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PSICOLOGIA NEWS n.218 - 4.8.2005

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  • Un nido per volare. L'accoglienza in società del bambino in età da 0 a 3 anni
  • Il vantaggio del clima. La ricerca di clima per lo sviluppo organizzativo
  • Attaccamento e inserimento. Stili e storie delle relazioni al nido
  • Lotta e cooperazione. Percorsi per un'evoluzione ecologica del conflitto
  • Il bambino iperattivo
  • Che figura. Emozioni e immagine sociale
  • Matematica possibile.Come facilitarne l’apprendimento a tutti gli alunni
  • Test Va.Bi.A. Valutazione dei Bisogni dell'Anziano. Test sulle abilità cognitive e comunicative
  • Modelli d'intervento precoce per il bambino parlatore tardivo: I

Emma Rossi
Un nido per volare. L'accoglienza in società del bambino in età da 0 a 3 anni
2002, Pagine: 160
Prezzo: € 10.33
Editore: Magi

Se ci sono una mamma e un papà impegnati nel lavoro, se la casa è grande ma spesso vuota, allora ci dovrà pur essere un posto dove si raccontano storie, dove ci si può arrampicare, correre, giocare e imparare, dove i genitori possono condividere una parte dei loro compiti, dove l'«uccellino di casa» trovi il suo rifugio e tutto quello che gli serve in attesa di diventare un bel «cigno dalle grandi ali». Ci deve pur essere insomma «un nido per volare!».
Di fronte a questa immagine, propria dei nostri giorni frenetici, il libro si pone l'obiettivo di fornire agli operatori degli asili nido, educatori, pedagogisti, ecc., proposte e metodologie di lavoro per costituire asili nido funzionali dove si favorisca l'inserimento sociale, la crescita relazionale e dove i bambini siano stimolati all'esperienza e allo star bene. Gli stessi genitori, che si trovano di fronte al dilemma o alla necessità di mandare il «piccolo» all'asilo nido, trovano in queste pagine indicazioni utili sull'organizzazione interna e sulle attività quotidiane dei nidi d'infanzia e su come loro stessi possono partecipare a queste attività, «non abbandonando» il proprio figlio, ma aiutandolo a crescere.

Emma Rossi: psicologa e psicoterapeuta della famiglia, cittadina sammarinese, dirigente del Servizio minori della Repubblica di San Marino. Si occupa dei servizi della prima infanzia e dell'integrazione di soggetti con disagio relazionale. Autrice di un saggio sulle problematiche inerenti l'inserimento sociale, La prova del fare, e di un romanzo sulla condizione femminile, Pensione paradiso.


D`Amato A., Majer V.
Il vantaggio del clima. La ricerca di clima per lo sviluppo organizzativo
2005, Collana : Individuo gruppo organizzazione Pagine: 180
Prezzo: 16,00
Editore: Raffaello Cortina

La gestione delle risorse umane, le relazioni interpersonali, il management, i conflitti a qualsiasi livello – tutto ciò che influenza il clima organizzativo – rappresentano spesso ostacoli di grande rilevanza per il perseguimento dell’efficienza organizzativa. Diagnosticare il clima e monitorarne l’evoluzione costituisce un fondamentale strumento di conoscenza che consente di evitare, con una diagnosi precoce, lo sviluppo di dinamiche conflittuali, disfunzionali rispetto al conseguimento degli obiettivi organizzativi e alla qualità della vita di chi lavora in un’organizzazione.

Vincenzo Majer insegna Psicologia delle organizzazioni all’Università di Firenze.
Alessia D’Amato svolge attività di ricerca in Psicologia del lavoro e delle organizzazioni all’Università di Bologna.


Mantovani Susanna , Restuccia Saitta Laura , Bove Chiara
Attaccamento e inserimento. Stili e storie delle relazioni al nido
2003, Collana: Scienze della formazione, Pagine: 208
Prezzo: € 18,00
Editore: Franco Angeli

