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Solitudine (100566)

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on . Postato in Depressione | Letto 384 volte

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Maria 25

Ho 25 anni, sono una ragazza normalissima che fa un lavoro che adoro. Il mio problema è che non riesco a farmi degli amici, o meglio non riesco a stabilire con loro un rapporto profondo. Quando avevo 14 anni ero molto timida e so che questo mi ha molto penalizzato nel cercare di creare un mio gruppo o degli amici sinceri. Mi chiudevo in me stessa, mi sentivo fuori contesto soprattutto perchè abitavo fuori città e non avevo molte possibilità di uscire o frequentare corsi o attività sportive  e i miei genitori difficilmente avevano tempo per "scarozzarmi" in giro, e se ci riuscivano me lo facevano pesare. Se poi mi legavo a qualcuno era sempre alle persone sbagliate che mi sfruttano. Così finivo per passare le mie giornate tra scuola e casa. Poi quando ho finalmente compiuto 18 anni ho deciso di dare una svolta alla mia vita: sono diventata più socievole, ho incominciato a frequentare corsi, a cambiare modo di vestire, a truccarmi, non mi facevo più problemi ad uscire anche da sola. Tutto questo nella speranza di trovare nuovi amici. Ma nulla. Non so perchè, ma mentre gli altri riescono a trovare nuovi amici a frequentare gente nuova io rimango bloccata nella mia situazione. Anche sul lavoro: sono entrata in un gruppo di colleghi molto uniti che spesso si frequentano anche fuori, ma non so perchè non sono mai riuscita ad entrare nel "gruppo".  I rapporti sono ottimi, ma non riesco ad avere quelle confidenza che hanno gli altri e  a trascinare il rapporto anche fuori dall'ufficio. Credo sia perchè sia difficile stabilire un discorso con me: a parte il lavoro e la mia famiglia non ho molti discorsi...non vado al cinema o in discoteca o al pub e raramente vado in vacanza; andarci da sola mi deprime e alla fine finisco per stare a casa da sola. Così quando si inizia un discorso parlando, non so, di cinema, non riesco a seguire il discorso perchè magari quel film non l' ho visto. E gli altri credo che lo abbiano capito e soprattutto in qualche modo abbiano avvertito la mia solitudine...ma al posto di essere solidali mi isolano etichettandomi come sfigata...Mi hanno detto molto spesso di "rivelare" questo mio problema, ma credo che la cosa non mi possa aiutare anzi...Mio fratello stufo di vedermi sola spesso mi fa passare con lui e i suoi amici il capodanno. I suoi amici sanno della mancanza di amici ma non si preoccupano di stabilire un rapporto...mi accettano solo perchè gli faccio pena e non si osano dire che per loro sono poco più che un'ameba da trascinarsi dietro, facendomi sentire ancora più a disagio. Per evitare di stare sola accetto queste situazioni oppure di passare serate con persone che mal sopporto, noiose o che so stanno con me solo per necessità (perchè magari non hanno voglia di passare una serata da soli). Mi sento umiliata ed adisagio, vorrei reagire, dire che queste cose non mi vanno....vorrei fare le cose che mi piacciono, andare al mare o in piscina, uscire e divertirmi; ma le rare volte che esco e provo a ribellarmi per il trattamento che mi riservano o dire quello che mi piacerebbe fare finisco per essere messa da parte. La gente è egoista, se capisce che hai necessità di loro ti trattano come uno zerbino. Vorrei tanto uscire da questa situazione...vorrei finalmente vivere una vita con la "V" maiuscola, guardare verso un futuro sereno e felice...e invece non riesco. MI rendo anzi conto che la situazione va peggiorando: tutti si sposano, mettono su famiglia e la voglia di uscire e creare nuove amicizie svanisce. Così penso al mio futuro e mi vedo per l'ennesimo sabato a casa con i miei a guardare la tv, aspettando le 10 per andare a dormire. A volte penso che se non ci fossero loro sarei completamente sola. Mi dia un consiglio, ma non mi dica che devo amarmi di più o frequentare posti e gente nuova.....sono cose che ho già fatto (e sapesse quanto mi sono costate) ma I risultati non ci sono mai stati....

Cara Maria, il problema non è all'esterno ma nei tuoi pensieri, hai delle convinzioni su te stessa e vivi in base a queste credenze, e, senza rendertene conto, con il tuo atteggiamento, crei costantemente le stesse condizioni di emarginazione e solitudine. Quando pensi a te stessa ti pensi da sola, ti definisci un'ameba che segue passivamente gli altri e non ti accorgi che questa idea di te crea la tua realtà. Non è importante frequentare un gran numero di persone e buttarti nella mischia, ma è fondamentale essere attivi nei rapporti con gli altri. Ho l'impressione che tu aspetti passivamente di essere coinvolta e, siccome questo non avviene, ti chiudi e confermi ancora una volta che sei sola. Prova a proporti, ad essere tu a dare agli altri quello che ti aspetti da loro. Se ti interessano delle persone invitale a una piccola cena, proponi una serata al cinema o una passeggiata. Devi considerare che tutti sono alla ricerca delle stesse cose, di relazioni soddisfacenti, di punti di riferimento affettivo, e chi resta solo è perchè vuole essere solo, perchè gli costa troppo uscire dai propri schemi. Comincia da una persona con cui senti che ti piacerebbe entrare in amicizia e coltivala, non restare ferma nella posizione di chi aspetta che gli altri facciano qualcosa, muoviti tu verso gli altri e vedrai che non è difficile. Per aiutarti a superare il blocco e per conoscere meglio te stessa puoi anche considerare l'ipotesi di una psicoterapia, perchè, anche se non vuoi sentirtelo dire, se impari ad apprezzare te stessa e, quindi, ad amarti, e a non dare giudizi limitanti su di te, non ci sarà più solitudine nella tua Vita (con la V maiuscola)! Ciao

(risponde la dott.sa Mirella Tavernise)

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