bene anche io , grazie ". dal quel giorno non l ho più sentito fino a novembre , perché come promesso non gli avevo più scritto nemmeno un messaggio . Anche se ovviamente stavo morendo dentro. A novembre mi ha scritto lui :" ora realizzo quanto sono stato infantile, avrei potuto fare molto di più sia riguardo te che riguardo me stesso". E da lì ci siamo scambiati un paio di messaggi in cui mi raccontava del suo lavoro e io dei miei studi . Ho fatto finta di stare alla grande. Che dovevo fare ? Non ero lì per fargli pena né per sembrare ridicola.. e non ho avuto il coraggio di chiedergli di incontrarci , e quello è stato il rimorso dei mesi successivi . io gli ho scritto poi a gennaio in un momento di crisi...gli ho scritto che avevo intenzione di suicidarmi e che lo ringraziavo per tutto, che se non fosse stato per lui lo avrei fatto ancora prima ... ed era vero . Tutto quello che volevo in quel momento era smettere di provare quel dolore e quel senso di smarrimento ... il mio programma era stare in Giappone fino a fine marzo , poi tornare in Italia e farla finita ..Il pensiero che presto tutto sarebbe finito mi tranquillizzava. Poi lui mi ha scritto a febbraio . Ha detto "sono egoista ma non riesco ancora abbandonarti totalmente " e... beh , i miei sogni in quel momento sono divenuti realtà.. lui mi ha chiesto di incontrarci. da qui in poi la faccio breve perché sta diventando davvero un post chilometrico. ci siamo incontrati molte volte da febbraio fino alla fine di marzo , in cui sono ritornata in Italia. Ed è stato fantastico . Avevamo un armonia incredibile . Ci divertivamo, stavamo bene... alla fine abbiamo cominciato a comportarci come fossimo una coppia. È stato spiazzante per tutti e due. Non nascondo che abbiamo fatto anche l amore una volta.. per lui era la prima volta. È stato bellissimo. L ho fatta un Po breve per accorciare, ma ovviamente abbiamo discusso e ci siamo chiariti , non è stato un cambiamento dall oggi al domani . L ultima volta in cui ci siamo visti lui ha pianto perché non voleva che tornassi in Italia . È stato dolcissimo . Mi ha detto di prendermi cura di me stessa. Ci siamo "lasciati" con l intenzione di costruire un rapporto di amicizia un Po più sano in cui lui non sparisce ogni volta che vuole evitare una discussione e io non sclero e non lo assillo ogni volta in cui non mi va bene qualcosa ... per il momento siamo tra alti e bassi ma va decisamente meglio di prima ... solo che faccio ovviamente molta fatica a fidarmi e mi sento completamente dipendente da lui . Nei giorni in cui lui è troppo impegnato con il lavoro e non mi scrive a me sembra di morire , tremo al pensiero che possa lasciarmi ancora..ho deciso di farmi aiutare da uno psicologo perché mi rendo conto che è una relazione tossica , ma sto aspettando di avere un Po più di stabilità economica per iniziare una "terapia".. sia per risolvere i miei problemi d ansia , sia per questa dipendenza .. nel frattempo spero di ricevere qualche consiglio qui .. e di trovare persone che mi comprendano perché vedo come la gente faccia fatica a capire il mio stato d animo ... grazie
  13. Ci lasciammo l anno scorso, tornò dopo essere stato con un'altra dicendo che mi amava ancora e che anche se aveva sbagliato da questo errore aveva avuto conferma di amare ancora me. A maggio di questo anno è finita di nuovo troppe liti io non auperavo il tradimento ma ci ho provato tanto lo amavo w lo amo ancora. L ho cercato ma lui mi dice che è finita al tempo stesso però mi dice frasi come resta forte e che si gli manco e non nega di provare qualcosa dice e che io sono io insomma ste stronzate qua al che io ho preso coraggio e l ho bloccato ovunque (io sono fuori x lavoro fino a ottobre) lui non mi cerca io ora l ho bloccato per evitare di contattarlo perché inutile correre dietro a lui lo so il punto è che sono ancora innamorata e spero torni al contempo provò ad andare avanti ma mi manca tanto e mi chiedo perche non mi chiama se davvero come dice io conto ancora tanto? Insomma...voi cosa ne pensate?
