problemi familiari (162418)
Elisabetta, 22
Gentile Dottoressa,
sono una ragazza di 22 anni, otto mesi fa è mancato mio padre
per un ictus ischemico, quando è morto io e lui non avevamo un bel rapporto, questo perché mal
sopportava il fatto che io volessi continuare ad avere un rapporto civile con i miei nonni, che
lui e mia madre non sopportavano, mia madre anche dopo la morte di mio padre continua a non
avere rapporti con loro.
Da quando è mancato mio papà ho iniziato a vedere in loro molti comportamenti egoistici, per
esempio non sono venuti al funerale di mio padre e non mi sono stati assolutamente di aiuto per
elaborare e per parlare del mio lutto. Tanto che mi è venuta la colite perché non mi sono
sentita appoggiata da loro, anzi sono sempre stata io che ho dovuto appoggiare loro.
I rapporti con mio nonno soprattutto si sono incrinati da quando mi ha iniziato a parlare male
di mia madre. Da lì c' è stata una lite ed un progressivo allontanamento.
Ieri sono andata a trovarli e il risultato è stato disastroso, io e mio nonno abbiamo
nuovamente litigato, premetto che lui ha fatto una scena orribile urlandomi di tutto e ha avuto
anche comportamenti violenti, come sbattere fortissimo il telefono e urlare così tanto da far
salire su i vicini terrorizzati, voleva farmi arrestare dai carabinieri per il fatto che gli ho
detto che con questo comportamento non farà altro che allontanare le persone.
dopo questo scatto d'ira abbiamo dovuto chiamare il cardiologo perché si è sentito male.
Ora come ora mi trovo da una parte spaventata per questa manifestazione di aggressività. Mi fa
paura come persona perché mi sembra che stia perdendo la testa, dall' altra parte mi sento in
colpa per il fatto che si sia arrabbiato ma non perché penso che abbia ragione lui, ma perché è
una persona anziana. dall' altra parte mi sento prigioniera di questa relazione, perché non ha
più nessun parente disponibile a parte me, questo perché mia madre ci ha chiuso da anni. sono
in balia fra senso del dovere, senso di colpa e rabbia.
le chiedo gentilmente un parere.
Cara Elisabetta,
è stata molto matura e sensibile a voler intrattenere e continuare i rapporti con i suoi nonni nonostante i suoi genitori avessere scelto di interromperli definitivamente. La conflittualità e, credo, anche la rabbia e il sentimento di rivalsa però in questi giorni sono arrivati a livelli molto alti. Se desidera continuare a far visita ai suoi nonni le consiglio di fare in modo di non toccare gli argomenti che generano tensione, di non contrariare apertamente suo nonno e di dire eventualmente solo "preferisco non parlare di questo", cambiando il tema della conversazione. Potrebbe essere efficace in questo senso fare delle visite frequenti ma brevi, in modo tale che gli argomenti non si esauriscano di volta in volta e il chiodo non vada così a battere sull'argomento che genera ancora troppo astio e rancore.
Spero di esserle stata utile.
Cordialmente,
Dott.ssa Filomena Dongiovanni
(Risponde la Dott.ssa Filomena DonGiovanni)
Pubblicato in data 08/08/2013