Disturbi alimentari (072247)
Serena 22 anni, 17.05.2004
Buongiorno, io ho problemi
di alimentazione, ma non so come definirli.
In pratica sono ossessionata dal cibo e dalla mia forma fisica (1.55 x 70 kg)
mi abbuffo spesso con alimenti ipercalorici e non riesco a fermarmi neanche
quando sono piena.
Poi mi sento uno schifo, e sto male, ma non vomito perchè mi manca il coraggio.
Non ho avuto una vita facile, all'età di 7 anni, i miei genitori si sono separati
perchè mio padre aveva un'altra relazione e un'altra figlia.
Lui non è mai stato presente, e adesso non abbiamo nessun rapporto, come non
ci conoscessimo.
Ora ho un padre acquisito che è degno di portare questo nome. Non mi ritengo
afflitta da un problema del passato, in quanto del mio vero padre non mi importa
proprio niente.
Dai 7 ai 16 anni ho vissuto con mia madre, non è stato facile, nè economicamente
nè per tutto in generale, mia madre non è mai uscita da un certo tipo di problemi
fino a quando non ha incontrato l'attuale marito che io adoro.
Adesso stiamo benissimo. Io credo di stare benissimo e non penso al passato
e non riesco a capire come mai mi comporto così e ho questo atteggiamento con
il cibo, ci penso da mattina a sera, ne sono ossessionata, e conseguentemente
quindi, anche dal mio corpo.
Ho perso e ripreso e poi riperso 10 kg, e cerco di stare sempre a dieta, anche
se gli eventi sporadici di abbuffate e la mia golosità non mi fanno più ottenere
grossi risultati.
Ho inoltre un carattere impulsivo, spesso risulto aggressiva alla gente, anche
se io non me ne accorgo, mi innervosisco subito, penso che la gente parli sempre
di me (male), a volte tengo il muso durante il giorno senza neanche un motivo
specifico, insomma, sembro sempre arrabbiata.
Sto con un ragazzo da 3 anni con cui mi trovo benissimo, mi fa stare bene e
mi riempie di coccole, proprio come piace a me. Anche sessualmente sto bene,
l'unico problema è che non pratichiamo sesso orale, lui ha un problema di disagiogio
a causa di una lieve curvatura del pene (che non reca nessun problema nè fisico
nè "meccanico") per il quale dice che non riesce a provare piacere duranete
la stimolazione orale.
Non la pratica su di me perchè dice che non gli piace il "sapore". Inoltre non
ci sono episodi riccorrenti di stimolazione manuale, da parte mia per il suo
stesso problema, da parte sua, non saprei definirlo.
Circa un anno e mezzo fà, mi ha confessato di essere preoccupato del fatto che
aveva paura che io potessi ingrassare sempre di più e non piacergli più, e che
non gli piaceva che la gente pensasse di me che sono "grassa".
Non lo dimenticherò mai, anche se adesso si è sistemato tutto e lui si è reso
conto di avermi detto delle cose che mi hanno fatto stare davvero male.
Questo è tutto quel che sono riuscita a dire, mi scuso per la lunghezza, ma
non potevo tralasciare nessuno di questi particolari. Spero mi possiamo aiutare,
almeno per sapere se ho bisogno di un aiuto psicologico e poter prendere qualche
appuntamente reale con uno psicologo. Cordiali saluti.
Se ti svaluti come persona, se ti aspetti che gli altri parlino male di te, allora svaluterai anche ciò che di te stessa gli altri possono vedere, cioè il tuo corpo.
Quasi a voler far coincidere l’esterno, l’immagine, all’idea che hai del tuo interno.
Accade sempre così dal punto di vista psicologico: quello che abbiamo dentro di noi lo riportiamo fuori di noi; se dentro ci svalutiamo, non ci piacciamo, faremo in modo (inconsciamente, si intende) di portare all’esterno questa idea, e sceglieremo anche delle relazioni che ci confermino l’idea svalutante che abbiamo di noi stessi.
Insomma, Serena, il problema vero non sta nel cibo, ma nella percezione che hai di te stessa, ed è lì che devi lavorare per modificare la tua situazione sia interna che esterna.
E credo che un aiuto psicologico possa realmente essere la strada più giusta da seguire, per capire da dove venga il tuo tentativo di boicottarti e per modificarlo.
E’ molto interessante e da approfondire quanto dici rispetto alla sessualità, che proprio in una persona come te, che potremmo definire “orale”, manca guarda caso dell’oralità…. Non so darti spiegazioni di questo, ma ritengo che abbia un senso e che vada ricercato attraverso il lavoro psicologico.
Se fossi in te mi lancerei in questa avventura: un viaggio dentro se stessi può essere come fare un viaggio in un paese lontano…. A volte è faticoso, ma riserva scoperte e acquisizioni importanti e se tutto funziona, immense soddisfazioni.
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