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enuresi maschile (45708)

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Sergio, 22anni (23.11.2001)

Salve! Ho 22 anni e un enorme problema.Da circa 2 anni e mezzo soffro di incontinenza notturna e nessuno lo sà.Mi capita circa 2 notti su 3 di ritrovarmi al mio risveglio completamente bagnato. Non sò da cosa possa dipendere tutto questo ma fatto sta che tutto ha avuto inizio nella primavera 1999 ma non sò quale sia l'esatto motivo, periodo in cui è nata la mia nipotina e i genitori non hanno più avuto tempo per me.Sono un ragazzo molto estroverso ma serbo internamente molte paure,soprattutto quando devo visitare luoghi e persone nuove,soprattutto mie coetanee. Il mio disagio è aumentato in maniera considerevole da quando incombe su di me lo spettro del servizio militare.Purtroppo il prossimo anno dovrò farlo e quando penso ai disagi che avro',a volte la perdita avviene anche essendo sveglio.Sono disperato.Ormai mi meraviglio delle rare mattine in cui mi sveglio quasi asciutto.Sto addirittura arrivando al punto di non bere durante il giorno per non avere tale problema,ma tutto è inutile.Ho paura a dormire con altre persone e se lo faccio non dormo affatto.Col militare ho paura che la mia situazione peggiori perchè se solo penso a svegliarmi bagnato in una camerata mi vien da piangere.Non ho mai sofferto prima di tale disturbo e spesso piango senza motivo.Eppure sono molto razionale e non ho particolari problemi;reagisco bene a situazioni difficili ma questo problema mi ossessiona.Da analisi che ho fatto non emerge nessun problema fisico.Allora cos'ho?Aiutatemi.Sono disperato.
Cosa devo fare?Grazie.

Il suo e' un problema sofferto da molta piu' gente di quanto si crede. Si stima che attorno al 20% dei bambini enuretici continua a soffrire di enuresi primaria anche da adulto mentre circa l'1-2% della popolazione adulta ha problemi di enuresi notturna secondaria (ossia inizia a soffrirne in eta' adulta), con un rapporto maschio:femmina di 3 a 1. E' un problema che viene vissuto in silenzio, con vergogna e solitudine, e spesso ciascuno trova rimedi personali, come l'uso dei pannoloni di notte.
Non sempre il problema ha cause psicologiche e le indagini mediche devono essere molto particolareggiate per scoprirne le cause. Anzitutto va fatta una valutazione urologica per valutare la funzionalita' renale e urinaria, possibili infezioni o infiammazioni delle vie urinarie o disturbi della prostata. A volte potrebbe essere effetto anche di un disturbo di altro tipo, come un disturbo del sonno caratterizzato da fasi prolungate di sonno profondo che non consentono di avvertire la pressione della vescica, o un disturbo ancora piu' specifico come l'apnea ostruttiva notturna (frequenti blocchi della respirazione durante il sonno). Quindi in primo luogo, essendo non facile diagnosticarne la causa, e' bene consultare un buon urologo o un neurologo esperto in disturbi del sonno. Solo dopo aver accertato che il problema non sia dovuto a cause mediche, si puo' pensare che si tratti di un disturbo psicopatologico. In questo caso, e sempre dopo aver consultato altri specialisti, conviene senz'altro rivolgersi ad uno psichiatra per valutare una eventuale comorbilita' ansioso-depressiva da trattare farmacologicamente.
Sono state proposte tecniche di psicoterapia comportamentale specifiche ma non vi sono prove che sia risolutiva. In sintesi, le consiglio di consultare prima un urologo, poi un neurologo esperto in disturbi del sonno, poi uno psichiatra e poi valutare con lui la possibilita' di una psicoterapia.

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