handicap omosessualità (46802)
Paolo, 36anni (29.12.2001)
Grazie
per la risposta e il consiglio del libro sull'omosessualità.
Avevo scritto precedentemente chiedendovi delle informazioni
sull'Handicap e l' omosessualità, ora vorrei tornare sull'
argomento per chiedervi quanto e in che maniera possa influire la
propria percezione fisica e quella che si riceve dal mondo esterno
soprattutto dal proprio nucleo familiare possa influire sulle scelte
sessuali e sui processi junghiani di differenziazione e
individuazione.
Premetto che mio padre è una figura assente e mia madre
eccessivamente protettiva. Sin da bambino questo mi creava un forte
disagio nell'accettare la mia diversità fisica. A volte i miei
mi lasciavano solo in casa e ciò faceva nascere in me un forte
senso di abbandono, ciò per me diventava più importante
di tutto l' affetto ricevuto. Sin da bambino ero attratto dalle
figure maschili esterne alla mia famiglia come il fisioterapista o
l'istruttore di nuoto, cercavo continuamente il loro affetto la loro
approvazione ed uno stretto contatto fisico.
Ora sono attratto fisicamente dagli uomini ma cerco da loro un
contatto fisico e approvazione, e dalle donne amore platonico. So che
dovrei slegarmi da tale situazione spiccare il volo crescere ma mi
mancano le forse o almeno così credo. Guardo uomini nudi e mi
masturbo ma non "esco". Questo mi crea dolore e disagio. Sento di non
poter essere amato dagli uomini perché tutte le volte che ho
provato a dare e ricevere amore o sono stato respinto o ho trovato
persone che erano attratte e spaventate allo stesso tempo per cui le
sfuggivo. Non so come sfuggire a questi copioni che spesso e
volentieri sento di provocare. So che dovrei cominciare a rischiare a
buttarmi nella mischia in modo nuovo ma non riesco a intravedere
nuove strade. Dovrei far scorrere me stesso il mio mondo come un
fiume libero dalle pastoie della mente ma ogni volta trovo un
ostacolo reale o fittizio che sia. Ho superato la non accettazione
del Handicap e dell' omosessualità mi sento bene con me stesso
mi piace vivere ma non mi sento libero.
Essere omosessuale non può essere influenzato dai comportamenti dei propri familiari nè dalla percezione fisica di sè ( anche in presenza di un handicap). Credo invece che il clima familiare, se sufficientemente buono,produca la crescita di una persona capace di accettarsi comunque e di fare delle scelte libere e responsabili. Per quello che riguarda i processi di differenziazione ed inviduazione , sicuramente Jung non pensava ad influenze ambientali nelle tappe del processo di crescita individuale, dato il taglio eminentemente "spiritualista" del suo pensiero. Il discorso comunque sarebbe lungo e complesso e non è approfondibile ulteriormente in questa sede, ma può sicuramente trovare anche in questo campo qualche buona lettura da fare. Le suggerisco, se non lo conosce, di Jung stesso il saggio "Sogni, ricordi, riflessioni" che aiuta molto a comprendere la visione psicoanalitica di questo grande pensatore.