Pubblicità

Aerofobia

0
condivisioni

on . Postato in Le parole della Psicologia | Letto 4993 volte

1 1 1 1 1 Votazione 0.00 (0 Voti)

Con il termine aerofobia (o aviofobia) viene definita la paura di volare in aereo per via di uno stato d'ansia a livelli significativi.

aerofobia

È definita come una paura persistente, ingiustificata di volare in aereo per timore di avere un incidente. Più conosciuta come paura di volare”, questa fobia complica tantissimo la vita di coloro che dipendono dal volo sia per lavoro sia per questioni familiari. Benché l’aereo sia statisticamente il mezzo di trasporto più sicuro, e benché continuamente le compagnie aeree si sforzino per migliorare la sicurezza e il confort dei loro passeggeri, vi sono molte persone che soffrono una sensazione di insicurezza all’interno dell’aereo, arrivando questa a divenire paura o ansietà, prima o durante il volo.

Nonostante l’utilizzo ormai molto diffuso dell’aereo, il fenomeno è piuttosto esteso: in Italia, la percentuale degli aerofobici è quantificabile intorno al 50%. È più diffuso tra le donne che tra gli uomini, mentre non ci sono grosse differenze né per quanto riguarda la distribuzione geografica né per livello sociale o il grado di istruzione
Si presenta, generalmente, con i seguenti sintomi:
senso di oppressione, vertigini, disturbi alla vista, tremori, paura di morire o d'impazzire, tachicardia, difficoltà a respirare.

L'aviofobia può, in alcuni casi, essere la manifestazione indiretta di altre fobie, come per esempio la claustrofobia, oppure di altre paure, come quella della separazione, ovverosia la paura di allontanarsi dai propri cari, derivabile da traumi infantili. Altra paura celata nell'aviofobia è il timore di osare, di abbandonare la routine, poiché l'aereo incarna il desiderio di libertà, precluso a coloro che soffrono di conflitti. In linea di massima è possibile suddividere i fobici in tre sottogruppi:

  1. Quelli che non riescono a volare affatto. Si tratta, perlopiù, di persone che non hanno mai preso un aereo perché, la sola fantasia del volo, è sufficiente a scatenare immagini angoscianti, a volte legate alle sensazioni negative che si pensa di non riuscire a sopportare, oppure collegate a pensieri di esiti funesti del volo. All’interno di questo primo gruppo trovano posto, però, anche coloro che hanno già volato, magari anche con una certa continuità ma che, in un certo momento, forse a causa di voli particolarmente “critici” (perlomeno nella loro percezione), hanno deciso di smettere ed ora rinunciano sistematicamente a mettere nuovamente i piedi sulla scaletta, pur avendo la necessità di viaggiare.
  2. Coloro che volano, ma solo se è strettamente necessario. Questi viaggiatori vivono il volo come un’esperienza terribile e investono nell’impresa considerevoli risorse fisiche. Durante il volo, spesso, provano un forte senso di sconforto e versano litri di lacrime. Questo gruppo di paurosi vola soltanto se è veramente costretto, non di rado facendo ricorso ad ansiolitici o all’alcool (a volte mischiando pericolosamente le due cose). I giorni antecedenti il volo si trasformano, per loro, in un calvario: spesso, di notte, non riuscendo a dormire, passano le ore guardando il soffitto, ponendosi in continuazione la stessa identica domanda: “vado o non vado?”
  3. Coloro che, sull’aereo, vivono sensazioni di ansia e di angoscia non eccessivamente elevate. Sono sempre in apprensione e pronte a scattare al minimo sobbalzo dell’aereo. L’atteggiamento è di continua attenzione ed allerta ma il livello di ansia non raggiunge mai i picchi dagli altri due gruppi. Per loro il vero salto di qualità sarebbe quello di eliminare questa tensione minima ma costante che pregiudica la qualità del volo. Volano con regolarità, spesso per impegni professionali ma, in ogni caso, non rinuncerebbero mai a salire sull’aereo perché il disagio è significativo ma non invalidante

L’ansia anticipatoria può essere vissuta anche con molti giorni di anticipo rispetto al volo.
In linea di massima anche la sola idea del volo è sufficiente a scatenare sensazioni molto simili al panico. Anche un atto simbolico come quello di prenotare un volo o acquistare un biglietto aereo, per la portata di fantasie terrifiche collegate, innesca crisi di ansia.

