Fobie (010764)
Arianna,36 anni
Buongiorno, fin da bambina ho paura dei gatti, ma mentre prima era una paura accettabile (quand'ero piccola giocavo con i cuccioli), negli anni si è trasformata in una vera fobia: incubi di notte e di giorno, se avvicinata, panico (cuore a mille, sudorazione fredda, gesti incontrollati pur di scappare). Non ricordo episodi particolari ma mia madre mi riferisce che in gravidanza ne aveva paura (ma ora li avvicina) Non ne posso più di essere derisa dagli altri quando mi informo che non siano presenti nelle case/hotel/ristoranti dove devo andare o dai conoscenti con i soliti commenti "non ti fanno nulla": se ce n'è uno nel giro di 100 m. viene vicino a me! come posso vincere questa paura? è possibile farlo? da cosa dipende questa paura? Grazie
Cara
Arianna,quella che lei descrive è una fobia molto comune.L’intensità
con la quale questa fobia le sta rendendo difficile la vita però, pare
essere invalidante.Da cosa dipende la fobia? Proverò a risponderle. La
fobia è un falso allarme che si genera perché il meccanismo di
“attacco e fuga”, quello che ci fa provare paura anche quando è
giusto e sano provarla, è troppo sensibile. Sul perché sia troppo
sensibile, la ricerca psicologica ha messo in luce tre possibili cause: la prima
è lo stress, che può aumentare l’ansia. La seconda è
la respirazione eccessiva (iperventilazione). La terza è rappresentata
dalla storia dell’uomo e dalle sue esperienze personali.Sembra che le
fobie possano insorgere in 4 modi: prima di tutto possono essere esperienza
diretta di situazioni pericolose (es. essere morsi da un cane e sviluppare la
fobia per i cani).
Il secondo è essere testimoni di un fatto brutto accaduto ad altri (es.
vedere qualcuno morso da un cane). Infine vi sono persone che hanno l’impressione
che la loro fobia ci sia sempre stata e non riescono a ricordare niente che
possa averla iniziata. E’ possibile in questo caso che il trauma si sia
verificato quando erano molto piccoli e che non se lo ricordino.
Sul vincere la fobia, mi sento di rassicurarla: è sicuramente possibile
vincerla. Un approccio utile, relativamente breve e risolutivo è una
psicoterapia cognitivo-comportamentale, che utilizza l’approccio combinato
della terapia cognitiva e delle strategie comportamentali, come l’esposizione
graduale. Spero di esserle stata utile,cordialmente
( risponde la dott.ssa Laura Duranti )
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