Adolescenza/adozione (023612)
Enrica 45
Mio figlio è stato adottato all'età di 2 mesi, (dopo un percorso profondo e convinto) eravamo genitori di una figlia "naturale" di 6 anni ma desideravamo ampliare la possibilità di amare anche altri figli, che non arrivavano.La gioia e la convinzione non mi hanno mai abbondanata, lo stesso però non è stato per mio marito e per mia figlia, sopratutto negli ultimi due anni. Mio figlio durante il suo non sempre facile percorso di crescita ha conosciuti vari terapeuti e specialisti di varie discipline (neuropsichiatra, psicomotricista, psicologa, logopedista, pranoterapeuta, osteopata, omeopata e per ultimo un ricovero in neuropsichiatria infantile per 15 giorni perchè non parlava bene (ins.materna), aveva delle crisi di pianto incontrollabili lunghe e immotivate, presunte crisi di emicrania (neuropsichiatra), e iperattivo ha scarse capacità attentive (sc.elem.) psicomotricista più corso di teatroterapia- musicoterapia-scout-atletica....Gennaio 2006 visita oculistica 10/10 ma impossibilitato a leggere perchè vede come se avesse 5/5 neuropsichiatra, coppia genitoriale in crisi, md. che ha un legame troppo prioritario con il figlio. Manifestazioni di forte disagio, aggressività verbale (rasentando quella fisica) conseguente bocciatura 1à superiore a seguito di assenze scolastiche e scarso impegno nello studio. Abbiamo trascorso i tre mesi estivi uscendo durante la notte a cercarlo perchè non rispettava l'orario di rientro non accettavo rimproveri e castighi. Sono stanca amareggiata e delusa come mamma e umiliata come donna. Devo capire quali possibilità ho di comunicare meglio con mio figlio non posso rischiare di perderlo così, senza fare qualcosa...ma non so più cosa.
Le possibilità di instaurare un vero dialogo con suo figlio, almeno da quello che è possibile intuire dalle sue descrizioni, sembrano esistere ma a condizione di relazionarsi in modo più empatico.Ci sono dei biogni che suo figlio sta esprimendo, personali e relativi alla sua fase di sviluppo, che occorre conoscere meglio e poter rispettare per arrivare ad uno scambio dialogico migliore.Per capire le esigenze che esprime suo figlio, occorre ascoltare, assumere una posizione di maggiore disponibilità a comprendere le ragioni dei suoi comportamenti.Non le sto proponendo di assumere una posizione passiva ma di interagire secondo modalità più propositive.Ad esempio, se non rispetta le regole che riguardano le uscite occorre porsi seriamente in ascolto dei motiviche impediscono di rispettare l'accordo sugli orari. Spendere del tempo in più proprio per stabilire degli accordi più funzionali e rispettosi delle esigenze in gioco.
(risponde il dott. Renato Vignati)
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