Pubblicità

All’interno dell’aereo, i momenti che, di norma, sono vissuti con maggiore tensione sono quelli del decollo, della dimostrazione da parte degli assistenti di volo delle procedure di emergenza, dell’accensione del segnale rosso di allacciare le cinture di sicurezza, dei vari movimenti e sobbalzi dovuti alle turbolenze.

Protocolli terapeutici si pongono l'obiettivo di contrastare e sconfiggere l’aerofobia (così come gli altri tipi di fobie). Sono applicati in particolare l’approccio psicoterapeutico cognitivista e quello cognitivo-comportamentale.

La maggior parte delle persone riescono a superare la loro paura con questo tipo di terapia, e persino possono trovare piacere a volare in aereo una volta superata la loro fobia.

 

Per Approfondimenti

  • Fobie.org
  • Wikipedia.org
  • iltuopsicologo.it

(A cura della dottoressa Alessandra Antonacci)

 


Scrivi articoli di psicologia e psicoterapia e ti piacerebbe vederli pubblicati su Psiconline?
per sapere come fare, Clicca qui subito!
 
Pubblicità
Stai cercando un pubblico specifico interessato alle tue iniziative nel campo della psicologia?
Sei nel posto giusto.
Attiva una campagna pubblicitaria su Psiconline
logo psicologi italiani
Corsi, Stage, Informazioni per formare e far crescere i Professionisti della Psicologia Logo PSIConline formazione

 

Tags: paura fobia aerofobia volo aereo volare paura di volare

0
condivisioni

Guarda anche...

Pubblicità

Pubblicità

I Sondaggi di Psiconline

informarsi sul web, quando si ha un problema psicologico

Pubblicità

Le Risposte dell'Esperto

Pensiero ossessivo (1624140870…

Fabio, 34 anni     Gentile Dottoressa/Dottore! Mi chiamo Fabio e 5 anni fà ho commesso un errore di tipo erotico.Ho cominciato a scambiare dei...

Problemi con marito [162342796…

Viola, 38 anni     Buongiorno, avrei bisogno di un consulto per dei problemi con mio marito.Mio marito è molto irascibile ma oltre a urlare no...

Ansia e paura nella guida [162…

Clarissa, 22 anni       Salve, vi scrivo perchè da un paio di mesi sto facendo le guide in autoscuola ma la sto vivendo un po' male...

Area Professionale

La trasmissione intergenerazio…

Modificazioni epigenetiche nei figli di sopravvissuti all’Olocausto I figli di persone traumatizzate hanno un rischio maggiore di sviluppare il disturbo post-t...

Il Protocollo CNOP-MIUR e gli …

di Catello Parmentola CNOP e MIUR hanno firmato nel 2020 un Protocollo d'intesa per il supporto psicologico nelle istituzioni scolastiche. Evento molto positiv...

Come gestire il transfert nega…

Per non soccombere alle proiezioni negative del transfert, lo psicoterapeuta deve conoscere con convinzione ciò che appartiene alla psiche del paziente e ciò ch...

Le parole della Psicologia

Psicosomatica

La psicosomatica è una branca della psicologia che ha  lo scopo di identificare  la connessione tra un disturbo somatico e la sua natura psicologica. ...

Il linguaggio

L’uomo comunica sia verbalmente che attraverso il non verbale. Il processo del linguaggio ha suscitato da sempre l’interesse degli studiosi essendo essa una car...

NPS (New Psychoactive Substanc…

Le nuove sostanze stupefacenti sono un fenomeno allarmante per la salute pubblica.  Il termine NPS, acronimo di “New Psychoactive Substances”, è stato pro...

News Letters

0
condivisioni