  14. Ho frequentato questo ragazzo per circa un anno. Un mese fa ha rotto lui perchè sentiva qualcosa per me ma era assalito da tantissimi dubbi e insicurezze e non voleva prendermi in giro. Io ci sono rimasta malissimo perchè lui si è comportato benissimo con me: uscite, pranzi insieme, giri in macchina...ci siamo sempre comportati come due fidanzati ufficiali e io me ne sono anche innamorata. Non ha senso! Dopo la rottura, per non dare l'impressione della disperata che corre dietro a un uomo e per il dolore arrecatomi, non gli ho più scritto. Il mio obiettivo era infatti quello di andare avanti e di provare a dimenticarlo. Lui al contrario ha continuato a scrivermi. Non sempre, ma ogni tanto, chiedendomi come sto e molte volte mostrandosi geloso se vedeva mie foto con altri miei amici maschi. Molte volte mi ha mostrato di rimpiangere i bei momenti passati insieme e mi ha pure detto che avrebbe voluto che la sua prima volta fosse stata con me. Qualche giorno fa ci siamo trovati per chiarire delle cose ma nonostante le belle cose che mi ha detto, non ha mostrato la volontà di riprovarci, almeno per ora. Ha detto che in un futuro non è escluso il fatto che possa riaccadere qualcosa tra noi e ha insistito per mantenere i contatti perchè ci tiene tantissimo a me anche se ha ammesso che si è un pò pentito di avermi persa. Non capisco se il suo comportamento sia unicamente un atto di compassione nei miei confronti o se sotto sotto gli interessi ancora ma per qualche oscuro motivo non riesce a staccarsi da me anche se ha rotto lui e tiene in sospeso il fatto che possa riaccadere qualcosa. In questo periodo di frequentazione abbiamo creato un rapporto molto forte e ci siamo affezionati tantissimo l'un l'altro...diciamo che è stata una cosa molto intensa soprattuto a livello mentale. Forse è per questo che non riusciamo a staccarci e qualcosa tra noi di sicuro c'è ancora. Non voglio illudermi, ma credo che tornerà. Altrimenti non mi avrebbe più considerata credo io. Di solito finita una storia è così no? Mi ha sempre detto che con me è stato tutto diverso e che non gli sarò mai indifferente dopo quello che abbiamo passato. Mi ha anche detto che le altre ragazze che ha frequentato, dopo la rottura non le ha più sentite ma invece me sì. Ne ho parlato anche con mia madre e mi ha detto che probabilemente questo ragazzo non riesce a staccarsi da me perchè gli sono entrata nel cuore ma sotto sotto non lo capisce nemmeno lui. Aggiungo infine che questo ragazzo è molto complicato, un po' insicuro riguardo queste cose amorose, abbastanza contradditorio e mi ha detto spesso di aver paura di soffrire e di far soffrire gli altri. Io ho però sempre cercato di stargli vicino e di rassicurarlo, ma evidentemente non è servito a nulla. Piccolo appunto: siamo molto giovani (19 anni)
  15. Angelac

    Amore

    Ho bisogno di chiarirmi su una questione di relazione chi mi da una mano?
