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PSICOLOGIA NEWS n.128 - 28.8.2003

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  • Dal coma al reinserimento - Psicostimolazioni cognitive e trattamento dei disturbi comportamentali nel paziente post-traumatico
  • Narcisi. Uomini in crisi d’identità (visti dalle donne)
  • Terapia di gruppo per pazienti oncologici - Manuale di intervento psicosociale basato sulle evidenze
  • IL SIMBOLISMO DEI COLORI. Nove capitoli per nove colori e nove colori per gli stati d'animo per immagini
  • Il ragazzo che guarda il vento
  • Insuccessi terapeutici nei disturbi del comportamento alimentare - L'esperienza ci insegna

Mariarosaria Liscio, Susanna Galbiati, Geraldina Poggi
Dal coma al reinserimento - Psicostimolazioni cognitive e trattamento dei disturbi comportamentali nel paziente post-traumatico
ISBN: 88 386 2777-0, 2003, 350 pagine, collana: Psicologia
Prezzo: € 24.00
Editore: McGraw-Hill - Milano

Guidando a 130 km all’ora, in un decimo di secondo si percorrono 3,6 metri. Un attimo di distrazione e l’intera vita cambia. L’auto si accartoccia, la testa batte contro il parabrezza. Anche se il cranio non si sfonda, il cervello subisce una concussione nella zona frontale, un’altra nella zona occipitale. La luce si spegne. Ambulanza, ospedale, pronto soccorso, rianimazione e poi la lunga trafila della riabilitazione. I danni dovranno essere valutati, definiti nella loro natura multiforme.
Non si tratta solo di aspetti neurologici, col loro corteo di epilessie di deficit sensoriali e motori. Sono altrettanto importanti i disturbi psichiatrici e comportamentali, gli aspetti sociali e relazionali, le strategie utili per una lenta riconquista della propria autonomia.
Occorre puntare sulle capacità residue, invece di appiattirsi sui deficit, creare un ambiente protesico, ma non lasciare che il paziente si sieda nell’invalidità.
Intervenire sulla famiglia per sfruttare l’enorme potenziale della solidarietà e dell’affetto, senza però sovraccaricare il nucleo familiare già così provato. Le regole di base delle tecniche di psicostimolazione e del trattamento dei disturbi comportamentali non sono molto complesse. Quando però si entra nel dettaglio, ci si accorge che si tratta di un settore estremamente articolato, caratterizzato da uno straordinario accumulo di esperienze, di strategie, tecniche e accorgimenti. Le competenze di un solo specialista non bastano, il compito che si prospetta è davvero grande e coinvolgente sul piano organizzativo, tecnico e umano.

Mariarosaria Liscio,è Responsabile del Servizio di Psicologia Cognitivo-Comportamentale dell’Istituto Scientifico "E. Medea" - Associazione "La Nostra Famiglia" di Bosisio Parini (LC). Svolge attività di docenza e di formazione sulla "comunicazione non verbale" nei pazienti con gravi patologie neurologiche. È Professore a contratto presso l’Università di Varese (Insubria) - Facoltà di Medicina e Chirurgia - Cattedra di Psicologia Clinica per il Corso di laurea in Terapia della Riabilitazione.
Susanna Galbiati è psicologo clinico presso l’Istituto Scientifico E. Medea - Unità per le Cerebrolesioni Acquisite - dal 1999. È docente nei corsi di formazione professionale per gravi patologie neurologiche.
Geraldina Poggi è medico, specializzata in neuropsichiatria infantile. Dal 1993 svolge attività come Aiuto presso l’Istituto Scientifico E. Medea - Unità per le Cerebrolesioni Acquisite occupandosi in particolare degli aspetti psichiatrici e comportamentali dei pazienti post-traumatici. È Professore a contratto presso l’Università di Varese (Insubria) - Facoltà di Medicina e Chirurgia - Cattedra di Neuropsichiatria Infantile per il Corso di laurea in Terapia della Riabilitazione.


Ivana Castoldi
Narcisi. Uomini in crisi d’identità (visti dalle donne)
Collana: Serie Bianca, Pagine: 176
Prezzo: € 12,00
Editore: Feltrinelli - Milano

Questo libro analizza la crisi d’identità che gli uomini stanno attraversando in questa fase storica, utilizzando uno stile vivace e intelligente.