Partendo dalla teoria dell'attaccamento e dalle recenti riflessioni ad esse connesse, le autrici propongono una rilettura pedagogica dell'inserimento dei bambini più piccoli al nido come occasione relazionale forte, nella quale l'educatrice può pensare spazi, tempi e strategie per il "sostegno" della relazione madre bambino; riflettono criticamente sul nesso tra ricerca e formazione, indagano e discutono la complessità dell'essere genitori oggi e, nel presentare il percorso di ricerca, danno la parola alle madri e alle educatrici coinvolte nelle esperienze del "lasciarsi e ritrovarsi" che quotidianamente segnano la condivisione della cura e dell'educazione dei bambini.
Tracciando una linea di continuità tra le tante esperienze relazionali vissute al nido, la ricerca interroga i contributi teorici della teoria dell'attaccamento per rileggere l'esperienza dei primi ingressi dei bambini, intreccia percorsi osservativi e avventure interpretative, associa la suggestività delle immagini all'incisività delle testimonianze, registrando, discutendo e interrogando la complessità che i bambini e gli adulti vivono nei contesti educativi. Le testimonianze raccolte raccontano emozioni e consapevolezze; testimoniano stili relazionali e competenze professionali; narrano memorie e ricostruzioni interpretative; riportano storie quotidiane che intrecciano relazioni agite, vissute, rielaborate.
Cosa vuol dire inserire un bambino molto piccolo al nido d'infanzia? Quali sono i cambiamenti che la condivisione dell'educazione e della cura dei bambini introduce nella relazione fra i genitori e i bambini? Quali le competenze professionali richieste agli educatori? Quali i percorsi possibili di sostegno ai genitori?
A queste ed altre domande risponde questo libro che, ripercorrendo la storia dell'inserimento nel dibattito pedagogico italiano, opera una rilettura in chiave interpretativa dei paradigmi della teoria dell'attaccamento per presentare un percorso di ricerca e formazione che ha coinvolto i genitori, i bambini e gli educatori di alcuni nidi d'infanzia del Comune di Modena.

Susanna Mantovani , insegna psicopedagogia nella facoltà di Scienze della Formazione dell'Università di Milano Bicocca. Da molti anni studia la prima infanzia in contesti familiari e istituzionali ed è impegnata nella formazione di educatori e insegnanti. Ha curato, tra l'altro, il volume Asili Nido psicologia e pedagogia , Angeli, 1975 e con Anna Bondioli Manuale critico dell'asilo nido , Angeli, 1991; La ricerca sul campo in educazione. I metodi qualitativi , B. Mondadori, 1995 e con E. Gattico La ricerca sul campo in educazione. I metodi quantitativi , B. Mondadori, 1998.


Busso Pasquale
Lotta e cooperazione. Percorsi per un'evoluzione ecologica del conflitto
2004, Collana: Scaffale Aperto - Psicologia, Pagine: 176
Prezzo: € 19,00
Editore: Armando

Il conflitto - che coinvolge ogni tipo di relazione, da quella familiare o amicale a quella che interessa le politiche internazionali - è la grande arena nella quale si cimentano mediatori, counselor, psicoterapeuti, assistenti sociali, educatori, in breve tutte le categorie di operatori sociali e della salute. La sfida di questo volume ha come obbiettivo la ricerca di strade sempre nuove tra "Scilla e Cariddi", ovvero tra l'invischiamento nel gioco conflittuale e lo sforzo di coartarne l'espansione. Lotta e cooperazione indaga le possibilità di evoluzione costruttiva del conflitto attraverso due direttrici apparentemente contraddittorie, ma potenzialmente complementari. Il conflitto, infatti, può evolvere positivamente quando si adottano strategie consone ai presupposti ecologici dell'organizzazione mentale e relazionale che si nascondono dietro la polarizzazione delle parti coinvolte.
Partendo dalle premesse epistemologiche della nostra cultura Lotta e cooperazione esplora percorsi complementari e alternativi nel campo della mediazione, del counselling e della psicoterapia.

Pasquale Busso, mediatore, counsellor e psicoterapeuta relazionale sistemico, dirige il Centro Studi Eteropoiesi di Torino. Scuola di Psicoterapia Sistemica e di formazione per Counsellor e Mediatori relazionali. È stato cofondatore e primo presidente dell'Associazione Nazionale Mediatori Sistemici.
Da sempre si è occupato di problemi inerenti la comunicazione, i giochi relazionali, la conflittualità, la cooperazione nelle sue varie forme.


