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Amico immaginario (001435)

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Mattia, 3 anni

Mi chiamo Paola ed ho un nipote di tre anni, figlio unico, genitori che lavorano in un pub. Dalle 19 in poi viene lasciato in "custodia" alla nonna (mia mamma) o alla baby sitter. Quast'anno è il suo primo di scuola materna, ma per problemi di salute da gennaio non frequenta. Quindi non frequenta i bimbi della sua eta', con i quali giocare e scontrarsi. Io abito lontano da lui, ci sentiamo per telefono ma si spazientisce quasi subito, quindi non riesco a parlarci tanto. Tranne una volta. Mi ha stupito tanto, ha preteso di stare ancora al telefono con me e mi parlava di qualcuno che e' caduto, mi son fatta rispiegare bene e mi ha detto "andy (?) e' caduto/a vicino alla porta del bagno di casa".
Lì per lì ho pensato a qualche amichetto che gli avesse fatto visita. Ha dato il telefono a mia mamma e non ha voluto piu'parlare. Quindi ho chiesto a lei chi fosse questo/a andy e lei mi ha risposto che era il suo amichetto immaginario e mi ha raccontato diverse cose: a volte gli chiedono dov'e' e lui risponde che si e' buttato dalla finestra o che e'morto, poi simula un personaggio dei cartoons buttandosi sul divano e dicendo che e' morto. Magari sto esagerando perche' stando lontana non posso vedere veramente cosa succede, ma questa cosa mi ha tolto il sonno. Chiedo a voi, allora, se potete consigliarmi un libro che mi possa aiutare a capire. Garzie mille e buon lavoro.

Gentile Signora, la storia dell'amico immaginario è molto frequente nei bambini, i quali spesso lo utilizzano per dare in qualche modo libero sfogo alla fantasia. Così come riferito nel corso della sua lettera non mi sembra che ci siano elementi preoccupanti a riguardo. I bambini sono "noti" per la fantasia che riescono ad utilizzare quando raccontano le cose, per cui immagino che le "vicende" dell'amico immaginario siano raccontate con dovizia di particolari.
La situazione diventa preoccupane se l'amico immaginario occupa esclusivamente tutti gli spazi del bambino, e questo viene preferito alla realtà. Dalla lettera non sembrano riportate tali situazioni. Tenga, inoltre, presente che il bambino non frequenta suoi coetanei, quaindi attraverso l'amico immaginario lui comunica anche che forse vorrebe avere maggiori possibilità di incontro con bambini che abbiano le sue stesse esigenze.

( risponde la dott.ssa Tiziana Liccardo )

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