Gli occhi delle donne sono sempre stati usati dagli uomini come specchi nei quali cercare un riflesso per poter costruire la propria immagine e alimentare la propria autostima, correggendo così imperfezioni e mancanze. Tuttavia, oggi qualcosa sta cambiando. Accade difatti che le proprietà correttive dello specchio degli occhi femminili abbiano cominciato a invertire il loro meccanismo di funzionamento e ad agire in senso contrario, amplificando limiti e difetti maschili. Come reagiscono gli uomini? La gran parte si sente smarrita, inquieta e disorientata, maggiormente fragile e insicura, mentre altri sviluppano una maggiore propensione alle dimensioni relazionali, entrando in diretta concorrenza con quelle virtù che da sempre sono state appannaggio delle donne. Altri ancora percorrono la strada di allacciare multiple relazioni in contemporanea, nell’illusione di poter costruire un’immagine di sé il più possibile gratificante. La realtà è che gli uomini sono entrati in crisi e si stanno interrogando sul senso della propria identità.


David Spiegel, Catherine Classen
Terapia di gruppo per pazienti oncologici - Manuale di intervento psicosociale basato sulle evidenze
2003, ISBN: 88 386 2782-7, Pagine 345
Prezzo: € 27.00
Editore: McGraw-Hill - Milano

Le implicazioni psicosociali delle patologie neoplastiche rappresentano da molti anni aree di interesse clinico e di ricerca in psico-oncologia.
Le ripercussioni sull’immagine corporea, il dirompere di stati emozionali intensi, quali ansia e depressione, le tematiche collegate al significato dell’esistenza, del vivere e del morire, le alterazioni delle relazioni familiari e interpersonali, sono alcune tra le principali realtà con le quali la persona ammalata deve confrontarsi. Lo sviluppo di programmi psicoterapeutici orientati in tal senso si pone come necessità clinica da considerare come "ingrediente" specifico all’interno dei percorsi di cura oncologica. Tra gli strumenti psicoterapeutici il gruppo si pone in maniera assai definita: come sottolineava Foulkes "la vita umana si è sempre svolta in gruppi...Condividere costituisce un elemento essenziale dell’esperienza".
Benché le esperienze relative ai gruppi di supporto per i pazienti affetti da patologie neoplastiche risalgano agli anni ’50, è soltanto di recente che i programmi di gruppo si sono diffusi come strumenti con finalità educazionali e più propriamente psicoterapeutiche, cioè di cura della sofferenza emozionale secondaria al cancro. In questo ambito, la terapia supportivo-espressiva assume un ruolo di primo piano per le caratteristiche intrinseche di facilitazione dell’espressione dei vissuti emotivi, del supporto reciproco tra i membri del gruppo, dell’identificazione di stili più adattivi per affrontare la malattia e per la focalizzazione sulle tematiche esistenziali che il cancro scatena. La validità del modello della terapia supportivo-espressiva, sviluppato a Stanford da David Spiegel, sulla linea del lavoro sui gruppi impostato da Irvin Yalom, ha trovato conferma in numerosi studi di efficacia, inclusi trial clinici randomizzati.
Questo manuale è rivolto agli operatori del settore e permette di entrare nel merito delle dinamiche esistenziali legate alle patologie tumorali e delle modalità più utili e scientificamente provate per affrontare in un contesto di gruppo tali problemi.


Claudio Widmann
IL SIMBOLISMO DEI COLORI. Nove capitoli per nove colori e nove colori per gli stati d'animo per immagini.
2003, Pagine: 425, Formato: 16,5x24, ISBN: 88-88232-76-1
Prezzo: € 29.00
Editore: Edizioni Scientifiche MAGI

La realtà è colorata.
Per giungere a questa banale affermazione è stato necessario compiere un lungo cammino evolutivo e un complesso percorso scientifico.
I mille colori di cui gli antichi dicevano fosse composto l'arcobaleno, i sette colori del prisma di Newton, i tre colori dell'alchimia, i quattro colori delle tipologie antiche e moderne, qualunque sia il numero degli omnes colores, essi sono l'immagine simbolica della totalità nelle sue diverse manifestazioni: reale, esperienziale, psichica.
Perché i colori sono l'universo.
Apprendere il loro linguaggio è la base necessaria per utilizzare nella forma più piena questo elemento inseparabile dalla nostra realtà.

