Considerazioni generali sulla psicologia del sogno (Jung, 1916-1948)
[…] Il sogno ci trasmette quindi in linguaggio metaforico, ossia in un'evidente rappresentazione sensoriale, pensieri, giudizi, concezioni, direttive, tendenze, che a causa della rimozione o per semplice ignoranza erano inconsci.
Poiché questi pensieri sono un contenuto dell'inconscio, e poiché il sogno è un derivato dei processi inconsci, esso non contiene una rappresentazione dei contenuti inconsci in generale, ma solo di determinati contenuti, che sono attirati e scelti per via di associazione della situazione momentanea della coscienza. […] (p.217)
[…] Sono quindi giunto alla persuasione che la concezione freudiana, secondo la quale i sogni avrebbero una funzione essenzialmente volta ad appagare i desideri e a conservare il sonno, è troppo angusta, anche se l'idea fondamentale – quella di una funzione biologica compensatrice – è sicuramente esatta.
Questa funzione compensatrice ha poco a che fare con lo stato di sonno in sé, e il suo significato fondamentale invece è in rapporto con la vita cosciente. I sogni si comportano in maniera da compensare la situazione cosciente di volta in volta presente. […] (p.219)
[…] Uomini del genere salgono su un gradino più alto di quello adeguato alla loro natura, grazie per esempio all'azione di un ideale collettivo o all'attrazione esercitata da un pregiudizio collettivo a sostegno della società. In sintesi, essi non sono interiormente all'altezza della loro figura esteriore, per cui in tutti questi casi l'inconscio ha una funzione compensatrice in senso negativo, ossia una funzione riduttiva.
È chiaro che una riduzione o svalutazione svolge in questi casi una funzione compensatrice anche nel senso di un autogoverno, nel senso cioè che questa funzione riduttiva può essere anche eminentemente prospettica (...). Il sogno riduttivo ha un effetto tutt'altro che preparatorio o costruttivo o sintetico: esso è anzi un fattore di smembramento, di dissoluzione, di svalutazione, perfino di distruzione e di stroncatura.
Con ciò non si vuole dire naturalmente che l'assimilazione di un contenuto riduttivo debba avere assolutamente un effetto distruttivo sull'individuo considerato come un tutto, al contrario: l'effetto è spesso quanto mai salutare, a patto che ne venga toccato solo l'atteggiamento e non la personalità intera. (...) È quindi consigliabile, ai fini di un'esatta qualificazione, definire riduttivi questi sogni e definire la funzione corrispondente come funzione riduttiva dell'inconscio, benché a stretto rigore di termini si tratti sempre della stessa funzione compensatrice. […] (p.221)
[…] Non è facile decidere, nel caso pratico, se un sogno è sostanzialmente reattivo o se si limita a riprodurre simbolicamente una situazione traumatica.
La risposta può venire dall'analisi, perché nel secondo caso la riproduzione della scena traumatica cessa immediatamente quando riceve un'interpretazione esatta, mentre la riproduzione reattiva non viene affatto turbata dall'analisi del sogno. (...) È ovvio che gli stessi sogni reattivi s'incontrano anche, in modo particolare, in presenza di stati fisici morbosi, quando per esempio violenti dolori influenzano in maniera determinante il decorso del sogno. […] (p. 223)
[…] Il sogno ci trasmette quindi in linguaggio metaforico, ossia in un’evidente rappresentazione sensoriale, pensieri, giudizi, concezioni, direttive, tendenze, che a causa della rimozione o per semplice ignoranza erano inconsci (…). Se vogliamo interpretare correttamente un sogno, ci occorre una conoscenza approfondita della condizione momentanea della coscienza, poiché il sogno ne contiene l’integrazione inconscia, vale a dire il materiale costellato nell’inconscio della situazione momentanea della coscienza[…] (pp.266-267)
[…] Più l’atteggiamento cosciente è unilaterale e più svia dalla linea ottimale della possibilità vitale, più è possibile che sogni vivaci dal contenuto fortemente contrastante, ma capaci di realizzare una compensazione finalistica, affiorino come espressione dell’autogoverno psicologico dell’individuo. […](p. 271)
Jung C.G., (1916-1948) "Considerazioni generali sulla psicologia del sogno” tr. it. in Opere, Boringhieri, Torino, 1976, vol. 8.
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