Lutto e melanconia, (Freud, 1917)
“ […] il lutto è invariabilmente la reazione alla perdita di una persona amata o di un’astrazione che ne ha preso il poco, la patria ad esempio, o la libertà, o un ideale o così via. La stessa situazione produce in alcuni individui – nei quali sospettiamo perciò la presenza di una disposizione patologica – la melanconia invece del lutto.”, pp 102-103
“[… ] la normalità è che il rispetto della realtà prenda il sopravvento. Saremo quindi inclini a connettere in qualche modo la melanconia a una perdita oggettuale sottratta alla coscienza, a differenza del lutto in cui nulla di ciò che riguarda la perdita è inconscia. Solo che l’inibizione melanconica suscita in noi l’impressione di un enigma perché non riusciamo a vedere da cosa l’ammalato sia assorbito in maniera così totale. […] Nel lutto il mondo si è impoverito e svuotato, nella melanconia impoverito e svuotato è l’Io stesso.” pp. 193-194
“ […] va detto che anche il normale lutto supera la perdita dell’oggetto e, finchè dura, assorbe anch’esso tutte le energie dell’Io. Perché dunque, esauritosi il lutto, non si verifica neppure lontanamente la condizione necessaria all’istaurarsi di una fase di trionfo? […] Ci aspettavamo di poter far derivare dall’ambivalenza che domina la malinconia la condizione che determina l’insorgere della mania quando la melanconia ha esaurito la sua fase; e tale aspettativa poteva trarre sostegno da analogie ricavate da diversi altri ambiti. Esiste tuttavia una circostanza di fatto di fronte alla quale tale ipotesi deve recedere.” pp. 205-208
Sigmund Freud
Lutto e melanconia, 1917
Scrivi articoli di psicologia e psicoterapia e ti piacerebbe vederli pubblicati su Psiconline?
per sapere come fare, Clicca qui subito!
Tags: perdita libertà lutto e malinconia astrazione disposizione patologica ideale