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Rapporto madre figlia (152592)

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on . Postato in Relazioni, Coppia, Famiglia | Letto 386 volte

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Alma, 50

 

Gentile Dottore,
sono separata. Marito con problemi di alcool mai da lui riconosciuti, separazione dolorosissima e conflittuale, mia figlia aveva allora 14 anni , abbandono affettivo da parte del padre nei confronti della figlia ed abbandono economico,avvocati, anni di sofferenza.
La parte burocratica è ancora irrisolta, situazione economica da debiti.
Figlia si ammala , perde un anno alle superiori durante la separazione. Continua l'università con risultati buoni ma non costanti...
Malattia incurabile del padre/marito ed in extremis il recupero rapporto padre figlia solo negli ultimi giorni di vita... io ho potuto solo "accompagnarlo" in punto di morte...
Ho un compagno non convivente per scelta, per rispetto verso la figlia e perchè non è ancora pronta ... prima Lei..
Amore immenso reciproco, spero! Però ci sono continue discussioni... mi accusa di assillarla, che faccio troppe domande, mi vive con intolleranza,la soffoco dice.
Io asserisco che non è vero, mi preoccupo soltanto perchè lei si sta allontanando in forma preoccupante, scappa, scappa dall'amore, scappa da se stessa. Sono allarmata anche per come ha lasciato il suo ragazzo.
Sceglie l'erasmus in Apagna , la assecondo, so che deve alleggerire la sua vita dopo l'esperienza della morte del padre.
Ora ha 23 anni ma devo sentirla due volte al giorno , lei non vorrebbe, lei esce la sera, torna la mattina, sono preoccupata. Inizialmente non frequenta l'università , non supera gli esami stabiliti, chiede prolungamento, ora dice di frequentare, ma esce, di meno ,ma esce.
Rientra la mattina, dice di fare la cameriera per guadagnare qualcosa, logicamente mi preoccupo.Telefono se lei non mi chiama al rientro o quando si reca al lavoro non mi fa uno squillo, lei non mi risponde mai quindi mi preoccupo.
Litighiamo spesso anche al telefono , lei mi rifiuta, non le vado bene così come sono. Mi accontento di sapere se sta bene e che non le capiti nulla , dice che la soffoco, asserisce che le provoco danni gravissimi, che devo documentarmi presso psicologi, eccomi qua.
aggiungo inoltre: rapporto conflittuale con mia madre deceduta con Alzheimer, problemi causati dei miei fratelli egoisti, cattivi, aggressivi, rapporto di violenza verbale e di sequestro psicologico, vita familiare disastrosa a causa di rapporti avvelenati e trascurati.
Desiderio di eliminare il legame parentale con i fratelli se si potesse e cancellarlo dai miei ricordi.
Devo continuamente difendere me e mia figlia dai loro attacchi. Avrei voluto rapporti sereni ma non è stato possibile.
Con mio padre deceduto da più di 20 anni avevo un rapporto buono. Mia cugina era come una sorella, si è suicidata. Dolore lancinante ancora oggi, tre lutti gravi nel giro di quasi 4 anni.. e prima comunque sofferenza ancora.
Ora problemi anche con lavoro e con la salute. Mia figlia non sa della salute.
Aiutateci se potete. Sento che mi sta sfuggendo di mano un po' tutto. Sbaglio? E se sbaglio non riuscirei ad essere diversa. Come fare?
Scusate la maniera telegrafica. Grazie

Cara Alma,
la situazione che mi presenta è effettivamente complicata e costellata di lutti e difficoltà.
Lei e sua figlia, nonostante tutto, siete ancora unite. Sua figlia sta costruendo la sua strada. Frequenta l'università e ha avuto il coraggio e la forza di affrontare un'esperienza di vita all'estero.
Se sua figlia le sta comunicando in maniera continua e certa che si sente oppressa, dovrebbe accogliere la sua percezione e provare ad essere meno presente. Probabilmente desidera essere indipendente e verificare le sue capacità.
Provi ad allentare la presa e inizi a chiamarla solo una volta al giorno, poi anche una volta ogni due. Deve avere più fiducia verso di lei e il vostro rapporto migliorerà. Per riuscire a riprendere al 100% la sua vita con serenità, superando i dolori del passato e le difficoltà che ancora si protraggono, il mio consiglio è di intraprendere un percorso di sostegno psicologico.
Spero di esserle stata utile, distinti saluti.
Dott.ssa Filomena Dongiovanni

 

(Risponde la Dott.ssa Dongiovanni Filomena)

Pubblicato in data 14/09/2012

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