Compendio di psicoanalisi (Freud, 1938)
"La richiesta più gravosa che all'Io si presenta è probabilmente quella di tenere a bada le pretese pulsionali dell'Es; per farvi fronte l'Io deve impiegare grandi quantità di energia in controinvestimenti. Ma anche le pretese del Super-Io possono diventare a tal punto pesanti e inesorabili che l'io si sente come paralizzato di fronte agli altri suoi compiti. Abbiamo il sospetto che nei conflitti economici che insorgono in questo modo, spesso l'Io e il Super-io facciano causa comune contro il povero Io oppresso, il quale, nell'intento di salvaguardare la propria condizione di normalità, si tiene saldamente ancorato alla relatà. Se Es e Super-io si rafforzano troppo, riescono a sfaldare l'organizzazione dell'Io e a modificarla in modo tale che il giusto rapporto dell'Io con la realtà ne risulta turbato o addirittura reciso." p.599
“L’Io è indebolito a causa dei suoi conflitti interni, dobbiamo accorrere in suo soccorso. È un po’ come una guerra civile, che dev’essere decisa con l’aiuto di un alleato che viene dal di fuori. Il medico analista e l’Io indebolito del paziente, tenendosi ancorati al mondo esterno, devono formare un partito comune contro i nemici, le pretesi pulsionali dell’Es e le pretese di coscienza del Super-io. Concludiamo insieme un patto. L’Io del malato ci prometto la più completa sincerità, ossi la disponibilità di tutto il materiale che la sua autopercezione gli fornisce, noi gli assicuriamo la più rigorosa discrezione e mettiamo al suo servizio la nostra esperienza nell’interpretazione del materiale influenzato dall’inconscio. Il nostro sapere deve compensare il suo non sapere, restituendogli la perfetta padronanza su quelle regioni della vita psichica di cui ha perso il controllo. In questo contratto consiste la situazione analitica.” p.600.
"Il paziente non si accontenta di considerare l'analista, alla luce della realtà, come un aiutante e un consigliere che comunque va ricompensato per gli sforzi compiuti…: egli ravvisa piuttosto nell'analista un ritorno - reincarnazione - di una persona importante della sua infanzia, del suo passato, e trasferisce perciò su di lui sentimenti e reazioni che certamente erano destinati a quel modello" pp. 601 -602.
"Mentre l'io si ribella alle nostre sollecitazioni, l'inconscio - che normalmente è il nostro avversario - ci dà una mano, giacché gli è propria una naturale spinta ascensionale e a nulla aspira tanto come a varcare i confini che gli sono stati imposti e a giungere fino all'io, penetrando nella coscienza" p.606
Freud S. (1938) Compendio di Psicoanalisi, tr.it. in Opere, Bollati Boringhieri, torino, 1989, vol.11
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