Adolescenza (009094)
Munchhaussen, 45 anni
Sono la mamma di due ragazzine di 11 e 13 anni. La primogenita mi preoccupa
perchè mi sembra isolata, senza amici e senza la volontà di stabilire
nuovi rapporti è molto studiosa, ha fatto le elementari in una scuola
privata e per le medie abbiamo provato con la scuola statale e per diversi motivi
l'abbiamo iscritta in un'altra scuola privata per fare la seconda e terza media.
In quest'ultima scuola ci è apparsa più chiara una situazione
che a ben vedere si trascina sin dalle elementari: non invita nessuna compagna
a casa, ne per studiare ne per giocare. Le sue uniche amicizie sono le figlie
dei nostri amici che
praticamente conosce sin da quando sono nate e anche se quando stanno insieme
gioca volentieri con loro, devo dire che oltre alle feste comandate -compleanni
e quant'altro- non fa niente per contattarle. Mi racconta volentieri delle dinamiche
della sua classe: delle ragazzine che civettano con i compagni, dei primi tentativi
di truccarsi -delle compagne- dei primi flirt però ne parla come se fosse
qualcosa di molto lontano da lei ha cura di se stessa ed in particolare dei
suoi capelli, pero i fine settimana, quando la sorella più piccola si
districa fra più inviti di quanti ne potrebbe prendere, la più
grande se ne sta a casa a divorare libri o a fare i compiti. Un episodio molto
significativo per me è stato quando ha annunciato di essere stata invitata
da alcune compagne ad andare al bowling un pomeriggio intrasettimanale. La sorella
ed io eravamo entusiaste ma ci ha gelate dicendo che aveva rifiutato perchè
pensava che non potevo portarla. L'ho rassicurata dicendole che invece io ero
disponibilissima e che poteva richiamare la compagna per dire che ci sarebbe
andata, ma ha risposto che in realta non le andava di andarci. Ho provato a
dire che doveva chiedersi il perchè di tale rifiuto e che molte volte
ti possono invitare una volta ma se rifiuti probabilmente le persone lo penseranno
due volte prima di estenderti un altro invito. La risposta -sono rimasta di
stucco- è stata: "mamma, ti prego di non psicanalizzarmi!"
ho risposto che aveva perfettamente ragione e non ho più insistito. Ad
ogni modo sono molto preoccupata, anch'io ho letto molti libri che hanno come
protagoniste donne che non vogliono confrontarsi con il mondo e che trovano
più comodo rannichiarsi fra le quattro mura di casa pur di non mettersi
in gioco, che posso fare?
Gentile Signora, sembra che sua figlia nel crescere stia prendendo un percorso
anticonvenzionale rispetto a quello delle sue coetanee e della sorella: invece
di uscire sta in casa a divorare libri ed a fare compiti. Un dato di fatto è
certo: la sua preoccupazione, visto che è lei a scrivere questa lettera,
e la preoccupazione della sorella minore, che legge il comportamento della sorella
maggiore come "sbagliato". Mi chiedo cosa pensi suo marito riguardo
sua figlia maggiore, se ha parlato con lui di questo problema: si faccia aiutare
in questo da lui, affrontate la questione insieme.
Sua figlia dalla risposta che le ha dato mi sembra una ragazza intelligente":
a 13 anni sta in quella fase che dalla pre-adolescenza porta all'adolescenza,
con tutti quei comportamenti anche "oppositivi" nei confronti dei
genitori che servono a differenziarsene, per poter crescere trovando una strada
autonoma. Quello che è importante capire nella sua storia è fino
a quanto i
comportamenti "introversi" di sua figlia siano una caratteristica
della sua personalità ed un momento di una fase di passaggio importante,
e quanto invece siano il segno evidente di un disagio che sua figlia ha nell'entrare
in relazione con quello che è il mondo extra-familiare: infatti è
proprio il passaggio dal mondo intrafamiliare e quello extrafamiliare che può
comportare a volte disagi ed ansie, anche relative al momento di "lutto"
dell'allontanarsi dai genitori per entrare in relazione con il mondo esterno.
Io penso che la sua preoccupazione sia legittima e sana: l'importante è
che non diventi un'ossessione per lei stessa: se posso darle un consiglio "comportamentale"
esca con suo marito, si diverta, e mostri a sua figlia che stare "fuori"
è bello e divertente, se già non lo fa: sua figlia lasciata anche
un pò sola capirà che se vuole stare in compagnia, a questa età
deve iniziare a cercarla nei coetanei e non (solamente) nei genitori. Se i segnali
che manda sua figlia la fanno preoccupare e pensa che sia il caso di intervenire
(non ho elementi sufficienti per poterle dire io questo), o diventano ancora
più "importanti" , le consiglio delle consulenze di terapia
familiare: a volte anche poche sedute possono far luce e chiarire una situazione
di ansia e preoccupazione. Cordiali saluti
( risponde il dott. Luca Saita )
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