20123 Milano MI, Italia
Il seminario focalizza l’importanza della parola nel rêve éveillé, veicolo fondamentale per il terapeuta per poter condividere l’immaginario del paziente.
Così come lo è, da parte del terapeuta, la sintassi scelta nel formulare l’immagine induttrice.
Nell’antichità l’arte di comunicare e descrivere un’opera d’arte visiva si chiamava ‘Ekphrasis’: rappresentazione verbale di una rappresentazione visiva.
Figura retorica in base alla quale una forma di arte cerca di correlarsi a un'altra definendo e descrivendo l'essenza e la forma originaria.
Nel far questo "rivela" e "porta alla vita" dei particolari normalmente invisibili. Un'opera descrittiva di prosa o di poesia, un film o perfino una fotografia possono quindi evidenziare, ciascuna col linguaggio che le è proprio, il significato o le particolarità di una qualunque altra opera delle arti visive, e favorisce l’espansione dell’esperienza estetica del fruitore. Ascoltare il rêve éveillé è simile ad un’‘ekphrasis’.
Il terapeuta che si lascia coinvolgere emotivamente dalle parole scelte e da questa esperienza può ricavare, attraverso il linguaggio verbale nuove immagini induttrici per far continuare il rêve-éveillé.
Verrà affrontato anche il tema del lavoro con i non vedenti.
Altre date
- Domenica 13 Maggio 2018 10:00 - 14:00