  16. Buonasera Cercherò di essere il più breve possibile. Lei si chiama Lucia (nome inventato). Ci conosciamo in una locale, lei ha 10 anni in meno di me, io ne ho 32. Si instaura un rapporto d'amicizia in 2 mesi circa e l'età non sembra essere un problema per lei, e men che meno lo è per me. Ci parliamo molto e ci confidiamo, lei mi racconta della sua vita poco facile, fino a che non scopriamo di provare qualcosa reciprocamente. Le prime due settimane sembrano andare tutto per il meglio, quando poi iniziano i primi litigi. All'inizio non era una cosa grave poiché cercavo sempre di capire il perché si comportasse in una certa maniera. I litigi da parte sua infuriano sempre di più, a volte partendo da cose stupide come "Non mi hai risposto su whatsapp" passando alle parole pesanti, alle grida e agli insulti. In tutti i litigi ho sempre cercato di vedere qual'è il problema, li si risolveva (almeno così sembrava) per poi ricaderci di nuovo. Passando anche alle accuse che io volevo stare con lei solo per portarmela a letto, quando io le ho dichiarato quello che provavo aggiungendo che non mi fido praticamente di nessuno, e anzi io stesso sono rimasto stupito che ho voluto concentrare tutto me stesso in una nuova relazione con, alla fine, una "sconosciuta". Avevo deciso di buttarmi il passato alle spalle e riiniziare una nuova storia. Consideriamo anche che la storia non è arrivata a durare 3 mesi. Quando mi accusò che volevo solo portarmela a letto le mollai uno schiaffo, ma è stato più simbolico che uno schiaffo vero. Sia prima che dopo l'episodio non si faceva attendere per uscir fuori un nuovo motivo disegnandomi come una persona disonesta che la prendeva solo in giro, inventandosi anche cose che non ho mai fatto. A volte anche quando le si parlava, era come se non avesse cognizione della realtà. Dopo le sfuriate più incisive mi chiamava sempre con la voce piangente a chiedermi scusa, ma non serviva a molto perché riiniziava d'accapo. Al che un giorno mi viene a fare una sorpresa per rimanere da me a dormire, ma gli spiego che un mio amico non aveva posto dove dormire ed io ero l'unico a portelo aiutare. Cosa successa una volta soltanto. L'indomani (ovviamente) c'è stato un litigio e stavolta l'ho lasciata, anche perché non voleva sentire ragioni e stava anche cominciando a prendermi a pugni e calci (io mi sono difeso). Dopo poco tempo io le mando un messaggio audio su Whatsapp dicendo che comunque non provavo rancore nei suoi riguardi, e che semmai un giorno dovremmo parlarci le cose dovranno cambiare. Mi ha mandato, in totale, circa un'ora di accuse ed insulti su come io non dovrei esistere, faccio solo soffrire le ragazze, sono una persona da abolire e quant'altro, fino poi a chiamarmi in lacrime con intenti suicidi. Ho dovuto chiamare le forze dell'ordine per questo. Poi sono stato contattato da tutti: da sua madre, la sua amica, suo cognato e il suo psicologo. L'ultima volta che ho deciso di parlare è stato per dirle che non voglio più avere a che fare con lei. Premetto in tutto questo che Lucia è evangelica, va da più di anno dallo psicologo, anche se senza particolari successi. I genitori divorziarono quando aveva 10 anni e i suoi fratelli non sono stati vicino a lei. Poi ha avuto due ragazzi ma l'hanno trattata male o sono stati molto inadeguati nei suoi confronti. Questo stando a quello che dice lei poiché molte volte (anche sul mio conto) si inventava frottole, asseriva cose che non avevo mai detto o pensato, quindi ora ai miei occhi tutti i suoi racconti non sono molto credibili. Io la capivo e avevo deciso di essere la sua famiglia, o la cosa più vicina, poiché capivo che lei non aveva mai avuto una famiglia stabile. Ormai la storia è finita, ma vorrei un parere da qualche professionista se è il caso o meno di portarla da uno psichiatra, perché anche se Lucia va dallo psicologo non vedo molti risultati. A voi i pareri
