DALLA PSICOMOTRICITA’ RELAZIONALE ALL’ANALISI CORPOREA DELLA RELAZIONE
DALLA PSICOMOTRICITA’ RELAZIONALE ALL’ANALISI CORPOREA DELLA RELAZIONE.
di André Lapierre
Edizioni Armando
(scheda a cura di Ugo Bertot, presidente della SEAC, la Società Europea di Analisi Corporea)
Il libro è suddiviso in due parti, ma in realtà affronta almeno quattro tematiche importanti:
1. Nella prima, traccia il suo percorso professionale, mettendo in evidenza il suo atteggiamento di ricerca che, a partire dal profondo interesse per il corpo, lo ha portato ad occuparsi di Educazione fisica, poi di Kinesiterapia, per approdare alla Psicomotricità (è forse inutile ricordare che insieme a B. Aucouturier, Vayer e Le Boulch è stato uno dei fondatori della scuola francese di Psicomotricità) ed infine ad elaborare il metodo di Analisi Corporea della Relazione. Al di là degli aspetti biografici, sicuramente utili per comprendere l’evoluzione della sua ricerca, questo capitolo è attraversato anche dal tema, non secondario, del riconoscimento professionale.
2. Nella seconda, Lapierre entra nel merito dei contenuti definendo i concetti fondamentali dell’Analisi Corporea della Relazione ed evidenzia le analogie e le differenze con i riferimenti teorici della Psicanalisi freudiana . Gli aneddoti che in questi capitoli interrompono la trattazione teorica sull’apparato psichico, hanno il pregio di alleggerire la lettura e al tempo stesso di fornire delle chiavi analogiche di comprensione che permettono di tenere insieme i piani intellettuale ed affettivo.
3. Nei primi capitoli della seconda parte l’autore propone una serie di considerazioni sulle funzioni neuropsicologiche del cervello per indicare le possibili relazioni tra i fenomeni psichici e il funzionamento neurologico.
4. Il libro si conclude con una serie di riflessioni sulla valenza terapeutica del gioco che in Analisi Corporea della Relazione costituisce il “mezzo di accesso all’inconscio” e sull’incidenza del mondo fantasmatico nella relazione e nella comunicazione.
Dunque, un libro per delineare un metodo analitico a mediazione corporea, ma non solo; anche un’occasione per proporre riflessioni, provocazioni, interrogativi sul rapporto psiche/mente/corpo.
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