PSICOLOGIA NEWS n.59 - 21.3.2002
- Vergogna e senso di colpa - In psicologia e nella letteratura
- DALL'INFANZIA ALLA DEPRESSIONE
- LA VITA IN GIOCO? - Il gioco d'azzardo tra divertimento e problema
- Semplicità
- L`alleanza terapeutica - Teoria, clinica, ricerca
- LA FERITA DELLO SGUARDO - Una ricerca psicoanalitica sulla melanconia
- Depressione e psicoterapia
- QUESTI ADOLESCENTI CHE CI FANNO AMMATTIRE
- FIGURE DI DONNA NEL CINEMA DI JANE CAMPION - Una lettura psicoanalitica
- Prendere il gruppo sul serio - Verso una teoria gruppoanalitica postfoulkesiana
Battacchi
M.W.
Vergogna e senso di colpa - In psicologia e nella letteratura
Collana : Psicologia clinica e psicoterapia
Anno/Pagine : 2002 pp. 200 ISBN : 745-1 Euro : 18
Raffaello Cortina Editore
Qualcuno ha scritto che la società contemporanea è una “società svergognata”. Ma di che cosa non ci si vergogna più? Marco Battacchi delinea la funzione della vergogna e del senso di colpa nella formazione della personalità sana e patologica e nella determinazione del comportamento, in una prima parte facendo riferimento agli psicologi e psichiatri che si sono occupati dell’argomento e, in una seconda, ai testi di scrittori – Maupassant, Dostoevskij, Kafka – che hanno fatto da pionieri nello scoprire la verità più profonda delle emozioni umane. Il volume tocca temi di interesse per la psicologia clinica e dinamica, per la teoria della letteratura e la critica letteraria e per l’epistemologia delle scienze umane.
Marco Walter Battacchi è stato professore di Psicologia dello sviluppo all’Università di Bologna. Tra le sue numerose pubblicazioni, “Psicologia dello sviluppo” (con G. Giovanelli, Roma 1999) e “Lo sviluppo del pensiero meta-rappresentativo e della coscienza” (con P. Battistelli e G. Celani, Milano 1998).
Roberto
Infrasca
DALL'INFANZIA ALLA DEPRESSIONE
€ 12.40
FORMATO: 15,5 x 21, PAGG. 227, ISBN: 88-88232-10-9
Edizioni Scientifiche MaGi
L'individuazione di una serie di fattori negativi nell'infanzia permette di segnalare il bambino a rischio depressivo nell'età adulta. data l'organizzazione di personalità relativamente strutturata di un bambino, psicologicamente duttile e malleabile, la precoce individuazione del disturbo facilita l'organizzazione di interventi terapeutici e ne aumenta l'efficacia. L'autore - senza trascurare l'interazione dinamica tra il versante biologico e quello psichico, e sottraendosi all'univoca e sicuramente riduttiva chiave di lettura proposta dalla "psichiatria biologica" - analizza le caratteristiche temperamentali del bambino, i tratti di personalità dei genitori e alcune particolari condizioni familiari depressogene, per poi esporre la validazione statistica degli scenari evolutivi analizzati. Le variabili ottenute rappresentano un valido ausilio nella pratica clinica per uno screening in età evolutiva del rischio depressivo.
Daniela Capitanucci, Vincenzo
Marino (a cura di)
LA VITA IN GIOCO? - Il gioco d'azzardo tra divertimento e problema
pp. 192, € 16,00, Cod. 231.1.1
Collana: Clinica delle dipendenze e dei comportamenti di abuso, diretta da Alfio
Lucchini
ISBN 88-464-3376-9
Franco Angeli Editore
I giochi da casinò,
ma anche il lotto, il superenalotto, le scommesse alle corse dei cavalli, i
videopoker e le slot-machine sono giochi d'azzardo: comportano infatti che venga
messo in palio denaro in modo irreversibile su un evento il cui esito è
in misura preponderante da attribuirsi al caso.
