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La scissione come difesa dell'Io

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on . Postato in Psicopatologia | Letto 23595 volte

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Quale funzione svolge la scissione? Possiamo rintracciare un suo utilizzo anche all'interno di fiabe, racconti e opere letterarie?

La scissione come difesa dell'IoLa scissione è un termine che deriva dalle scuole di pensiero classiche – psicoanalitiche o psicodinamiche – e si riferisce ad un meccanismo di difesa dell'Io mediante il quale un'entità abbastanza complessa non può essere accettata dalla coscienza nella sua interezza perchè contiene sia aspetti che sono accettabili per una persona ma anche inaccettabili.

Le personalità 'sottosviluppate', soprattutto quelle di tipo borderline, hanno difficoltà ad incorporare nella coscienza aspetti apparentemente contraddittori della stessa cosa o persona.

Quindi, separano o 'scindono' inconsciamente gli oggetti in due categorie, vedendo il lato buono di una persona o cosa come la parte che trovano accettabile ed il lato 'cattivo' della persona o cosa come la parte che trovano dolorosa o inaccettabile.

È molto più che vedere solo un lato positivo ed uno negativo di tutto. In realtà 'dividono' una singola entità in due realtà opposte, concettualizzando ad esempio una madre come avente un lato sia gentile che terrificante.

Di conseguenza, spesso si alternano tra eccesso di idealizzazione e svalutazione della stessa persona.

Quindi, i gradi esterni di scissione interna possono provocare una frammentazione del sé attraverso meccanismi come la dissociazione o anche la formazione di più personalità.

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La scissione, utilizzando una prospettiva diversa, può essere anche letta coma la divisione e la polarizzazione di credenze, azioni, oggetti o persone in buoni e cattivi concentrandosi selettivamente sui loro attributi positivi o negativi.

Questo è spesso visto in politica, per esempio, quando i democratici ritraggono i propri antagonisti come egoisti e di mentalità ristretta, mentre gli oppositori li descrivono come ipocriti e ruffiani.

Altri esempi di scissione includono la persona profondamente religiosa che pensa che gli altri siano o benedetti o dannati, il figlio di genitori divorziati che idolatra un genitore mentre sfugge all'altro, il paziente ospedaliero che vede i medici come utili e laboriosi ma gli infermieri come pigri ed incompetenti e così via.

Nell'opera di Salinger, Catcher in the Rye, Holden Caufield, il protagonista, è disorientato dall'età adulta.

Per affrontare la paura di diventare un adulto un giorno, pensa a questa fase della vita come ad un mondo di cose completamente brutte come la superficialità e l'ipocrisia, mentre l'infanzia è concepita come un mondo di cose completamente buone come l'innocenza, la curiosità e l'onestà.

Dice alla sorella minore, Phoebe, che immagina l'infanzia come un campo idilliaco di segale in cui i bambini giocano e giocano, e se stesso come il “raccoglitore del segale” che sta sul bordo di una scogliera, catturando i bambini che minacciano di gettarsi - e presumibilmente morire/diventare adulti.

Comunque, continuo a immaginare tutti questi ragazzini che giocano ad un gioco in questo grande campo di segale e tutto il resto. Migliaia di ragazzini, e nessuno è in giro tranne me. E sono in piedi su una scogliera impazzita. Quello che devo fare è catturare tutti se iniziano a scavalcare la scogliera, voglio dire se corrono e non guardano dove stanno andando, devo uscire da qualche parte e catturarli. Questo è tutto ciò che farei per tutto il giorno. So che è pazzesco, ma è l'unica cosa che mi piacerebbe davvero essere”.

Anche Miguel de Cervantes usa la scissione per ottenere un grande effetto comico mentre il suo protagonista, il sedicente Don Chisciotte della Mancia, ci guida attraverso un mondo che ha ripopolato con eroi e criminali, principesse e prostitute, giganti e nani - con gli eroi come più grandi, i cattivi più crudeli, le donne le più belle e virtuose, e così via.

Abbi cura di te”, esclama Sancho Panza, contadino trasformato da Don Chisciotte, “quelle cose laggiù non sono giganti, ma mulini a vento”.

La scissione diffonde l'ansia che deriva dalla nostra incapacità di cogliere le sfumature e le complessità di una data situazione o stato di cose, semplificandole e schematizzandole, e rendendole così più facili da pensare.

Allo stesso tempo, rafforza il nostro senso di sé come buono e virtuoso demonizzando e facendo da capro espiatorio a tutti coloro che non condividono la nostra identità e la nostra prospettiva.

Una tale compartimentalizzazione degli opposti ci lascia con un quadro chiaramente distorto della realtà ed una ristretta gamma di pensieri ed emozioni.

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Influisce sulla nostra capacità di attrarre e mantenere relazioni, non solo perchè è noioso e disdicevole, ma anche perchè può facilmente capovolgersi, con amici e amanti che vengono considerati come virtù personificate contemporaneamente e poi come vizio personificato in un altro.

La scissione si verifica anche nei gruppi, quando i membri del gruppo sono visti come aventi attributi positivi, mentre quelli di un altro gruppo come aventi attributi negativi - un fenomeno che contribuisce al pensiero di gruppo e scivola facilmente nella xenofobia.

Infine, vale la pena sottolineare che sia le fiabe che la Chiesa presentano una serie di scissioni acute, per esempio, eroi e malvagi, il bene ed il male, il paradiso e l'inferno, angeli e demoni, santi e peccatori.

Oltre a questo anche i più grandi personaggi della letteratura, come l'Achille di Omero, l'Antonio o la Cleopatra di Shakespeare, contengono aspetti buoni e cattivi, tra i quali però vi è un intimo legame.

 

A cura della Dottoressa Giorgia Lauro

 

 

 

 

 


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Tags: scissione scissione dell'Io fiaba

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