A. Munden, J. Arcelus
Il bambino iperattivo
Pagine 152
Prezzo € 9,81
Editore: Ecomind

Una guida completa al DDAI (Disturbo da Deficit di Attenzione/Iperattività) per tutti i membri di una equipe ideale costituita dai medici, gli insegnanti, gli psicologi e, soprattutto, i genitori.
Tanti, tanti anni fa, prima della rivoluzione agricola, avvenuta nel 200.000 a.C., c’erano degli individui molto avvantaggiati.
La loro capacità di rispondere con prontezza ai minimi cambiamenti dell’ambiente, le loro decisioni fulminee, il loro coraggio, ne facevano dei cacciatori e guerrieri ideali.
Ma tutto ciò avveniva in un ambiente in cui essere un buon cacciatore e un buon guerriero era assolutamente vitale.
Oggi l’ambiente è cambiato, ed i bambini con queste caratteristiche sono detti affetti dal
Disturbo da Deficit di Attenzione/Iperattività o DDAI, in quanto sembrano soffrire di un chiaro svantaggio a scuola e nelle tipiche attività sociali della civiltà occidentale.
Per aiutare questi bambini è necessario valorizzare e canalizzare le loro doti naturali, ma bisogna anche insegnare loro i rudimenti della ponderazione, della prudenza e della concentrazione, che sono indispensabili per affrontare la vita attuale.
Questo libro è una guida completa al DDAI, secondo i principi più avanzati, per tutti i membri di una ideale équipe di trattamento: medici, insegnanti, psicologi e, soprattutto, genitori.
Ha collaborato alla stesura della versione italiana l’AIDAI (Associazione Italiana Disturbo da Deficit di Attenzione/Iperattività), fornendo le informazioni indispensabili per i lettori che vogliano reperire gli strumenti e le strutture di riferimento in Italia.


Cristiano Castelfranchi
Che figura. Emozioni e immagine sociale
2005, Collana "Intersezioni", pagine: 280
Prezzo: € 15,50
Editore: Il Mulino

"Che figura, figurone, figuraccia!", "salvare la faccia", "perdere la faccia", e poi "faccia tosta", "sfacciato": altrettanti modi di dire che nell'esperienza comune sono ricorrenti. Ma perché l'immagine che ciascuno offre di sé agli altri è tanto importante, nella vita quotidiana così come nell'organizzazione sociale? Perché un incrinamento della nostra immagine ci provoca sentimenti dolorosi? Forse, come suggerisce questo libro, il continuo, estenuante lavoro da noi sostenuto per conservare o migliorare la nostra faccia serve a metterci in condizione di raggiungere i nostri scopi tramite gli altri. Esplorando il rapporto tra immagine e potere, l'autore mette a nudo la natura dell'amor proprio e gli stati mentali che sono alla base di emozioni squisitamente sociali come l'invidia, la vergogna, il senso del ridicolo, la derisione. Con un pizzico di provocazione: alla fine, sollecitati a guardare sotto una luce nuova situazioni e comportamenti dati per scontati, è sulla nostra "competenza" culturale e sociale che ci interrogheremo.

Cristiano Castelfranchi è direttore dell'Istituto di Scienze e tecnologie della cognizione del Cnr e docente di Scienze cognitive nella Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università di Siena. Con il Mulino ha pubblicato "Linguaggio, conoscenze e scopi" (con D. Parisi, 1980). Tra i suoi altri libri: "Bugie, finzioni, sotterfugi. Per una scienza dell'inganno" (con I. Poggi, Carocci, 1998) e "Fondamenti di cognitivismo clinico" (con F. Mancini e M. Miceli, Bollati Boringhieri, 2002).


A. Contardi, M. Pertichino, B. Piochi
Matematica possibile.Come facilitarne l’apprendimento a tutti gli alunni
Pagine: 136
Prezzo: € 14.50
Editore: Del Cerro

Questo testo vuol essere uno strumento di lavoro per l’insegnamento della matematica a bambini e ragazzi in difficoltà, in particolare handicappati. Gli argomenti trattati sono stati scelti avendo presenti il programma ministeriale per l'area Logico-Matematica dei Corsi biennali di specializzazione per insegnanti di sostegno ed i Programmi della Scuola Elementare, inserendovi collegamenti e riferimenti per la Scuola Materna e la Scuola Media. Il contenuto dei singoli capitoli non riguarda tanto le tecniche, ma soprattutto i concetti di base ed alcuni possibili percorsi di scoperta degli stessi. Lo scopo è quello di mettere il lettore in grado di individuare quali siano gli obiettivi indispensabili e quali abilità non possedute possano essere aggirate nella salvaguardia del risultato complessivo, all'interno del Piano Educativo Individualizzato. Per ognuno degli argomenti sono inseriti un certo numero di esempi concreti, che coprono oltre un terzo del testo, prestando contemporaneamente attenzione all’aspetto cognitivo e a quello affettivo-emozionale. Si cerca inoltre di favorire una risposta personalizzata per ogni bambino, all’interno di una attività svolta per buona parte insieme alla classe in cui questi è inserito.


