Mio figlio è infelice (2003)
Trudi 34
Salve, cerchero' di essere piu' breve possibile. Nel 2002 ho scoperto di essere incinta e ho portato avanti la gravidanza da sola. Dopo qualche mese con l'aiuto di persone a me care ho conosciuto un uomo il quale non potendo avere figli ha voluto riconoscere il mio speravo che quella mia scelta avrebbe fatto si che mio figlio oltre ad avere un padre avesse avuto anche un futuro migliore visto che economicamente lui e' a posto. Dopo un po' ho scoperto che mio marito ha seri problemi sessuali nonche' una malattia psicologica non tanto conosciuta. Non ho mai avuto rapporti di nessun genere ne' sessuali ne' affettivi. Sono tremendamente infelice e sopratutto mio figlio e' infelice perche' quello che lui considera il suo papa' e' totalmente assente nella nostra vita. Io psicologicamente sono a pezzi ed ho paura, mi sento bloccata. Non riesco a prendere una decisione vorrei scappare ma abbiamo gia' cambiato zona e casa perche' mio marito voleva cosi'. Se sono ancora con quest'uomo e' solo per mio figlio per il suo avvenire. Ma mi chiedo se questa sia la scelta giusta. Mi sento una donna a meta' o forse anche meno. Vi prego aiutatemi ho dentro di me tanta voglia di vivere insieme alla mia unica ragione di vita: mio figlio. Vi prego aiutatemi
Inizialmente, la scelta di vivere accanto ad un uomo che facesse da padre a tuo figlio ha avuto un suo significato e probabilmente è stata giusta. Se hai valutato positivamente la condizione economica che si prospettava, non hai affrontato completamente altre questioni, pure determinanti che riguardano la vita di coppia, come la sessualità e l'espressione affettiva. Oggi però stai valutando meglio la situazione, anche dal tuo punto di vista e dei bisogni che si legano alla condizione di donna, oltre che di madre. Esistono gravi carenze, che segnali nella tua lettera, soprattutto in senso affettivo, che ti portano di nuovo a dover decidere. Sei di fronte alla scelta, certamente non facile, di sacrificare una parte di te per garantire una famiglia e un avvenire per tuo figlio, anche se poi parli di sentimenti di infelicità, che provi insieme a tuo figlio, che rimettono tutto in discussione. Questi sentimenti non costituiscono una garanzia per il futuro, anzi costituiscono la premessa di una seria minaccia per l'evoluzione della vita familiare, procurando insicurezza, instabilità, e sofferenza per tutti. Ogni scelta comporta dolore: sia restare sia lasciare tutto. Il peggio comunque è restare immobili, lasciare andare le cose, illudendosi che possano risolversi da sole. In ogni caso, guardare le cose in modo ottimistico, può aiutarti a sperare.
(risponde il dott. Renato Vignati)
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