Dismorfismo corporeo
L’interesse sociale nei confronti del Disturbo di Dismorfismo Corporeo (BDD) è cresciuto solo recentemente nonostante sia stato documentato per la prima volta nel 1886 dal ricercatore italiano Morselli sotto la denominazione “Dismorfofobia”.
Il Disturbo di Dismorfismo Corporeo insorge solitamente durante l’adolescenza, in egual misura in entrambi i sessi, ma possono iniziare durante la fanciullezza.
La caratteristica essenziale del Disturbo di Dismorfismo Corporeo è la preoccupazione per un difetto nell’aspetto fisico. Il difetto può essere immaginario, oppure, se è presente una piccola anomalia fisica, la preoccupazione del soggetto è di gran lunga eccessiva.
La preoccupazione deve causare disagio significativo o menomazione nel funzionamento sociale, lavorativo, oppure in altre importanti aree.
Nel DSM 5 ritroviamo Disturbo da Dismorfismo Corporeo con i seguenti criteri diagnostici:
Preoccupazione per uno o più difetti percepiti relativi l’aspetto fisico che non sono osservabili o che appaiono lievi per gli altri
Nel corso del disturbo, l'individuo ha eseguito comportamenti ripetitivi (es. controllo specchio, stare in bagno eccessivamente, skin-picking, ricerca di rassicurazioni) o azioni mentali (confrontando il suo aspetto con quello di altri) in risposta alle preoccupazioni per l’aspetto
La preoccupazione causa disagio clinicamente significativo o compromissione dell'area sociale, lavorativa o di altre aree importanti del funzionamento
La preoccupazione per l’aspetto non è meglio spiegata da preoccupazioni con peso corporeo o in un individuo i cui sintomi soddisfano i criteri diagnostici per un Disturbo Alimentare
Bisogna specificare se:
- Con dismorfismo muscolare: L'individuo è preoccupato all'idea che il corpo è troppo piccolo o non sufficientemente muscoloso. Questa specificazione viene usata anche se l'individuo è preoccupato per altre zone del corpo, come spesso accade.
- Con buono o sufficiente insight: l'individuo riconosce che le credenze sono sicuramente o probabilmente non vere o che potrebbero non essere vere
- Con scarso insight: L'individuo pensa che le credenze siano probabilmente vere
- Con insight assente/convinzioni deliranti: l'individuo è assolutamente convinto che le proprie credenze siano vere.
Generalmente i presunti difetti si localizzano nel viso o nella testa e si identificano in capelli più o meno folti, acne, rughe, cicatrici, pallore o rossore, sudorazione, asimmetrie o sproporzioni del viso come nel naso, occhi, palpebre, sopracciglia, orecchie, bocca, labbra, denti, mascella, mento, guance.
Ogni altra parte del corpo può diventare motivo di preoccupazione (per es. i genitali, le mammelle, le natiche, l’addome, le braccia, le mani, i piedi, le gambe, i fianchi, le spalle, la colonna, regioni più estese del corpo o le misure corporee globali, o la corporatura e la massa muscolare). La preoccupazione può riguardare simultaneamente diverse parti del corpo.
La gran parte dei soggetti con questo disturbo sperimentano grave disagio per la loro supposta deformità, descrivendo spesso le loro preoccupazioni come “intensamente dolorose”, “tormentose”, o “devastanti”.
I più trovano le loro preoccupazioni difficili da controllare, e fanno pochi o nessun tentativo di resistervi. Come conseguenza, essi spesso passano molte ore al giorno a pensare al loro “difetto”, al punto che questi pensieri possono dominare la loro vita.
Bibliografia
- DSM-IV-TR Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders , Fourth Edition, Text Revision. Edizione Italiana: Masson, Milano.
- DSM-5 Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders AA VV. American Psychiatric Publishing, 2013, 5° edizione
(dott.ssa Angela Chiara Leonino)
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