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Ossessioni (022380)

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on . Postato in Ossessioni e Fobie | Letto 378 volte

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Rory 28

Salve, ho 28 anni e, di tanto in tanto, soffro di ossessioni: si tratta di immagini, frasi o pensieri ed il mio problema combacia perfettamente con questa definizione del disturbo che ho trovato in rete: "Si tratta di pensieri o, più spesso, immagini relative a scene in cui la persona attua comportamenti indesiderati e inaccettabili, privi di senso, pericolosi o socialmente sconvenienti (aggredire qualcuno, avere rapporti omosessuali o pedofilici, tradire il partner, bestemmiare, compiere azioni blasfeme, offendere persone care, ecc.). Queste persone non hanno né rituali mentali né compulsioni, ma soltanto pensieri ossessivi".
Tutto ciò mi ha provocato un enorme stress, tutto è iniziato un anno fa. Mi sono resa conto che tutto è iniziato in concomitanza di un periodo di forte stress. Anche in passato, da ragazza, mi è capitato, poi è passato da sé, era sufficiente un po' di distrazione, lo stress calava, piano piano l'"allarme" rientrava. Questa volta non è così. In un primo momento, i miei pensieri erano talmente inaccettabili (perché hanno come oggetto me, mia sorella, mia madre e mia nonna, che non c'è più), che somatizzavo il malessere: diarrea, conati di vomito, colite, palpitazioni,difficoltà a prendere sonno, calo di peso, poca fame. Ora va molto meglio, non ho più questi sintomi, tranne un po' di colite, ogni tanto. Ma resta l'enorme disagio che mi provoca avere questo problema. Sebbene mi sforzi di rimandare indietro i pensieri, spuntano all'improvviso. Qualunque oggetto o frase può farmi venire in mente cose che non accetto, mi sembra di essere impotente, di non essere padrona di una parte dei miei pensieri. Eppure, non ho problemi a relazionarmi con gli altri, né questo disturbo mi condiziona nel quotidiano, ma mi sembra di essere in continua lotta con la mia mente e ciò mi stanca, mi fiacca. A volte piango. Spessissimo mi sento in colpa. Eppure sono consapevole che non sono né colpevole, né pazza, e questo mi conforta. Inoltre sono conscia che i miei pensieri non possono fare del male o offendere nessuno. La mia razionalità mi conforta che tutto sommato non è niente di grave. Però non ne posso più. Avevo pensato di andare in terapia, per capire la causa e rimuovere il disturbo. Solo che l'idea della terapia mi stressa, non la tollererei bene. Non adesso, almeno. Vorrei un Suo parere, una guida, magari potrei arrivare da sola alla soluzione. In effetti, se ne sono uscita in passato, potrei farlo di nuovo, credo. A ciò, si aggiunge anche un certo timore dello sporco che mi porta a disinfettare le cose che reputo "contaminate". Non ho fastidio quando sono fuori casa: tocco i soldi, gli oggetti nei negozi, prendo i mezzi pubblici, avolte accarezzo anche degli animali... Solo che, una volta a casa, non voglio che l'"esterno" contamini le mie cose che sono a casa. Un pò come se ritenessi che tutto ciò che ho è pulito, e non voglio che si sporchi. Quindi, ad esempio, se ho toccato soldi, oggetti, animali, scarpe... subito mi lavo le mani, e se ritengo che qualche oggetto a cui tengo ne sia rimasto "contaminato", lo disinfetto. Crede che ciò sia collegato alle mie ossessioni? La ringrazio infinitamente. Spero in una Sua risposta.

Cara Rory, la tua razionalità sicuramente ti è di aiuto e hai ragione nell'essere consapevole che il tuo disturbo non può portare a nessun comportamento indesiderato. Fatto sta però che fai una vita d'inferno tu, non fai danno a nessuno fuorchè a te stessa. Secondo il mio punto di vista e da ciò che conosco di questo disturbo, la psicoterapia è davvero molto importante, se l'idea ti stressa è perchè si tratta di affrontare qualcosa che le ossessioni con la loro presenza snervante cercano di coprire, a questo servono. E' vero che le situazioni nuove spaventano un pò ma tu non vedi l'aspetto positivo e davvero risolutivo della cura. Da sola è difficile, fidati. Anche per l'altro problema che è sempre correlato al primo, quello è un comportamento compulsivo che se non viene analizzato e curato può diventare davvero fastidioso e ingombrante, prendendo sempre più spazio nella vita quotidiana. Sei giovane, prima intervieni affrontando seriamente le motivazioni alla base di questi problemi prima ne esci di nuovo libera.

(risponde la dott.ssa Camilla Ponti )

 

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