Fobie e ossessioni (123)
Francesca, 29 anni
Salve, ho 29 anni e vivo in famiglia,
non lavoro, sono diplomata al classico ed ho frequentato un corso di programmazione
e grafica pubblicitaria, ho un attestato di conoscenza della lingua giapponese
studiata per 2 anni. Sono fidanzata da 7 anni. Fin da piccola ho avuto strane
manie che sono peggiorate quando 5 anni fa mi hanno diagnosticato la sclerosi
sistemica. La malattia di per se non mi dà molti fastidi, è una
forma leggera, ho solo qualche reumatismo. Ma ho avuto un calo psicologico improvviso,
Ho paure immotivate. Ho paura di ammalarmi, se ad esempio sto sull'autobus e
qualcuno starnutisce, scendo. Oppure evito di vedere gli amicise stanno male.
E non posso avvicinarmi agli orientali per paura della sars. Un altro problema
è che temo di ingoiare qualcosa che possa farmi male, se si rompe un
vetro temo di avene ingoiato una scheggia o se lavo i piatti temo che uno schizzo
di sapone possa finirmi in bocca. Non posso toccare il cibo con le mani e pulisco
ripetutamente le posate e le stoviglie.
Inoltrequando chiudo la porta di casa o il gas devo guardarlo ripetutamente
perchè temo di non averlo fatto.Che posso fare per smettere di avere
un comportamento così strano? Ho provato a non farlo, ma poi o non dormo,
o mi sento male, o ho attacchi d'ansia. Che posso fare? Non ho i soldi per uno
psicologo (non lavoro) ed in famiglia sono contrari agli psicologi.
Cara Francesca, sembra che tu ti
renda conto del fatto che tali comportamenti siano il sintomo di un problema
psicologico ed emotivo. Probabilmente sapere di essere ammalata di sclerosi
anche se in forma lieve può averti creato delle insicurezze e delle ansie
di cui, forse non avendo accanto persone sensibili e capaci d'appoggio, non
hai potuto prenderti cura e che stai in qualche modo esprimendo in questa serie
di atti ripetitivi e nelle fobie di cui scrivi.
E' chiaro che smettendo ti senti in ansia perché probabilmente sono un
sostituto di altro, una maniera che hai trovato per tenere la situazione sotto
controllo e non entrare in contatto con il vero disagio emotivo. Così
l'unica strada per star meglio sarebbe solo quella di cercare dentro di te i
"veri" bisogni ed esaudirli, è un processo che richiede una
grande attenzione su se stessi e un ascolto profondo. Per questo l'aiuto di
uno psicologo andrebbe benissimo (lo sai che ci sono le ASL? Aziende sanitarie
Locali, presso il Consultorio trovi un servizio di psicologia gratuito, perchè
non lo cerchi nella tua città?!). Ciao.
( risponde la dott.ssa Raffaella Luciani )
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