Pubblicità

Comorbidità tra depressione e disturbo alimentare

0
condivisioni

on . Postato in Psicopatologia | Letto 15190 volte

5 1 1 1 1 1 Votazione 5.00 (2 Voti)

Varie forme di depressione presentano spesso una comorbidità con disturbi mentali legati alla nutrizione come l’anoressia o la bulimia.

Depressione disturbo comportamento alimentareQuando si parla di depressione, seguendo la classificazione del DSM-5, si fa riferimento ad un’alterazione dello stato umorale caratterizzato da ipotimia e anedonia, ossia assenza di ricerca o di piacere verso una qualunque attività.

Gli individui affetti da depressione possono manifestare un basso tono dell’umore per gran parte della giornata, un forte senso di vuoto, demotivazione, alterazioni neurovegetative che riguardano l’alimentazione con iper/ipofagia, o anche il ritmo sonno-veglia con ipersonnia o insonnia; spesso possono anche presentare un profondo senso di colpa che li porta ad autosvalutarsi  attribuendosi la responsabilità di essersi ammalati.

La depressione può essere inoltre accompagnata da un’insoddisfazione per il proprio aspetto fisico; di solito, la presenza di una scarsa fiducia, è presente sin dall’infanzia ed è spesso correlata ad una mancanza di sostegno da parte dei genitori, o essere causa di umiliazioni e abusi da parte di coloro che dovrebbero offrire nutrizione e protezione.

Questi fattori possono infatti determinare un rapporto negativo verso sé stessi e il proprio corpo; nei casi più gravi, può tradursi in un odio verso di sé nonché in tendenze suicide.

Il cibo, in questo contesto, svolge un ruolo chiave in questa relazione mente-corpo; la nostra alimentazione è infatti qualcosa che possiamo cambiare in modo relativamente facile, a differenze di problemi di auto-percezione, ossia difetti fisici, come l’avere il naso storto, delle grandi orecchie o un’altezza inusuale.

Varie forme di depressione presentano spesso una comorbidità con disturbi mentali legati alla nutrizione come l’anoressia o la bulimia.

Alcuni pazienti depressi sviluppano disturbi alimentari e viceversa. Anche se il monitoraggio dei sintomi della depressione è una parte integrante del trattamento in pazienti anoressici o bulimici, il prestare attenzione alle abitudini alimentari delle persone che soffrono di depressione è ben lontano dall’essere una pratica comune, nonostante si sappia che i modelli alimentari possono svolgere un certo ruolo in tutte le fasi depressive influenzando così il decorso della malattia.

Questo breve articolo ha quindi l’obiettivo di mettere in luce come le abitudini alimentari possono influenzare la depressione e, viceversa, come problemi legati alla nutrizione possano innescare la depressione.

1)Mancanza di energia

Le persone che soffrono di depressione possono avvertire spesso un senso di stanchezza tale da non avere le energie necessarie sia per fare la spesa che per cucinarsi. Le relazioni interpersonali divengono spesso problematiche, quindi si perde anche la voglia di mangiare fuori casa e condividere così un momento di piacere. Se vivono sole o si trovano in un rapporto insoddisfacente, nessuno persuade loro di mangiare o magari si interessa rispetto a quando o cosa hanno mangiato. Inoltre, la malattia così come i farmaci possono causare una mancanza del senso di fame o una diminuzione generale dell’appetito. La denutrizione a lungo termine può così determinare un ulteriore declino del proprio stato mentale, innescando un circolo vizioso dal quale diventa sempre più difficile sfuggire.

2)“Non merito di mangiare”

Se lo stato di depressione è correlato ad umiliazione e abusi, spesso può essere accompagnato da forti sentimenti di inferiorità e inutilità. Se una persona, ripetutamente, anche per anni, sente dalle persone che le sono più vicine che quel cibo è troppo costoso per loro e che non lo meritano, possono interiorizzare tali “atteggiamenti” riproponendoli nel momento presente. Il rifiuto del cibo, può quindi celarsi per anni e presentarsi sotto forma di altri problemi di salute mentale.

