Pubblicità

Borderline

0
condivisioni

on . Postato in Le parole della Psicologia | Letto 16636 volte

5 1 1 1 1 1 Votazione 5.00 (3 Voti)

“una malinconia terribile aveva invaso tutto il mio essere; tutto destava in me sorpresa e mi rendeva inquieto. mi opprimeva la sensazione che tutto era, ai miei occhi, estraneo, e comprendevo benissimo che quell'essere tutto estraneo mi uccideva.” F.dostoevskij

borderlineIl termine borderline derivante dall’inglese “Border” (confine) e “line” (linea), fa riferimento in un senso più generico e ampio a qualcosa che non è esattamente definibile, che si trova cioè in una posizione intermedia tra due condizioni o stati ben definiti.

Da un punto di vista psicologico invece, si fa riferimento a un disturbo della personalità caratterizzato da forte instabilità nelle relazioni, nella stima di sé, nell’umore, e da marcata impulsività.

Da un punto di vista storico, tra i primi autori che si interessarono a forme di comportamento anomale, cioè situate a “metà strada” tra la normalità è la follia, si possono ricordare Hughes(1884) e poi Rosse (1890), il quale parlò esplicitamente di borderline insanity per definire coloro che oscillavano alternativamente tra la ragione e la follia.

Nella nosografia di Kraeplin e Bleuler non compare mai il termine borderline, in quanto il primo parlava di “temperamenti” come quello depressivo, maniacale, ciclotimico e così via, mentre il secondo descriveva quadri assimilabili al disturbo borderline, in cui una disposizione schizofrenica latente incideva su forme morbose apparentemente nevrotiche.

Con l’avvento della psicoanalisi, il dibattito rispetto all’utilizzo del termine borderline si spostò per concentrarsi sulla analizzabilità o meno dei pazienti, ovvero sulla loro capacità di sviluppare un transfert.

Freud effettuò inizialmente una suddivisione tra “nevrosi di transfert” ossia annesse all’isteria e nevrosi ossessiva e quindi trattabili col metodo psicoanalitico, e “nevrosi narcisistiche”, ossia paranoia e schizofrenia, impossibili da trattare con il metodo classico; il differenziare così la nevrosi dalla psicosi, portò successivamente diversi psicoanalisti a rendersi conto che vi erano quadri clinici che si collocavano in un’area intermedia, cioè che oscillavano da una forma apparentemente nevrotica ma difficile da trattare, a dalle manifestazioni più vicine alla psicosi.

Nonostante questo, il termine borderline rimase fuori uso, in quanto si riteneva che tale disturbo fosse da ricondurre direttamente alla schizofrenia.

In ambito psicodinamico è stato Adolph Stern (1938) a utilizzare il termine borderline per indicare quei pazienti apparentemente nevrotici che non miglioravano dopo il trattamento analitico e con aspetti strutturali particolari evidenziati nella regressione transferale.

Diversi anni dopo Robert Knight (1953) sottolineò come questi pazienti nascondessero una severa debolezza dell’Io, iniziando così a concepirli come un’entità nosografica abbastanza autonoma.

Pubblicità

Infine, nel 1968 Roy Grinker, partendo da analisi statistiche individuò 4 sottogruppi di pazienti, di cui il 1°collocabile al bordo delle psicosi, con lacune nell’esame di realtà e comportamento inappropriato; il 2°, o nucleo della sindrome borderline, con affetti negativi e difficoltà nel mantenere relazioni interpersonali stabili; il 3°, caratterizzato invece da perdita generalizzata di identità e acting out aggressivi; e infine il 4°, collocabile al bordo della nevrosi, con manifestazioni depressive anaclitiche e tratti narcisistici.

In una prospettiva psicoanalitica, fu Otto Kernberg (1975) a coniare l’espressione di “organizzazione di personalità borderline”, attraverso un’integrazione teorica tra Psicologia dell’Io e Teoria della relazioni oggettuali.

La concezione di Kernberg fa riferimento a un’organizzazione di personalità, collocabile tra le nevrosi e le psicosi, da intendersi come una modalità di funzionamento essenzialmente intrapsichica, specifica e stabile nel tempo. Identifica quattro caratteristiche chiave:

- manifestazioni non specifiche di debolezza dell’Io (mancanza di tolleranza dell’angoscia, mancanza di controllo degli impulsi, mancanza di canali sublimatori evoluti);

- scivolamento verso processi di pensiero primario;

- operazioni difensive specifiche (scissione, idealizzazione primitiva, diniego, onnipotenza, svalutazione e identificazione proiettiva);

- relazioni oggettuali patologiche interiorizzate.

