Pubblicità

Agnosia

0
condivisioni

on . Postato in Le parole della Psicologia | Letto 15007 volte

5 1 1 1 1 1 Votazione 5.00 (1 Voto)

L'agnosia (dal greco a-gnosis, "non conoscere") è un disturbo della percezione caratterizzato dal mancato riconoscimento di oggetti, persone, suoni, forme, odori già noti, in assenza di disturbi della memoria e in assenza di lesioni dei sistemi sensoriali elementari.

agnosia

Nell’agnosia un oggetto percepito non viene riconosciuto, cioè non è messo in rapporto con il materiale della memoria.

Questo deficit compare in presenza di lesioni che interessano le zone associative temporo-parieto-occipitali di uno o di entrambi gli emisferi cerebrali: come conseguenza di un ictus, nelle demenze, nei disturbi pervasivi dello sviluppo, in lesioni occupanti spazio del cervello; se transitoria, può essere un sintomo anche di uno stato confusionale acuto. La maggior parte dei neuropsicologi distingue fra agnosie appercettive e agnosie associative.

Si parla di agnosia appercettiva quando il soggetto, in assenza di deficit sensoriale, non è capace di comporre i dati dello stimolo ed integrarli in un’ unità percettiva strutturata. Il paziente non è in grado di riconoscere l’oggetto anche se ne sa descrivere accuratamente dimensioni, consistenza ed alcuni aspetti della forma.  Ad esempio, un  paziente con agnosia appercettiva nella modalità visiva non è in grado di eseguire un disegno su copia, di descriverlo accuratamente nei suoi particolari e di distinguerlo da oggetti visivamente simili. Di conseguenza fallisce anche il confronto con le rappresentazioni mentali di stimoli conosciuti, e dunque non avviene il riconoscimento dello stimolo. Pertanto, nelle agnosie appercettive, i pazienti affetti da particolari lesioni della corteccia visiva non riescono a riconoscere gli oggetti a causa di un difetto di percezione a livello corticale.

Nelle agnosie associative, invece, la percezione sembra intatta, ma il riconoscimento non avviene comunque perché non si è in grado di confrontare la rappresentazione percettiva strutturata di uno stimolo con le conoscenze presenti nel magazzino semantico (relative agli stimoli conosciuti) e quindi di attivare le conoscenze relative all'oggetto (il suo nome, il corretto uso, ecc); dunque il deficit è relativo soltanto alla  categorizzazione semantica di un oggetto. L'agnosia associativa è legata generalmente a lesioni occipito-temporali sinistre.

Le forme di agnosia sono tante quante sono le sensorialità; tuttavia le più frequenti sono l’agnosia tattile (stereoagnosia), l’agnosia ottica e l’agnosia acustica; nel gusto e nell’olfatto non ci sono mezzi per discriminare la sensazione dal suo significato.

  • L’agnosia tattile o stereoagnosia è l’ incapacità di riconoscere le caratteristiche fisiche di un oggetto mediante il tatto, nonostante si sia conservata la sensibilità. Il paziente non è in grado di apprezzare la natura o il significato di oggetti posti nella mano affetta, nonostante i processi somatosensoriali elementari, le abilità intellettuali, l’attenzione e le capacità linguistiche siano adeguate. Sono stati ipotizzati due tipi di agnosia tattile: l’amorfognosia che impedisce il riconoscimento delle forme e delle dimensioni degli oggetti e l’ ahylognosia che consiste nell’incapacità di discriminare le qualità distintive degli oggetti (il peso, la tessitura e le caratteristiche materiali/termiche).

  • L’agnosia ottica impedisce il riconoscimento dei volti (prosopagnosia), dei colori (acromatopsia) e dei simboli; quest’ultimo è spesso associato ai disturbi dell’apprendimento.

