Fine di una relazione (165644)
Cecilia, 19 (165644)
La mia Storia: Caro/a psicologo/a,
una settimana sono stata lasciata dal mio ragazzo dopo 13 mesi di relazione perché non era sicuro dei sentimenti che provava, e diceva che le cose erano cambiate.
Mi ha detto che ultimamente lui non sentiva il bisogno degli sforzi e dei sacrifici che io facevo per la nostra storia. Mi sono sentita calpestata, colpita alle spalle, tradita.
Ultimamente le cose non andavano benissimo: litigavamo molto per cose stupide che però erano sempre causate dalla sua mancanza di attenzioni nei miei confronti.
Siamo entrambi studenti ed entrambi in piena sessione di esami, periodo che lui vive con molta tensione a causa della sua situazione economica non proprio ideale.
Questo tempo che sto vivendo da sola mi sta aiutando a capire che lo amo davvero e sono disposta ad aspettare che questo periodo finisca, sperando che sia solo un "incidente di percorso".
Ma effettivamente non so se questa è la soluzione giusta. Intanto però non mangio da una settimana, non studio, piango tutto il tempo. Come alleggerire questo dolore?
Grazie in anticipo
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Gentile Cecilia,
è difficile porre termine ad una relazione importante, ma occorre affrontare la situazione. La mia opinione è che in primo luogo occorra esaminare con attenzione quali sono le sue priorità: Sicuramente una buona relazione sentimentale è un punto importante, ma forse per lei è più importante conseguire risultati nell'ambito dello studio e forse non vale la pena mettere a repentaglio i risultati nell'ambito scolastico per una storia che sembra aver avuto già più " crepe".
Non ho dati sufficienti per esprimere un'opinione affidabile, ma ho la vaga sensazione che lei in questa storia abbia investito emotivamente molto più di quanto il suo "ragazzo" abbia scelto di fare; e fossi in lei mi domanderei come mai. E qui si apre un ventaglio di possibilità, che le descrivo sempre senza disporre di informazioni puntuali: può essere che la sua autostima non sia particolarmente elevata? Può darsi che la relazione con questo ragazzo fosse per lei un'"oasi di tranquillità" in mezzo ad un mare di disagi?
Può essere che lei voglia dimostrare a qualcuno, in famiglia o meno, che lei è in grado di mantenere una buona relazione?
Può essere che lei voglia competere con qualche amica? Non mi sembra il caso di continuare ad elencare possibilità senza poterle supportare con informazioni attendibili. Il mio suggerimento è cercare investire le sue energie nello studio ed evitare comportamenti autodistruttivi, superati gli esami, le auguro brillantemente, cercare un professionista esperto (scegliendo uno psicoterapeuta iscritto all'ordine degli psicologi della sua regione, magari preferendo uno che offra il primo colloquio gratuito).
Se le sembra di non avere risorse sufficienti per studiare, potrebbe rivolgersi già da subito ad uno psicoterapeuta.
Nell'augurarle ogni bene, la saluto.
S. Bertini
(Risponde la Dottoressa Susanna Bertini)
Pubblicato in data 09/04/2015
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