Bulimia (134034)
Buongiorno, è ormai da quando ho smesso di praticare tiro con l'arco a livello agonistico che sono caduta in una forma depressiva che manifesto soltanto con me stessa. Dal dicembre 2007 soffro di questa patologia e voglio convincermi che posso farcela da sola ma è proprio il sentirmi sola che non mi permette di trovare la motivazione giusta per "combattere". Sto bene soltanto quando sono fuori casa perchè non ho il pensiero del cibo, non ho mai avuto il coragio di parlarne con nessuno della mia situazione familiare che devo far sembrare perfetta agli occhi degli altri ma nella realtà è tutt'altro che desiderabile. Insomma io avrei bisogno di qualche consiglio per uscire da questo tunnel che sta inghiottendo la mia vita e le mie risorse. Ringrazio anticipatamente per la risposta e sarò contenta di chiarire magari qualche punto poco chiaro. Elisa.
Elisa, non so perché tu non sia contenta di te stessa, e non so nemmeno perché tu abbia smesso di praticare il tiro con l’arco, che probabilmente ti aiutava a gestire l’ansia e le tue insoddisfazioni. Ma certamente qualcosa non va e devi riprendere in mano la tua vita. E’ probabile, come dici, che la situazione familiare stia influenzando il tuo umore, ma probabilmente c’è qualcosa che riguarda più strettamente te stessa che non va o che stai cercando. Di solito il problema col cibo è espressione di insicurezze personali e di difficoltà ad accettare se stessi. Spesso schiacciati da un modello che si è idealizzato eccessivamente nei confronti del quale abbiamo un rapporto ambivalente (mamma?). Comunque stiano le cose, è dentro di te che devi lavorare ed è dentro di te che troverai la soluzione. Il cibo è solo un mezzo. Una delle prime e più importanti cose da fare, Elisa, è cercare di uscire dall’isolamento e parlare. Se non riesci a parlarne dentro casa, inizia a parlare con gli amici e le amiche, o comunque con le persone alle quali sai di poter dare la tua fiducia. Esci fuori dal segreto e dall’isolamento, che non fanno che acuire il problema. Come hai fatto scrivendo qui, cerca di parlare e confrontarti con le altre persone, non c’è nulla di cui vergognarsi. O meglio, la vergogna che hai nel condividere questa tua problematica è più o meno equivalente alla vergogna che hai di esprimere te stessa per quello che sei. Fai uno sforzo, cerca dentro di te i motivi delle tue insoddisfazioni e dei tuoi rifiuti, e inizia a esprimere le tue emozioni. Se hai bisogno di farti aiutare da uno psicoterapeuta, trova il modo di farlo. Un aiuto, solitamente breve, in questo momento potrebbe aiutarti a risolvere velocemente le tue difficoltà. Non le trascurare e non le soffocare perché anche se dolorose, sono un modo per costringerti ad occuparti di te stessa.
(risponde la Dott.ssa Elisabetta Corberi)
Pubblicato in data 20/07/08 Vuoi conoscere il nome di uno psicologo e/o psicoterapeuta che lavora nella tua città o nella tua regione? Cercalo subito su Psicologi Italiani
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