3)Il cibo come sostituto

Al contrario, il cibo a volte può diventare l’unica fonte di piacere nel mare dell’oscurità. Se si è abitati da un sentimento eccessivo di malessere non si è più in grado di fare sport, di andare al cinema o uscire per un drink con gli amici, e il cibo può rappresentare l’unica alternativa per provare un po’ di gioia. Questo può determinare l’insorgenza del Binge eating disorder, ossia il ricorrere alle abbuffate, per colmare il senso di fallimento e la perdita di controllo su sé stessi.

Pubblicità

Si può inoltre innescare la sensazione che ormai non conti più nulla, visto che non si è più in grado di controllare sé stessi. Se si soccombe a tale concetto, aumenta la paura di uscire, di parlare con gli altri, e tali valutazioni aumentano le problematiche annesse al cibo riaccendendo così la depressione: i problemi alimentari aggravano quindi la depressione, e la depressione complica la possibilità di mantenere delle abitudini alimentari sane.

Saltare i pasti, rifiutarsi di mangiare, o avere un irresistibile desiderio di cibi dolci possono essere dei segnali predittivi di qualcosa che sta andando storto, e si dovrebbe diventare più sensibili a questi segnali per essere in grado di aiutare le persone che ci stanno intorno.

Le ragioni di tali comportamenti possono quindi essere nascoste e difficili da “intercettare”, ma ciò non significa che debbano essere trascurate o passare inosservate.

 

Tratto da PsychologyToday

 

(Traduzione e adattamento a cura della Dottoressa Giorgia Lauro)

 


Scrivi articoli di psicologia e psicoterapia e ti piacerebbe vederli pubblicati su Psiconline?
per sapere come fare, Clicca qui subito!
 
Pubblicità
Stai cercando un pubblico specifico interessato alle tue iniziative nel campo della psicologia?
Sei nel posto giusto.
Attiva una campagna pubblicitaria su Psiconline
logo psicologi italiani
Corsi, Stage, Informazioni per formare e far crescere i Professionisti della Psicologia Logo PSIConline formazione

 

 

 

Tags: psicologia depressione psicopatologia disturbo alimentare comorbidità

0
condivisioni

Guarda anche...

Pubblicità

Pubblicità

I Sondaggi di Psiconline

informarsi sul web, quando si ha un problema psicologico

Pubblicità

Le Risposte dell'Esperto

Pensiero ossessivo (1624140870…

Fabio, 34 anni     Gentile Dottoressa/Dottore! Mi chiamo Fabio e 5 anni fà ho commesso un errore di tipo erotico.Ho cominciato a scambiare dei...

Problemi con marito [162342796…

Viola, 38 anni     Buongiorno, avrei bisogno di un consulto per dei problemi con mio marito.Mio marito è molto irascibile ma oltre a urlare no...

Ansia e paura nella guida [162…

Clarissa, 22 anni       Salve, vi scrivo perchè da un paio di mesi sto facendo le guide in autoscuola ma la sto vivendo un po' male...

Area Professionale

La trasmissione intergenerazio…

Modificazioni epigenetiche nei figli di sopravvissuti all’Olocausto I figli di persone traumatizzate hanno un rischio maggiore di sviluppare il disturbo post-t...

Il Protocollo CNOP-MIUR e gli …

di Catello Parmentola CNOP e MIUR hanno firmato nel 2020 un Protocollo d'intesa per il supporto psicologico nelle istituzioni scolastiche. Evento molto positiv...

Come gestire il transfert nega…

Per non soccombere alle proiezioni negative del transfert, lo psicoterapeuta deve conoscere con convinzione ciò che appartiene alla psiche del paziente e ciò ch...

Le parole della Psicologia

Trinatopia

In oculistica, è una rara forma di cecità per il blu e il violetto. E' uno dei quattro tipi di daltonismo più diffusi: Acromatopsia: deficit di visione di t...

Paura

La paura è quell’emozione primaria di difesa, consistente in un senso di insicurezza, di smarrimento e di ansia, di fronte ad un pericolo reale o immaginario, o...

Dipendenza sessuale

“Brandon ha paura di questa intimità, fa sesso casuale o con prostitute, ma se deve davvero fare l’amore per lui è impossibile, perché lasciar entrare qualcuno ...

News Letters

0
condivisioni