  17. Buonasera! Sono un ragazzo di 16 anni e soffro di disturbo ossessivo compulsivo da 6 mesi. Ne avevo ancora 15, di anni. Ne ho sofferto davvero in una miriade di quantità, ma in questo periodo mi son fissato col doc sa relazione. Non è il più brutto che abbia avuto, ma dato che coinvolge un'altra persona mi fa soffrire molto. È da quando avevo appena iniziato ad avere il doc che ho conosciuto una ragazza, e ricordo di essermene innamorato al primo sguardo. Dopo circa un mese mi son reso conto che questo sentimento fosse ricambiato, ma a causa della mia inesperienza (a fronte del fatto che lei abbia già avuto un ragazzo e io mai una ragazza. Nemmeno baciata) e soprattutto della mia timidezza non ho mai concluso nulla. Non la vedo spesso, una volta ogni due settimane se sono fortunato. Lei ormai sa che mi piaccia, e sa che io sappia di piacerle. In questi ultimi tre mesi però ho sviluppato il doc da relazione, dopo essere riuscito ad uscire almeno momentaneamente dagli scorsi doc. Io passo le giornate a riflettere se sia adatta a me, se mi piaccia, monitoro continuamente le mie emozioni e mi concentro a trovare tutti i suoi difetti... questo ovviamente per colpa del Doc. Se non lo conoscete, non rispondete, per favore. Tagliando corto, io ci sto male e tengo a lei, ma non riesco nemmeno a mandarle un messaggio. Lei non sa del doc, non mi capisce, ci sta male e si sta allontanando da me. Oltre la sofferenza del doc, devo pure subire allontanamenti dalle persone a cui voglio bene. Che faccio? Mi sento totalmente impotente
  18. Sto male e mi manca il respiro. Ho solo bisogno di una spiegazione razionale, purtroppo il mio carattere me lo impone, lo so che lo devo lasciar andare e devo dimenticarmelo, mi rovinerei la vita con un uomo così. 7 mesi di un amore intenso come non l'avevo mai provato, neanche in anni di convivenze. In breve: io sono un attrice di cinema emergente che sta avendo abbastanza "successo", sono popolare, carina, di buona famiglia, ho studiato molto e so fare tante cose. Lui arriva dalla povertà e fa un lavoro normale nonostante sia ben pagato (molto più di me), e vive per fare soldi e sempre più soldi. Non ama uscire di casa ed è un tipo molto solitario. Io invece vivo soprattutto per la mia passione. Lui si innamora di me con un colpo di fulmine ma inizia subito ad andare in sofferenza perchè "do corda alle persone che mi scrivono o che mi fermano per strada" (in realtà, anche per questioni di lavoro, sono solo educata e sempre distaccata, non do mai l'impressione di flirtare ). Non viene mai agli eventi per me importanti (in cui sono praticamente la protagonista), cerca scuse. Ad un certo punto, dopo due mesi, addirittura si ammala, il suo corpo si riempie di bolle. La causa? probabilmente lo stress. Tra di noi c'era tantissima passione, fino all'ultimo giorno e pure tanta attrazione. Poi scopro alcune sue marachelle, alcuni messaggi (inviati da terze ragazze, ma tutte irraggiungibili anche perchè veramente lontane). Lui si giustifica dicendo che "anche io flirto" e lo ha fatto come difesa psicologica. Peccato che io non flirti e risponda semplicemente ai messaggi in maniera educata. Lui controlla di nascosto i messaggi e si incazza per niente (nulla di compromettente). Ultimamente lui è sempre più insofferente e nervoso (anche per la malattia), io inizio a soffrirne e glielo faccio notare. Ad un certo punto mi molla e non riesce a darmi una spiegazione vera, semplicemente che non sta bene, che si sente sotto pressione con me. Passano 7 mesi nel frattempo in cui all'inizio ci siamo visti un paio di volte finendo a letto, lui ha pure pianto anche se non voleva farsi vedere, poi ha sempre trovato scuse per contattaremi in qualche modo e poi ha iniziato a farmi dispetti (ad esempio scrivere alle mie amiche per provarci in modo che me lo venissero a dire, ammesso lui stesso). Non è mai riuscito a dire che di me non gliene frega più niente, nonostante gliel'abbia chiesto io e nonostante gliel'abbiano chiesto altre persone. Mi parla sempre con rabbia e parla con rabbia di me con gli altri. Lui ora si è trasferito, ha proprio cambiato lavoro, lontano. Sta di fatto che io sto malissimo perchè ora continua a dire che mi ha mollato perchè "io rispondevo a tutti i messaggi e non lo facevo sentire unico", quando cavolo, io per lui ho fatto davvero tutto, compreso andare in giro per ospedali e medici da sola per aiutarlo e giuro che mai ho flirtato nè pensato di tradirlo. Era davvero tutto per me e soffro per il fatto che non l'abbia capito o finga di non capirlo. E mai ha accettato di darmi una reale seconda possibilità. Ah, non ha interesse verso nessun altra ragazza, nemmeno avventure (ne sono sicura al 100% ma il motivo per cui lo so è lungo da spiegare). Vorrei una spiegazione di tipo psicologico del suo comportamento. Detto questo, lo so che me lo devo dimenticare! Grazie a chi mi risponderà.
