L’adolescenza
L'adolescenza (dal latino adolescentia, derivato dal verbo adolescĕre, «crescere») è quel tratto dell'età evolutiva caratterizzato dalla transizione dallo stato infantile a quello dell'individuo adulto.
Quando si parla di adolescenza, è molto importante ricordarsi che essa è un tema di carattere prettamente psicologico, e darle limiti fissi è un'impresa molto ardua.
Esso rappresenta quello stadio dello sviluppo che ha inizio con la pubertà e si conclude con il raggiungimento della maturità. Approssimativamente va dai 12-13 anni ai 18-20 anni e porta progressivamente l’essere umano dall’infanzia all’età adulta.
Questo è un periodo carico di contraddizioni, specialmente per quanto riguarda la sessualità, soprattutto per il riattivarsi degli impulsi sessuali che si erano relativamente stabilizzati durante il periodo edipico di latenza.
Bisogna considerare che:
- lo sviluppo psicologico-emozionale non procede sempre di pari passo con lo sviluppo fisico;
- le società occidentalizzate stanno provocando un ritardo sempre maggiore dello sviluppo psicologico mentre in altre zone del mondo pare verificarsi l'opposto;
- i limiti di età sono diversi tra persone di sesso diverso ovvero tra maschi e femmine.
A livello psicologico, il bambino presenta una struttura mentale rivolta all’esplorazione del mondo esterno, e le sue curiosità si soddisfano per la maggior parte nel presente e nel concreto.
L’adolescente, invece, è ora capace di concentrarsi sulla sua vita interiore. Il reale diventa possibile, gli orizzonti si allargano e nello stesso tempo il certo diventa incerto. Questo fa sì che gli interrogativi a cui sente di dover rispondere siano molti ed urgenti.
La percezione del mondo adulto che sino ad ora era stata fonte di sicurezza e di appoggio, trova nuove valenze. Il ragazzo si accorge delle lacune dei genitori, si persuade che non hanno tutte le risposte. Quelle che prima erano le figure di riferimento devono essere confutate. L’adolescente ha l’esigenza di mettere in discussione tutto e tutti.
Spesso vive il rapporto con gli adulti in modo competitivo: critica i loro comportamenti, sente che lui farà scelte diverse e migliori. Gli adulti possono cominciare ad essere visti come detentori di potere, coloro che impongono regole scomode e faticose.
In questo periodo della vita diventano fondamentali gli amici, che non sono più dei compagni di giochi ma dei confidenti e delle persone con cui confrontarsi. La figura dell’amico del cuore acquisisce grande importanza, ci si sente più sicuri quando si è con lui, lo si vede spesso come una figura da imitare. L’adolescente, maggiormente libero di muoversi in modo autonomo, ha la possibilità di incontrare nuove persone e scegliere i propri amici, che non sono più soltanto i compagni di scuola o i vicini di casa, ma ragazzi incontrati nei modi più svariati. I cambiamenti che interessano l’adolescente si ripercuotono all’interno del contesto familiare. Il ragazzo in questo periodo ha due esigenze tra loro contrastanti: da un lato sente il bisogno di essere protetto dalla famiglia di origine e vorrebbe restare bambino, dall’altro vuole differenziarsi e acquisire autonomia. La famiglia deve affrontare l’arduo compito di trovare un nuovo equilibrio, di rinegoziare le distanze interpersonali per venire incontro alle esigenze, si sente a disagio, si domanda quale sia la cosa giusta da fare.
L’ingresso nell’adolescenza comporta anche il perfezionare la capacità di ragionare in astratto, sapere valutare differenti ipotesi, valutare le conseguenze di una scelta.
Per approfondimenti:
- wikipedia.org
- Il grande manuale di sessuologia in 2701 parole di Donato Dino Cafaro. Ed.Rizzoli
- biondistudiopsicologia.it
- psicopedagogika.it
(A cura della dottoressa Alessandra Antonacci)
Scrivi articoli di psicologia e psicoterapia e ti piacerebbe vederli pubblicati su Psiconline?
per sapere come fare, Clicca qui subito!
Tags: adolescenza