Fame nervosa (130389)
Silvia 37
Buongiorno, vorrei chiedere una consulenza. Sono sempre stata robustella fin da ragazzina e amante soprattutto dei cibi salati ( pane soprattutto), ma finchè ero giovane sono riuscita a " tenermi a bada", non sono mai andata oltre il limite del sovrappeso leggero, ho fatto diete su diete tutte con impegno e sempre con ottimi risultati, anche se poi puntualmente rimettevo i chili con gli interessi ma ripeto, la situazione è sempre stata sotto controllo fino verso ai 30 anni. Dopo la maternità ovviamente sono aumentati i pensieri e le preoccupazioni e complice il fatto che di carattere sono una persona molto ansiosa e nervosa, non sono più riuscita a tenere la situazione sotto controllo e così oggi a 37 anni mi ritrovo all'ultimo stadio del sovrappeso e mi sento davvero tanto male. Non mi sento a posto con me stessa, sto male non concludo niente e mi sento limitata anche nelle situazioni sociali, non riesco a mettere in moto la mia energia se non risolvo questo problema di malessere interiore. Mi sono analizzata tanto e ho capito che la mia non è mancanza di impegno, ne tanto meno incoerenza o menefreghismo, ma è fame nervosa, mi attacco al cibo per gestire le emozioni, mangio se sono triste, mi affogo di cibo se sono nervosa, mangio se sono felice, se sono depressa, se sono ansiosa se non ho nulla da fare. Ogni emozione la gestisco mangiando e così non ci salto più fuori e il problema peggiora di giorno in giorno, vorrei sapere cosa devo fare per risolvere il problema alla base, non con una dieta, ma forse con una psicoterapia? A chi mi devo rivolgere? Silvia.
Cara Silvia, secondo me il lavoro deve essere portato avanti su entrambi gli aspetti, quello psicoterapico e quello dietetico. Esistono centri specializzati che potrebbero seguirti anche senza un ricovero, dove puoi trovare entrambi i professionisti che, se da una parte fanno un lavoro di tipo prettamente educativo, sul cibo, sul corpo e sulla fame…dall’altra possono accogliere il tuo disagio psicologico, aiutarti a gestire in maniera funzionale le tue emozioni ed anche arrivare ad alimentarti in maniera sana senza continuare questa tua abitudine. Esistono diverse correnti di pensiero e pur appartenendo ad una anche io, sento di consigliarti sulla base delle tue caratteristiche, perché l’impegno e la determinazione che traspare da questa lettera non può essere ignorato e va considerato un importante punto di forza personale che può davvero aiutarti nel trattamento e nel mantenimento dei risultati, una volta per tutte. L’indirizzo psicoterapeutico che ti consiglio è dunque quello cognitivo-comportamentale che unito alle tue caratteristiche di personalità potrebbe aiutarti a gestire i sintomi fin dai primi mesi di trattamento. Ti verranno insegnate specifiche tecniche che potrai utilizzare anche terminata la terapia ed il lavoro è sempre relativamente breve, a seconda della gravità tra i 6 mesi ed un anno.
(risponde la Dott.ssa Sara Ginanneschi)
Pubblicato
in data 31/01/09
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