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Depressione e affini (76805)

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on . Postato in Depressione | Letto 349 volte

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Anonimo, 23 anni
Vi scrivo per un consiglio.
Sono in cura da un anno,prendo cipralex la mattina e ziprexa la sera. Queste medicine mi danno un sollievo momentaneo perchè quando interrompo la cura cado in meditazioni paranoiche e a volte divento autolesionista (nel vero senso della parola). Sono già stato in cura da uno psicologo...niente.
Sono diplomato al Liceo Scientifico,studio legge ma non sono portato per la materia. Mi sento portato solo per l'arte,difatti scrivo poesie,dipingo e ultimamente mi sono sorpreso delle mie doti musicali,in quanto suono chitarra,basso e riesco a suonare la batteria cantando.
Quella è la mia strada,ma ovviamente i miei genitori non ne vogliono sapere:mi madre vuole un figlio avvocato se no mi caccia da casa. Avrei dovuto fare il Conservatorio o giù di lì,ma ora mi ritengo troppo vecchio per cominciare un'avventura così impegnativa. Io mi sento un'artista nato,ma so che l'arte molto difficilmente dà di che sfamarsi.
La convinzione comune è che io sia matto (vorrei proprio sapere chi si può definire sano al 100%). Non mi è mai stata data la possibiltà di esprimermi liberamente,condizione necessaria per ogni artista.
Temo di finire la mia vita in un cesso di posto(scusate la parola) come un magazzino (cosa che già faccio in quanto lavoro in un centro commerciale).
So che di consigli se ne possono dare a bizzeffe,ma non so cos'altro mi si possa consigliare di fare. Ognuno dovrebbe poter fare ciò che vuole,ma,lo so,il mondo gira in tutt'altro senso.
Grazie e scusate il disturbo.

Caro Anonimo, mi trovi assolutamente d’accordo con le tue affermazioni, la cosa più saggia che una persona possa fare è seguire se stessa e incanalare le proprie energie e capacità nei campi in cui si sente di poter dare qualcosa che viene da dentro.
La depressione, il malessere sono quasi sempre originati proprio dall'incapacità di esprimere se stessi. La maggior parte delle volte il processo è del tutto inconsapevole perchè la persona sente solo l'insoddisfazione ma non conosce una alternativa possibile; nel tuo caso invece tu sai esattamente quale strada vuoi intraprendere e il blocco viene, apparentemente, dall'esterno. Dico apparentemente perchè, dato che non sei minorenne, se tu volessi potresti....certo a patto di rinunciare, forse, ad alcuni "privilegi" che la situazione di dipendenza ti regala.
In altre parole, se tu volessi potresti organizzare la tua vita e fare quello che ti piace, dato che hai la fortuna di saperlo, ma, è ovvio, devi rischiare in proprio, accettare la disapprovazione, e prenderti la responsabilità di te stesso.
Te la senti? Spesso risulta più comodo obbedire, anche a costo di tradire se stessi, per la paura di assumere il comando della propria esistenza, ma si tratta di una scelta. Più tu sei determinato e più i tuoi genitori finirebbero con l'accettare le tue scelte e rinuncerebbero a realizzare attraverso te, i loro progetti di vita sfumati.
Concretizzare le proprie aspirazioni non è da tutti, ci vuole coraggio e volontà, ma i frutti arrivano e sono saporiti!

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