Di fatto il gioco d'azzardo è praticato dalla quasi totalità degli
italiani e, negli anni recenti, ha conosciuto un'accelerazione nella sua diffusione
che lo ha reso sempre più capillare, accessibile ed allettante. Anche
questo volume esce in contemporanea all'introduzione di un nuovo gioco nel nostro
Paese, il bingo, che darà agli italiani un'ulteriore opportunità
di tentare la fortuna.
Nella maggior parte dei casi il gioco d'azzardo e le scommesse sono una gradevole
forma di divertimento praticata occasionalmente nel tempo libero, spesso in
compagnia, e senza alcuna conseguenza sfavorevole. In alcuni casi può
trasformarsi in un comportamento distruttivo, che sfugge al controllo del giocatore,
diventando una vera e propria dipendenza e causando problemi psicologici, familiari
e sociali gravi e simili a quelli generati dalla dipendenza da sostanze stupefacenti.
Il volume prende spunto da un convegno - tenutosi a Varese nel marzo 2001 con
larga partecipazione di esperti ed operatori di servizi pubblici e privati italiani
e stranieri - di approfondimento della tematica dell'approccio al paziente dipendente
da gioco d'azzardo. Un ideale percorso accompagna il lettore nel prendere contatto
con questa patologia complessa ed articolata mediante un inquadramento istituzionale,
filosofico, psicodiagnostico, neurobiologico e sociologico attraverso note essenziali
ma esaurienti di A. Lucchini, M. Tosi, G. Lavanco, V. Marino, G.P. Guelfi, M.
Croce e L. Varveri.
I successivi contributi di D. Capitanucci, C. Guerreschi, R. De Luca, T. Carlevaro,
A. Sani, L. Sanicola e S. Bosio arricchiscono il volume con alcune esperienze
concrete relative all'elaborazione di un sistema di intervento territoriale,
al trattamento individuale e di gruppo in Italia e all'estero, ad esperienze
di prevenzione e all'approccio di rete.
Non mancano alcune "vissute" testimonianze di giocatori eccessivi
in trattamento, oltre a contributi presentati da alcuni partecipanti al convegno
che offrono spunti di riflessione e ipotesi su possibili strade da percorrere.
Il volume fornisce una rassegna di base sulla problematica della dipendenza
da gioco che sarà certamente utile a tutti quegli operatori che vogliano
avvicinarsi per la prima volta a questa complessa patologia emergente.
Daniela Capitanucci è
psicologa psicoterapeuta e coordina il progetto sulla dipendenza da gioco d'azzardo
presso l'A.S.L. di Varese.
Vincenzo Marino è medico psicoterapeuta e dirige il Dipartimento delle
Dipendenze dell'A.S.L. di Varese.
De Bono Edward
Semplicità
322 p., € 8,50
Saggi paperback n. 14
Sperling Paperback, ISBN: 88-8274-325-X
Siamo tutti consapevoli di quanto il progresso abbia aumentato vertiginosamente la "complessità" del nostro mondo a tutti i livelli: culturale, scientifico, tecnologico, sociale. Siamo un po' meno consapevoli che spesso tanta complessità è superflua: per citare un esempio banale, utilizziamo solo un decimo delle funzioni di cui sono dotati i più comuni videoregistratori. E' allora necessario semplificare il nostro modo di pensare e agire, se vogliamo raggiungere efficienza e soprattutto efficacia in ogni attività.
Lingiardi
V.
L`alleanza terapeutica - Teoria, clinica, ricerca
Collana : Psicologia clinica e psicoterapia
Anno/Pagine : 2002 pp. 288 ISBN : 741-9 Euro : 21
Raffaello Cortina Editore
Che cos’è l’alleanza terapeutica? Si può misurare? Quanto dipende dalla personalità e dalla psicopatologia del paziente? Il volume presenta i principali contributi teorici e sperimentali sul tema dell’alleanza in psicoterapia, ovvero del rapporto di collaborazione che si stabilisce tra paziente e terapeuta in relazione ai compiti della terapia. In appendice vengono presentati gli adattamenti italiani dei due principali strumenti di valutazione oggi in uso (WAI e CALSAP) e il primo strumento italiano (IVAT) per la valutazione dell’alleanza a partire dai trascritti delle sedute.