A. Baretter, F. Gaio
Test Va.Bi.A. Valutazione dei Bisogni dell'Anziano. Test sulle abilità cognitive e comunicative
Pagine: 134
Prezzo: € 38,00
Editore: Del Cerro

Il Va.Bi.A. (Valutazione dei Bisogni dell'Anziano) è un test standardizzato, pensato per i logopedisti e per i professionisti che operano con le persone anziane sia negli Istituti che a domicilio. Gli obiettivi del Va.Bi.A. sono: valutare le capacità comunicativo-cognitive dell'anziano in relazione ad abilità quotidiane; quantificare le potenzialità residue; elaborare un piano d'intervento adeguato alla persona in un'ottica multidisciplinare. Inotre il Va.Bi.A. indaga competenze "quotidiane" frutto dell'esperienza che un individuo adulto normalmente possiede. Procede dalla normalità alla devianza per risparmiare all'anziano l'affaticamento di prove lunghe e monotone; è strutturato sotto forma di dialogo per renderlo stimolante e suscitare risposte spontanee. Il test si compone di un manuale d'istruzioni, di un protocollo per la registrazione delle risposte, di schede, fotografie e di oggetti d'uso quotidiano. I dati raccolti permettono di stendere il P.T.A. (Progetto Terapeutico-Assistenziale) per: quantificare il bisogno assistenziale dell'anziano ; individuare il livello delle abilità cognitivo-comunicative in una scala di performance (da 1 a 9); individuare la tipologia di comunicatore. La quantificazione del bisogno assistenziale permette di prevedere il carico di lavoro per l'équipe multidisciplinare nella relazione comunicativa quotidiana e la possibilità di adottare strategie terapeutiche mirate. Per ogni livello della scala di performance vengono consigliate attività e stimolazioni differenti, che si propongono obiettivi, anche minimi ma raggiungibili, con riscontro diretto nella vita quotidiana.


Serena Bonifacio, Loredana Hvastja Stefani
Modelli d'intervento precoce per il bambino parlatore tardivo: I
Pagine: 276
Prezzo: € 28,00
Editore: Del Cerro

L'opera è costituita da due parti. La prima propone una sintesi di alcuni dei principali modelli teorici relativi allo sviluppo comunicativo linguistico tipico e atipico, e deriva da essi una determinata metodologia di valutazione del bambino Parlatore Tardivo. Segue un'analisi dei principali modelli d'intervento precoce proposti per il ritardo di linguaggio; con riferimento alla teoria sociopragmatica e interazionista, si illustra il modello d'intervento INTERACT, UNICO IN ITALIA. Esso, messo a punto dagli autori nel corso di un'esperienza di ricerca e d'intervento clinico quasi decennale, colma un vuoto sentito da tutti gli operatori del settore. Consiste in un programma di prevenzione e di intervento clinico studiato in maniera specifica per bambini tra i 24 e i 30 mesi di età che presentano un mancato sviluppo del linguaggio oppure uno sviluppo lento non associato ad altri disturbi; si attua all'interno della coppia genitore-bambino proponendo situazioni dinamiche che sollecitano la comunicazione attiva, e vuole sostenere lo sviluppo comunicativo e linguistico del bambino nel suo percorso naturale. La seconda parte illustra le modalità operative e di traduzione nella pratica clinica del programma inerenti alla valutazione, alla pianificazione dell'intervento e all'attuazione dell’intervento stesso; tra queste, ad esempio, le schede per genitori che descrivono a questi ultimi come mettere in pratica a casa quanto viene proposto o applicato nella seduta clinica. Le schede vengono selezionate e proposte dal clinico ai genitori di volta in volta, a seconda di ciò che è richiesto dalla fase specifica dell’intervento. Il volume è rivolto a operatori sanitari, in particolare logopedisti, ma anche a neuropsichiatri, neurologi, pediatri e psicologi che operano in ambito clinico con particolare riferimento alla prevenzione del disturbo di linguaggio.

 

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