  19. Ciao a tutti, vorrei un parere su una situazione che non mi fa dormire la notte!Ho una situazione strana con un mio amico con cui da sempre ho un feeling e una intesa mentale non indifferenti.Premetto che a me lui piace molto e che entrambi siamo oltre i 30 quindi non parlo di situazioni adolescenziali.Da un po’ di tempo noto sguardi, avvicinamenti e premure che prima non c’erano, fino a circa un mese fa quando mi ha proprio preso la mano più volte durante la stessa sera; era una situazione affollata ma io non parlo di mani che si sfiorano, l’ha proprio presa! Sono abituata allasfiga quindi mi chiedo, può essere una cosa casuale secondo voi?? Se non lo è, adesso io cosa dovrei fare per fargli capire che voglio andare avanti? Parlargli apertamente è fuori discussione! Io ero nel pallone non so se ho mollato io la presa, non ho capito niente per questioni di lavoro è uscito poche volte dopo questo episodio ma quelle poche volte mi è sembrato sempre uguale con i suoi sguardi ecc.
  20. Salve a tutti, vorrei un parere su una situazione che non mi fa dormire la notte!Ho una situazione strana con un mio amico con cui da sempre ho un feeling e una intesa mentale non indifferenti.Premetto che a me lui piace molto e che entrambi siamo oltre i 30 quindi non parlo di situazioni adolescenziali.Da un po’ di tempo noto sguardi, avvicinamenti e premure che prima non c’erano, fino a circa un mese fa quando mi ha proprio preso la mano più volte durante la stessa sera; era una situazione affollata ma io non parlo di mani che si sfiorano, l’ha proprio presa! Sono abituata allasfiga quindi mi chiedo, può essere una cosa casuale secondo voi?? Se non lo è, adesso io cosa dovrei fare per fargli capire che voglio andare avanti? Parlargli apertamente è fuori discussione! Io ero nel pallone non so se ho mollato io la presa, non ho capito niente per questioni di lavoro è uscito poche volte dopo questo episodio ma quelle poche volte mi è sembrato sempre uguale con i suoi sguardi ecc.
  21. Buongiorno, vorrei sfogarmi su una situazione che mi fa soffrire da molto tempo. Sono un disagiato sociale di 23 anni con cronici problemi di comunicazione in famiglia, e del resto le cose sono collegate. Loro sono schivi, senza viziarmi non mi hanno fatto mancare nulla da piccolo, nemmeno rabbiose botte se per educarmi. Ne ho prese davvero tante, anche ingiustamente. Non mi hanno trasmesso l’importanza di coltivare amicizie perché loro stessi non ne avevano: mio padre ha un po’ rimediato negli ultimi anni, mamma no. All’alba dei 60 sta sempre sola, lavora per colmare i suoi vuoti e non pensa ad altro. Sono certo non si senta pienamente valorizzata, le dico di non sacrificare le sue passioni ma non mi ascolta, ha paura di mettersi in gioco e preferisce “sopravvivere”. Io sono solo, e fino ai 27-28 anni credono non dovrei uscire con amici, ragazze manco a parlarne…quelle sono sempre state vietate. Del resto, anche a loro faccio schifo. Credo di essere timido il giusto, a 13 anni ho subito bullismo dal mio allenatore per un’intera stagione e reagivo colpevolizzandomi di nascosto. Spesso ho praticato autolesionismo. Da anni soffro di solitudine e me la merito: più volte mi sono sfogato con i miei ma non li tocca, e mi manca il coraggio di contraddirli definitivamente perché temo di perderli. Poco dialogo, sempre e solo orientato al lavoro (sono precario al momento) e non capiscono la mia sofferenza. Soffro per me e per loro, vedo che non godiamo del tempo passato insieme e penso ne avrò per sempre il rimorso. I pensieri di morte mi perseguitano, anche se non ho mai pensato al suicidio perché amo la vita. Vorrei farmi aiutare da un dottore ma non ho abbastanza soldi; servirebbe anche a loro se non fossero così orgogliosi. Gli anni passano, sogno di riprendermi tutto ma è una svolta che non arriva mai. Grazie di aver letto il mio sfogo, vi sarei grato se aveste consigli.
