Paura (007915)
Marianna, 25 anni
Salve, Da qualche tempo ho un problema ed ora il solo scriverne mi fa male alla
testa. Ho paura delle risposte. Ma il mio, anche questo è un atto di
coraggio. Tutto è cominciato ad aprile scorso. Ero piena di esami da
fare e stressata da un anno universitario. Un amico gay mi ha chiesto se ero
lesbica e che avrei potuto esserlo per i miei gesti e per la mia sensibilità.
Nella mia testa mi sono sentita scoperta.
Qui mi viene la tachicardia a parlarvene. Quella notte andai a dormire, ma la
mattina mi svegliai ripetendomi nella testa due sole parole "sei lesbica".
Da allora ho avuto paura di uscire e di rapportarmi con le persone. Per arrivare
all'università dovevo canticchiarmi delle canzoni. La gente mi rendeva
nervosa e volevo sono scappare dai luoghi in cui ce n'era tanta. Mi mancava
il respiro. Mille domande mi salivano alla mente insieme a mille ricordi a cui
non avevo mai dato peso.
Vecchie azioni si ripetevano nella mia mente come piccoli cortometraggi a cui
dovevo dare un significato che andasse oltre il loro naturale significato. Non
mi riconoscevo nei miei gesti nei miei sguardi. Evitavo di osservare perchè
quel mio sguardo poteva essere malato. Le altre donne le guardo le ho sempre
guardate, ma cosa sigifica questo?(Allora vorrei sapere da voi psicologi
lo sono ?) Subito e in lacrime e senza forze mi sono rivolta ad un amico psichiatra
che è riuscito a farmi arrivare a delle risposte. Risposte che mi hanno
fatta felice perchè ci ero arrivata da sola. Ho subìto una forte
crisi. Non riuscivo ad alzarmi dal letto la mattina. Non volevo.
Per far chè: Vivere? non ne avevo voglia. Volevo solo morire. Morire.
Evitavo di guardarmi allo specchio, non mi riconoscevo. E se mi guardavo allo
specchio chiedevo e ripetevo al mio riflesso "lo sei". Gli occhi sono
il riflesso dell'anima, ma io da qugli occhi non ho mai avuto risposta? Ho pianto
convulsamente e se ora ci ripenso piango di nuovo. Volevo strapparmi la pelle
dal viso. Avevo paura di non riconoscermi. Sono ancora vergine. Non ho mai avuto
una relazione. Ho baciato.
Nella vita mi sono piaciuti sempre i ragazzi. Di uno ne son stata davvero innamorata,
c'era telepatia (se esiste davvero), ma non abbiam mai avuto il coraggio di
cercare almeno di corrispondere a quello che sognavamo, di raccontarci, non
abbiam mai avuto il coraggio di baciarci e stare insieme. Non gli ho mai potuto
perdonare il fatto che lui fosse partito per milano per conoscere
una, conosciuta e mai vista, via chat. Ho passato una bella estate, serena,
lontana da casa.
Avevo paura di partire perchè non volevo che quella fosse una fuga. Un
ragazzo straniero si è innamorato di me. E dico innamorato. Un giorno
mi ha baciata dappertutto, ma io non mi son fatta baciare sulla bocca. Perché?
Mi faceva piacere stare tra le
sue braccia, mi accarezzava ed mi eccitava. Ora son ritornata a studiare e con
lo stress tutte quelle vecchie domande
mi son ritornate alla mente. Il ragazzo gay, mi ha fatto pervenire un messaggio,
vuole farmi un discorso chiarificatorio vorrebbe consigliarmi lo stesso psicoanalista
de lla De Sio.
Ora sto rivivendo quelle domande, e l'angoscia e l'ansia e
l'orribile paura che dietro ogni mio gesto c'è quella Marianna che non
conosco, prima che quel bastardo mi chiedesse quel che mi ha chiesto. Perchè
mi son sentita scoperta? perché è vero? Oh Dio che angoscia. Rispondetemi
perchè mi sento di morire dentro.
Cara
Marianna, mi pare difficile pensare che una sola, innocente domanda possa aver
scatenato questo pandemonio dentro di lei.
È' probabile che il suo amico abbia toccato un tasto che lei aveva accuratamente
evitato per tutta la vita, forse qualcosa che da tempo stava cercando disperatamente
di uscire, e che magari lei ha finto di non vedere e di non sentire. Purtroppo
è sempre così: quanto più alacremente ci si impegna a nascondersi
qualcosa, tanto più violentemente verrà fuori questo qualcosa,
prima o poi. Ma non è il caso di ossessionarsi per rispondere ad una
domanda del genere, l'essere etero oppure omosessuali è una cosa naturale,
e dovrebbe venir fuori da sola.
Dovrebbe.A meno che non ci sia un'opposizione molto forte che viene da dentro,
che può essere dovuta alla cultura o all'educazione. Se lei è
o no omosessuale è una cosa che soltanto lei può sapere, non glie
lo potrà dire un amico, né glie lo potrà dire un'e-mail.
Ma potrebbe farsi aiutare per scoprire la sua vera natura, ed accettarla, quale
che essa sia. Potrebbe rivolgersi ad uno psicoterapeuta, fare in due un percorso
di scoperta e di accettazione di sé è sicuramente meglio che farlo
da soli. Molti auguri
( risponde la dott.ssa Serena Leone )
Pubblicita'
Vuoi conoscere i libri che parlano di sessuologia
per saperne di più?
Cercali su Psiconline®
Professional Store