  • L’agnosia acustica può riguardare i suoni, sia  verbali (afasia di comprensione) che musicali (amusia), ed i rumori. Si distingue dalla sordità verbale pura, cioè l’incapacità nel discriminare i suoni del linguaggio, ma in generale può comparire in concomitanza di essa.

L’elemento discriminativo  dei deficit sensoriali puri rispetto all’agnosia è la perdita di consapevolezza che caratterizza quest’ultima.
Inoltre è opportuno effettuare una diagnosi differenziale dell’agnosia con patologie apparentemente simili, come per esempio l'anomia: in quest'ultima condizione il paziente è in grado di riconoscere l'oggetto, ma non di ricordarne il nome. Di primo acchito, queste due patologie potrebbero essere confuse o mal interpretate: a tal proposito, la diagnosi differenziale aiuta a distinguerle.
La diagnosi dell'agnosia, spesso di difficile interpretazione, va effettuata tramite alcuni test mirati, che permettono non solo di individuare il disturbo, ma anche di definirne la gravità.

 

Per approfondimenti:

  • Wikipedia.org
  • Enciclopedia Treccani
  • Enciclopedia Medica
  • Manuale di neuropsicologia, ed. Il Mulino

 

(a cura della Dottoressa Benedetta Marrone)

 


Scrivi articoli di psicologia e psicoterapia e ti piacerebbe vederli pubblicati su Psiconline?
per sapere come fare, Clicca qui subito!
 
Pubblicità
Stai cercando un pubblico specifico interessato alle tue iniziative nel campo della psicologia?
Sei nel posto giusto.
Attiva una campagna pubblicitaria su Psiconline
logo psicologi italiani
Corsi, Stage, Informazioni per formare e far crescere i Professionisti della Psicologia Logo PSIConline formazione

 

 

 

0
condivisioni

Guarda anche...

Pubblicità

Pubblicità

I Sondaggi di Psiconline

Cosa ne pensi delle Tecniche di Rilassamento e della Meditazione?

Pubblicità

Le Risposte dell'Esperto

Pensiero ossessivo (1624140870…

Fabio, 34 anni     Gentile Dottoressa/Dottore! Mi chiamo Fabio e 5 anni fà ho commesso un errore di tipo erotico.Ho cominciato a scambiare dei...

Problemi con marito [162342796…

Viola, 38 anni     Buongiorno, avrei bisogno di un consulto per dei problemi con mio marito.Mio marito è molto irascibile ma oltre a urlare no...

Ansia e paura nella guida [162…

Clarissa, 22 anni       Salve, vi scrivo perchè da un paio di mesi sto facendo le guide in autoscuola ma la sto vivendo un po' male...

Area Professionale

La trasmissione intergenerazio…

Modificazioni epigenetiche nei figli di sopravvissuti all’Olocausto I figli di persone traumatizzate hanno un rischio maggiore di sviluppare il disturbo post-t...

Il Protocollo CNOP-MIUR e gli …

di Catello Parmentola CNOP e MIUR hanno firmato nel 2020 un Protocollo d'intesa per il supporto psicologico nelle istituzioni scolastiche. Evento molto positiv...

Come gestire il transfert nega…

Per non soccombere alle proiezioni negative del transfert, lo psicoterapeuta deve conoscere con convinzione ciò che appartiene alla psiche del paziente e ciò ch...

Le parole della Psicologia

L’adolescenza

L'adolescenza (dal latino adolescentia, derivato dal verbo adolescĕre, «crescere») è quel tratto dell'età evolutiva caratterizzato dalla transizione dallo stato...

Sindrome di Munchausen

S'intende un disturbo psichiatrico in cui le persone colpite fingono la malattia od un trauma psicologico per attirare attenzione e simpatia verso di sé. A vol...

Eisoptrofobia

L'eisoptrofobia o spettrofobia (da non confondere con la paura degli spettri, phasmofobia) è la paura persistente, irrazionale e ingiustificata degli specchi, o...

News Letters

0
condivisioni