  22. Salve, mi chiamo MArco è sono un ragazzo di 30 anni. Vi scrivo per un problema sentimentale che anche se passato si sta riprensentando troppo spesso. Sono stato con questa ragazza per un paio di anni e la nostra storia è terminata per merito mio perchè avevo deciso di lasciarla e dopo vi spiego anche il perche ma comunque sono sicuro di continuarla ad amare senno non starei ancora in questo stato ogni volta che la sento. Le descrivo i nostri caratteri per farsi magari un idea: - Lei è una ragazza solare ha 35anni, fa amicizia con chiunque le piace ridere e scherzare (anche se non ha parecchie amicizie). E' abbastanza fredda nei sentimenti, non è un tipo di persona che ama far vedere quello che prova e, tenda a mettere lei al centro di tutto piuttosto che la coppia. - Anche io sono un tipo solare, faccio amicizia con chiunque, ho tanti amici e al contrario di lei sono caloroso. Dimostro sempre quello che provo con parole o gesti (cosa che spesso volevo vedere anche in lei). Avvolte ho messo me stesso nel centro dell'attenzione ma cercavo di creare sempre il bene per entrambi nelle mie scelte. La nostra storia è iniziata nel 2014 lei era fidanzata da 7 anni con un tipo e noi ci sentivamo e vedavamo spesso (in amicizia) prima di capire che effettivamente ci piacevamo davvero. Ovviamente io ero gia convinto di essere innamorato ma dopo 4 mesi sarei dovuto partire per andare a studiare all'estero quindi ero molto combattuto. Fino al giorno della partenza non avevo la minima idea di cosa lei volesse da me, anche perchè non l'aveva mai dimostrato se non cercandomi tutti i giorni ma comunque rimaneva il fatto che fosse fidanzata. Io sono partito, il giorno della partenza provai a chiamarla chiedendole che volesse che facessi, che provava per me e lei risponse con un semplice vai poi si vede. Ovviamente dopo neanche una settimana tornai; uno perchè io non ce la facevo e a quanto pare neanche lei. Quindi passai altri mesi nell'incertezza di avere fatto una pessima scelta a tornare perchè aspettavo appunto che lei lasciasse il suo ex con cui tra l'altro aveva un rapporto piu di amicizia che da fidanzati (non avevano mai fatto ne vacanze insieme ne tanto meno pranzi o cene con famiglie). Anche dopo che ci siamo messi insieme, questa scelta ha segnato parecchio me che devo essere sincero ho portato rancore per eventi che sono successi dopo. Essere tornato e aver rinunciato ad un futuro quando lei sarebbe potuta venire tranquillamente perche disoccupata (anche se me ne rendo conto uno in 3 mesi non fa una cosa del genere). Comunque la nostra relazione è continuata abbiamo convissuto, fino a quando io non ho ricevuto un offerta di lavoro all'estero. Quindi la situazione si è ripresentata ed io con quello che era successo in passato non volevo trovarmi ad avere un rimpianto quando fino a l'ora lei non aveva mai fatto qualcosa per me. Si era fatto sempre qualcosa per lei. Quindi ci mettemmo a tavolino e decidemmo di partire, sarei andato prima io e poi lei dopo un paio di mesi se io mi fossi trovato bene mi avrebbe seguito (anche perche era ancora disoccupata). Purtroppo questo non è mai accaduto perchè appena trovo lavoro liquido la scelta con un semplice IO ADESSO HO TROVATO LAVORO QUI CASA CE L'HO NON CREDO DI MUOVERMI, ed è quel giorno che la lasciai. Avrebbe potuto tranquillamente dire un altra frase, ti amo torna non so stare senza di te ma nulla (non è una colpa