Vittorio Lingiardi, medico psichiatra e psicologo analista, è professore associato presso la facoltà di Psicologia dell’università La Sapienza di Roma. Per Cortina ha pubblicato “I meccanismi di difesa” (1994) e “Compagni d’amore” (1997).
Patrizia Cupelloni (a cura
di)
LA FERITA DELLO SGUARDO - Una ricerca psicoanalitica sulla melanconia
pp. 192, € 20,50, ISBN 88-464-3326-2
Collana: Le vie della psicoanalisi/Clinica
Franco Angeli Editore
Sempre più spesso
accade che in molti lamentino un non senso dell'esistenza, un'infelicità
senza perdita, una struggente nostalgia di ciò che è loro da sempre
nascosto, di ciò che non hanno mai avuto. Questo oscuro sentimento di
infelicità che blocca i processi affettivi e intellettivi occupa a volte
anche la mente dell'analista, che si sente impotente nella sua funzione terapeutica.
I melanconici chiedono all'analista di cimentarsi con l'indifferenziato, là
dove domina l'informe e il confuso, dove non c'è né memoria né
censura e dove pertanto le nozioni di rimozione e di preclusione risultano inadeguate.
I lavori proposti nel testo, rielaborazioni personali sollecitate dal pensiero
gruppale, mettono l'accento sulle funzioni identitarie piuttosto che sulla relazione
d'oggetto, collocano la melanconia nell'area del narcisismo primario e della
formazione dell'Io, individuano nuovi parametri rispetto alla cura classica.
La centralità del tema della specularità strutturante, dello sguardo
ferito, dello sguardo assente, del punto cieco e mutacico, cripta silente del
malinconico, fa da filo conduttore ai diversificati approcci teorici e torna
nelle descrizioni cliniche.
Questo libro nasce da una ricerca sulla melanconia che 10 psicoanalisti hanno
condotto nel corso di alcuni anni. Per affrontare l'area melanconica, un'area
psichica che rimanda al narcisismo e al conflitto tra Io e Super-Io, gli autori
hanno approfondito la ricerca delle funzioni che costituiscono la struttura
dello psichismo alle sue origini, dove è centrale la relazione di un
organismo prematuro, l'infante, che non dispone ancora di un linguaggio, con
l'Altro che nella cura lo sostiene e lo riconosce.
Scritti di Leonardo Albrigo, Maria Luisa Algini, Luciano Bernini, Paolo Cruciani,
Patrizia Cupelloni, Pia De Silvestris, Manuela Fraire, Alberto Luchetti, Anna
Rocchi, Lucio Russo
Patrizia Cupelloni, psicoanalista, membro ordinario della Società Psicoanalitica Italiana (SPI) e dell'International Psychoanalytical Association (IPA), vive e lavora a Roma. Di formazione freudiana e bioniana si è a lungo occupata di psicoanalisi di gruppo. In questo ambito di ricerca nasce il suo interesse per le aree indifferenziate della mente e per le problematiche dell'identità. Coautrice di vari volumi, ha pubblicato numerosi lavori sui temi del lutto e della melanconia su riviste italiane ed estere.
Fédida Pierre
Depressione e psicoterapia
traduzione di Tarizzo D.
240 p., € 16,50
Biblioteca Einaudi
Einaudi, ISBN: 88-06-16207-1
E' sufficiente eliminare i sintomi per guarire dalla depressione? Lo psicoanalista Fédida, in questo provocatorio saggio, individua il ruolo insopprimibile della psicoterapia per guarire dal "male di esistere", ricostruendo in prospettiva storica le origini e le implicazioni culturali della depressione.
