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Adozione (6120)

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on . Postato in Relazioni, Coppia, Famiglia | Letto 293 volte

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Erika, 17 anni

Questo è uno di quei giorni, in cui mi sento sola e triste. Negli ultimi anni mi succede spesso. Ho17anni e sono stata adottata quando avevo pochi mesi. Ho sempre vissuto bene questo anche perché i miei genitori mi hanno informata di tutto.
Nel periodo dell'adolescenza però ho iniziato a pormi delle domande, x esempio sono molto curiosa di sapere qualcosa di più del posto in cui sono nata, mi piacerebbe visitarlo e vedere la gente che mi somiglia. In famiglia a volte mi sento un estranea, io non sono uguale ai miei genitori,a partire dal colore della pelle, mi sento "diversa" e non riesco più a chiamare i miei genitori "mamma" e "papà".
Il problema è che con loro ho paura di parlarne, non vorrei farli rimanere male facendogli certe domande perché loro mi vogliono troppo bene e non voglio ferirli. Aiutatemi perché non so più come fare.. non trovo il coraggio a parlarne con nessuno perché sono un tipo troppo chiuso. Vi prego di rispondermi.
Grazie.

Cara Erica, il tuo desiderio di recuperare la parte sconosciuta della tua storia è, a mio parere, non solo legittimo ma sano e necessario, e non dovresti vedere in questo un rifiuto nei confronti dei tuoi genitori adottivi, ma considerarlo in un'ottica più ampia; loro sono a tutti gli effetti papà e mamma perchè si sono occupati con amore di te, ed è questo che crea la relazione.
Il tuo affetto per loro è sicuramente grande anche se, in questo momento, la nostalgia di "un mondo perduto" sembra offuscarlo, ma, credo, si tratta del desiderio di colmare quello che senti come un buco nella tua vita, quei primi mesi in cui non sai come collocarti, vicino a chi immaginarti e in quale luogo.
Inoltre da quello che capisco, non sei europea ed è comprensibile che tu abbia bisogno di riconnetterti alle tue origini, conoscere le tradizioni e la cultura del tuo paese perchè nelle tue cellule esiste quella informazione. Io non credo che sia offensivo parlarne con i tuoi genitori nè che possa ferirli, a patto che tu non lo ponga come una ribellione verso di loro, ma come richiesta di soddisfare la tua curiosità naturale e di dare una risposta alle tante domande che sono rimaste in sospeso dentro di te.
Tutti i tuoi sentimenti e i tuoi pensieri a questo riguardo sono legittimi e devono trovare un modo di espressione, non devi sentirti colpevole o ingrata; puoi chiedere, puoi ricercare e integrare le parti mancanti della tua storia e i tuoi genitori certamente comprenderanno e potranno aiutarti, offrigli questa possibilità!

( risponde la dott.ssa Mirella Tavernise )

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