CLAUDIO WIDMANN:laureato in psicologia e pedagogia presso l'Università di Padova, svolge attività di psicoanalista in Ravenna. È Direttore dell'ICSAT (Italian Committee for the Study of Autogenic Therapy). Autore e curatore di pubblicazioni in cui vengono affrontati temi importanti della psicologia junghiana (Ecologica-mente (1997) e per i tipi delle Edizioni Magi: Il viaggio come metafora dell'esistenza (1999).




Silvia e Claudio Pozzi
Il ragazzo che guarda il vento
2003, Pagine: 141, Formato: 13x21, ISBN: 88-88232-75-3
Prezzo: € 8.00
Editore: Edizioni Scientifiche MAGI

Oggi Giuseppe ha ventidue anni. Ne aveva due e mezzo quando era stato adottato, e poco dopo era stata diagnosticata la sua sindrome autistica.
I genitori adottivi hanno annotato, passo dopo passo, tutti i mutamenti compiuti da questo bambino nella lenta integrazione nel nucleo familiare, tutte le difficoltà, i successi e le sconfitte, i rapporti con i medici, con l'ambiente scolastico, le strutture sociali.
È la storia della crescita difficile di un bambino, ma, attraverso di lui, anche della sua famiglia coraggiosa. Perché Giuseppe, e forse tutti i bambini come lui, sono «una spina conficcata nel fianco, che impedisce di naufragare nella distrazione».

SILVIA E CLAUDIO POZZI: genitori adottivi di Giuseppe, sono rispettivamente insegnante e medico, e hanno altri quattro figli..


Patrizia Todisco
Insuccessi terapeutici nei disturbi del comportamento alimentare - L'esperienza ci insegna
2003, ISBN: 88 386 2770-3, 320 pagine, collana: Psicologia
Prezzo: € 23.00
Editore: McGraw-Hill - Milano

A leggere i manuali di psicoterapia sembra tutto piuttosto semplice: basta seguire le regole e il successo non può mancare. Le cose, però, non stanno proprio così.
Gli insuccessi esistono, anche se si tende a parlarne poco. Nel nostro lavoro, ogni caso è unico. Le generalizzazioni e le semplificazioni dei manuali possono costituire utili linee guida per un trattamento, ma solo l’analisi dell’inciampo, dell’errore, della ricaduta, possono farci progredire, possono consentirci di comprendere quando e come un trattamento debba essere modificato.
Riconoscere il proprio errore può essere frustrante, ma permette anche di poter imparare e costituisce un potente stimolo di crescita.
A che cosa può essere attribuito l’insuccesso? Al terapeuta, al tipo di terapia, alla relazione terapeutica, alla motivazione e alle caratteristiche specifiche del paziente?
In quale momento ha avuto luogo l’insuccesso? Il terapeuta ha percepito che stava avvenendo, oppure non l’ha percepito, ma era comunque in atto?
Com’è avvenuto l’insuccesso? È stato il paziente o il terapeuta a interrompere la terapia? Per quale motivo e in che modo lo hanno fatto? La terapia si è rivelata un insuccesso pur non essendo stata interrotta? Che cosa possiamo imparare? Quale lezione è possibile trarre dall’insuccesso terapeutico? Quali sono i criteri in base ai quali è possibile parlare di "insuccesso terapeutico"?
Queste alcune delle domande poste a qualificati terapeuti italiani e internazionali particolarmente esperti nel trattamento dei disturbi del comportamento alimentare, che con coraggio e onestà intellettuale hanno preso in esame alcune delle pagine meno "magiche" del proprio lungo lavoro. Solo una grande professionalità consente di descrivere così apertamente i propri "incidenti di percorso". Da tale professionalità tutti possiamo apprendere.

Patrizia Todisco è laureata in Medicina e Chirurgia con specializzazione in Medicina Interna. Ha frequentato il corso quadriennale di formazione in psicoterapia a indirizzo cognitivo-comporta-mentale dell’Associazione di Psicologia Cognitiva (Roma), divenendo psicoterapeuta. Attualmente, esercita attività di dirigente medico presso il Centro Pilota Regionale per i Disturbi del Comportamento Alimentare dell’Azienda Ospedaliera "Spedali Civili" di Brescia.

 

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