Per Kernberg l’organizzazione di personalità borderline sarebbe sottostante a diversi disturbi di personalità, tra cui il disturbo schizoide, il paranoide, l’antisociale e il narcisistico.

Dal punto di vista psicoterapeutico, Kernberg propone un approccio espressivo in cui il terapeuta ricorra all’interpretazione, confronto e chiarificazione non solo dei vissuti inconsci del paziente, ma anche di quelli consci, i quali spesso risultano contraddittori e alternanti a causa del massiccio e frequente impiego della scissione come meccanismo di difesa predominante.

L’interpretazione dovrà quindi rifarsi prevalentemente al “qui e ora” della seduta e non solo al materiale del passato.

 

Per approfondimenti

  • Dizionario di scienze psicologiche – Edizione Simone.
  • garzantilinguistica.it

 

A cura della Dottoressa Giorgia Lauro

 


Scrivi articoli di psicologia e psicoterapia e ti piacerebbe vederli pubblicati su Psiconline?
per sapere come fare, Clicca qui subito!
 
Pubblicità
Stai cercando un pubblico specifico interessato alle tue iniziative nel campo della psicologia?
Sei nel posto giusto.
Attiva una campagna pubblicitaria su Psiconline
logo psicologi italiani
Corsi, Stage, Informazioni per formare e far crescere i Professionisti della Psicologia Logo PSIConline formazione

 

 

 

Tags: confine Freud interpretazione instabilità personalità borderline scissione evoluzione storica Knight Kernberg confronto chiarificazione

0
condivisioni

Guarda anche...

Psicopatologia

La scissione come difesa dell'Io

Quale funzione svolge la scissione? Possiamo rintracciare un suo utilizzo anche all'interno di fiabe, racconti e opere letterarie? La scissione è un termine che deriva dalle scuole di pensiero...

Pubblicità

Pubblicità

I Sondaggi di Psiconline

Cosa ne pensi dello Psicologo a scuola?

Pubblicità

Le Risposte dell'Esperto

Pensiero ossessivo (1624140870…

Fabio, 34 anni     Gentile Dottoressa/Dottore! Mi chiamo Fabio e 5 anni fà ho commesso un errore di tipo erotico.Ho cominciato a scambiare dei...

Problemi con marito [162342796…

Viola, 38 anni     Buongiorno, avrei bisogno di un consulto per dei problemi con mio marito.Mio marito è molto irascibile ma oltre a urlare no...

Ansia e paura nella guida [162…

Clarissa, 22 anni       Salve, vi scrivo perchè da un paio di mesi sto facendo le guide in autoscuola ma la sto vivendo un po' male...

Area Professionale

La trasmissione intergenerazio…

Modificazioni epigenetiche nei figli di sopravvissuti all’Olocausto I figli di persone traumatizzate hanno un rischio maggiore di sviluppare il disturbo post-t...

Il Protocollo CNOP-MIUR e gli …

di Catello Parmentola CNOP e MIUR hanno firmato nel 2020 un Protocollo d'intesa per il supporto psicologico nelle istituzioni scolastiche. Evento molto positiv...

Come gestire il transfert nega…

Per non soccombere alle proiezioni negative del transfert, lo psicoterapeuta deve conoscere con convinzione ciò che appartiene alla psiche del paziente e ciò ch...

Le parole della Psicologia

Xenofobia

Il significato etimologico del termine Xenofobia (dal greco ξενοφοβία, composto da ξένος, ‘estraneo, insolito’, e φόβος, ‘paura’) è “paura dell’estraneo” o anch...

EMDR

L'EMDR è una tecnica UTILIZZATA per il trattamento di diversi tipi di trauma che si basa sulla stimolazione bilaterale. L'EMDR (Eye Movement Desensitization ...

Ansia

L’ansia è una sensazione soggettiva caratterizzata da un senso spiacevole di apprensione e preoccupazione spesso accompagnata da sintomi fisici di tipo autonomi...

News Letters

0
condivisioni