pero). Quindi da allora io non la sentii per un anno. Ci vedemmo esattamente dopo un anno. Almeno parlando per me avevo perdonato sia i miei comportamenti e i miei rancori avuti duranti il rapporto e sia le sue freddezze e scelte. Quindi ci dicemmo di nuovo quello che ognuno provava ma alla domanda di riprovarci lei disse NON POSSO ANCHE SE TI AMO. Da qui è nato un tira e molla strano ed è principalmente quello che mi sta creando problemi e me li ha creati fino all'altro giorno. Lei ci rimane male quando sono fidanzato con un altra (ovviamente dopo quel no ho cercato di rifarmi una vita), stavo bene ma si rifece sentire e quindi eccolo il passato che torna. Ecco che so che con lei sono sempre stato bene, abbiamo tantissime cose in comune, ci divertiamo tanto anche se poi a livello caratteriare ci sono delle nette differenze. Io ho lasciato la mia ex perche sentivo ancora di amare l'altra quindi mi sembrava di giocare e basta ed è cosi che e andata fino a l'altro ieri. Abitiamo in due città differenti. Quando torna si fa sentire, vuole vedermi, le piace venire a cena persino in presenza dei miei (con i quali lei si sente tutt'oggi), viene spesso a casa a trovarli e dice che prova qualcosa e non vorrebbe rinunciare a tutto questo. Io sinceramente dopo averle detto che la amo ancora, le ho anche chiesto riproviamoci. Lei ha di nuovo detto no, senza specificare realmente il perche ma dicendo un vago ho sofferto troppo ecc; ma comunque vorrebbe mantenere un rapporto cosi, sia con me sia con i miei e quindi comportarsi da fidanzata solo quando è qui. Io non tratto le amiche cosi, non le invito a passare il natale con me come loro non si invitano a passarlo qui con i miei. Questa situazione mi ha confuso e lo sta facendo da troppo tempo, ogni tot mesi succede di nuovo. LEi non è mai realmente chiara mantiene sempre sul vago, è come se volesse stare con me ma solo quando è qui oppure quando le va. Io sto male perche mi sento di nuovo lo scemo che combatte contro i mulini al vento, lei dirà l'ennesimo no ma alla prossima mia relazione mi dirà che sta male che le manco e altro. Dirmi se vuoi ci vediamo piu spesso torno quando ci sei tu... non è un rapporto d'amicizia. Non so che fare e come comportarmi anzi forse lo so sarebbe quello di non rispondere piu a lei, io non la cerco da parecchio e lei che lo fa ed è li che io le dico riproviamoci. Mi scuso per il dilungamento ma mi sento sfinito da questo. Soffro senza motivo, voglio lasciare il passato alle spalle. Di certo stare qui nella mia città non aiuta. Rivedere luoghi e amici, parenti fa solo che male. Io sono sempre scappato all'estero ormai sono 10 anni che vivo fuori e ogni volta che sono qui sto male. Grazie per l'attenzione, Marco
  23. Rispondete come da titolo. Per me rimanere indifferente a una persona che ci considera importante equivale a offenderlo, perché è come se si stesse ignorando la sua esistenza, e quindi una serie di cosa a essa correlate, tra cui anche la sua dignità.
  24. Ospite

    Amore

    Ciao sono chiara,sono innamorata di un ragazzo e quando gli pare mi caga,io voglio avvicinarmi più a questa persona ma Non so come fare perche ho un po di vergogna vorrei divertarergli un amica un po più stretta ma non so come posso fare.
  25. Come riconquistare un ex a distanza di un mese che prova ancora attrazione fisica ma non ha molta voglia di vederti?
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