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problemi relazionali con i colleghi di lavoro (165783)

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Marco, 42 (165783)

La mia Storia: Buongiorno

Le scrivo perché vorrei porre alla Sua attenzione il mio caso

Io vengo da una famiglia normale ma i miei genitori purtroppo non hanno sviluppato una grande capacità di relazione con gli altri e non hanno saputo inculcarmela (infatti non hanno mai fatto vita sociale, è come se questi avessero dovuto sempre difendersi da qualcuno o qualcosa)

Io sono una persona ansiosa e spesso non riesco a contenere la mia ansia e ad essere sereno, quindi a sviluppare delle relazioni sociali durature e la cosa mi crea molta frustrazione e sovente divento anche aggressivo

Fatto sta che recentemente a settembre dell'anno scorso ho cambiato lavoro e sono andato a lavorare e a vivere in un'altra città.
Subito ho cominciato a entrare in sintonia con i nuovo colleghi, ho cominciato a ad avere delle confidenze, ridere scherzare e a uscire con loro in pausa pranzo a mangiare insieme.
Fatto sta che a un certo punto ho manifestato delle mie paure e le ho fatte vedere a loro: mi spiego, ad un certo punto ho pensato che questi ce l'avevano con me, che parlassero male di me, a volte andavo a origliare alla porta delle stanze dove stavano perché temevo sparlassero d me

Ora, non so se è dovuto a questo ma da quando loro si sono accorti di questo mio atteggiamento mi hanno subito tagliato fuori: non mi fanno più uscire a pranzo con loro (inventano scuse oppure escono uno alla volta per non far vedere che escono insieme) e non scambiano più volentieri battute con me. Mi sento escluso: la cosa mi crea tristezza, frustrazione,

Vuole gentilmente spiegarmi perché è accaduto questo?

Confido in una sua sincera risposta e cordialmente saluto

Marco

 

 


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Gentile Marco,
come lei stesso scrive lei non ha imparato a creare e mantenere rapporti interpersonali soddisfacenti. è molto probabile che questa modalità l'accompagni fin dall'infanzia. Nell'occasione che descrive si era illuso che, cambiando ambiente, avrebbe potuto cambiare tutto. Ma non è stato così: non è possibile "fuggire dai problemi per risolverli". Sembra arrivato il momento di affrontare le ragioni profonde di queste "incapacità relazionali". Direi che la via maestra sia quella di farsi aiutare da un professionista esperto (scegliendo fra gli psicoterapeuti iscritti all'ordine degli psicologi della regione in cui risiede, magari preferendo quanti offrono il primo colloquio gratuito), ed iniziare un percorso teso ad individuare le cause remote che incidono sul suo comportamento e soprattutto ciò che la porta a vivere in una dimensione di solitudine che talvolta, probabilmente, la induce ad atteggiamenti aggressivi. Nonostante che le informazioni a mia disposizione siano assolutamente, insufficienti ritengo che, con un po' d'aiuto, lei sarà in grado di trovare il modo di condurre una vita serena e ricca di soddisfazioni. Per ora, augurandole ogni bene, la saluto.
S. Bertini

(Risponde la Dott.ssa Susanna Bertini)

Pubblicato in data 02/04/2015

 

 


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