Jean
Marie Forget
QUESTI ADOLESCENTI CHE CI FANNO AMMATTIRE
€ 13.00
FORMATO: 15,5 x 21, PAGG. 160, ISBN: 88-88232-18-4
Edizioni Scientifiche MaGi
Come comportarsi di fronte alle continue critiche, contestazioni, trasgressioni
e depressioni del proprio figlio adolescente? Come aiutarlo a superare i cambiamenti
fisici, le incertezze e i tormenti interiori che precedono la conquista di una
nuova identità? Come comprendere quando è necessario il ricorso
a uno psicologo? Questo libro, ripercorrendo le tappe e i mutamenti fondamentali
dell'età adolescenziale, fornisce a tutti i papà e le mamme alle
prese con l'adolescenza dei loro figli, preziose "indicazioni di rotta"
per affrontare il delicato "lavoro" di genitori. Le numerose pagine
dedicate a concrete esperienze di vita adolescenziale aiutano a capire che concedere
al proprio figlio uno spazio per svincolarsi dalla dipendenza dagli adulti e
lasciare che sviluppi in modo autonomo la sua personalità e i suoi desideri
mantenendo al tempo stesso il proprio ruolo di genitori è un'impresa
difficile ma, se affrontata con responsabilità e consapevolezza, affatto
impossibile.
Chiara Mangiarotti
FIGURE DI DONNA NEL CINEMA DI JANE CAMPION - Una lettura psicoanalitica
Presentazione di Silvia Vegetti Finzi
pp. 144, € 13,50, , ISBN 88-464-3457-9
Collana: Teoria e clinica psicoanalitica del Campo freudiano
Franco Angeli Editore
Lo psicoanalista Jacques Lacan diceva che delle donne non esiste l'universale ma solo il particolare: bisogna prenderle una per una. Il cinema di Jane Campion, di cui si tratta in questo libro, rappresenta una preziosa occasione per avvalorare e sviluppare tale assunto. I film di questa regista infatti affermano inequivocabilmente il punto di vista di una donna su situazioni e percorsi "singolari femminili" e si prestano ad illustrare la specificità della sessualità femminile nei suoi vari aspetti. Se Freud si è arrestato sulla domanda enigmatica: "Che cosa vuole una donna?", Lacan ha ripreso questo interrogativo dandogli una soluzione inedita, la cui portata, forse, non è stata ancora pienamente valutata. La teoria psicoanalitica messa in tensione con il medium filmico produce un dialogo e costituisce una scommessa sulla possibilità di vivificare creativamente e rendere così comprensibili ad un più vasto pubblico concetti molto complessi che spesso suscitano ostilità. L'inserimento nel testo di quattro opere pittoriche commentate è volto a dare ulteriore sviluppo a certi punti teorici presenti in ogni film sottolineando, al tempo stesso, l'originale contributo di Lacan all'indagine psicoanalitica nel campo visivo.
Chiara Mangiarotti è psicoanalista a Venezia. Membro della Scuola Europea di Psicoanalisi e docente dell'Istituto freudiano per la clinica la terapia e la scienza di Roma, collabora a diverse riviste di psicoanalisi, italiane e straniere tra cui La Psicoanalisi. Ha contribuito al volume Stili della sublimazione. Usi psicoanalitici dell'arte, a cura di Maurizio Mazzotti (Angeli, 2001).
Dalal
F.
Prendere il gruppo sul serio - Verso una teoria gruppoanalitica postfoulkesiana
Prefazione di Girolamo Lo Verso
Collana : Psicologia clinica e psicoterapia
Anno/Pagine : 2002 pp. 288 ISBN : 746-x Euro : 22
Raffaello Cortina editore
In questo importante testo di Dalal le conseguenze del lavoro psicologico con i gruppi vengono “prese sul serio”. L’autore tira le somme del pensiero di Foulkes, padre della gruppoanalisi, e dei suoi limiti teorici per lavorare a un’autentica teoria relazionale della vita psichica e del suo sviluppo. Il volume va incontro a interessi professionali e di studio molto presenti anche in Italia (psicologi, psichiatri, operatori che vogliano acquisire le basi teoriche del lavoro con i gruppi, le famiglie, le istituzioni). Per la sua chiarezza è anche utile per corsi universitari e di specializzazione.
Farhad Dalal è gruppoanalista
didatta e supervisore all’Institute of Group Analysis di Londra e membro
della North East London Psychotherapy and Counselling Association e del Group
Analytic Network.