Disturbi alimentari (109842)
Sono sempre stata piuttosto cicciottella durante la mia infanzia, diciamo che la mia mamma non mi faceva mai mancare nulla, anzi... Poi due anni fa ho deciso di mettermi a dieta; premetto, sono altra 1,68 e prima della dieta pesavo 65 kg... dopo circa un anno di dieta arrivai a pesare 49 kg. All'inizio si trattava di una dieta controllata da un esperto poi col tempo invece si è trasformata in una ossessione personale e la voglia di abbassare i numeri sulla bilancia era diventato uno dei miei scopi principali. Dopo un po' con l'aiuto dei miei genitori capii che una ragazza della mia età doveva sforzarsi a mangiare di più. Arrivai al mio peso forma e stavo davvero bene, avevo trovato un giusto equilibrio. Verso l'inizio di quest'anno però iniziano le interminabili abbuffate; mi spiego meglio, prima saltuarimente, ora quasi tutti i giorni, il cibo mi divora, anche se in realtà sono io a mangiarlo. Dopo le abbuffate non mi provoco mai il vomito. Mi rendo conto di avere un regime alimentare non equilibro e certamente sbagliato. La cosa funziona così: mi abbuffo, poi mi sento in colpa ed il giorno successivo non mangio niente. Sono una ragazza molto ansiosa ed emotiva e tutti gli stress esterni di questi mesi vengono sfogati sul cibo. Lo so che sbaglio e me ne rendo conto, ma non so come uscirne ed in questo momento non ho bisogno di nessuno che mi dica vai a farti fare una visita, vai dallo specialista, ho bisogno di dimostrare qualcosa a me stessa ovvero che posso farcela da sola... Ho bisogno di un suo consiglio? Lei cosa farebbe? La ringrazio. Alessandra.
Alessandra, ovviamente io andrei da uno psicoterapeuta a cercare i motivi delle mie insoddisfazioni e delle mie insicurezze e paure... Ma questa è una strada di cui non vuoi sentire parlare, e dunque la escludiamo in partenza. Capisco bene che hai voglia di dimostrare a te stessa le tue capacità; in fondo chi soffre di problemi alimentari come te, solitamente è in costante sfida con se stesso e in costante conflitto. Il punto è che generalmente ciò che si finisce col dimostrare a sé non è il proprio valore ma, purtroppo, la conferma di una mancanza di valore. Solitamente, come probabilmente saprai, i motivi psicologici che sono alla base dei disturbi alimentari, in particolare di quelli di tipo bulimico, sono legati ad una svalutazione profonda di se stessi: come se esistesse una convinzione profonda di non essere in grado, di non essere all'altezza, di non avere potere su di sé o sul mondo... insomma una profonda disistima. E le abbuffate confermano ogni volta questa idea che si ha di sé; il senso di colpa conseguente è appunto legato alla sensazione di aver perso ancora una volta, di non avercela fatta, di non valere. I meccanismi psicologici sono sofisticati e complessi, e quando una persona ha una idea di sé cerca (inconsciamente, ovviamente) comunque di confermarsela, anche se questa idea è negativa e, il più delle volte, assolutamente distante dalla verità. Su come si formi un'idea così svalutante di se stessi, non è facile a dirsi in questo contesto. Il lavoro psicologico serve appunto a scoprire quali siano le cause di una tale distorsione della propria realtà e, conseguentemente, quelle dell'assunzione di cibo compulsiva ed esagerata. Individuando le cause, e rimuovendo i nodi complessuali, si risolvono anche i comportamenti disturbati rispetto al cibo. Dunque, se escludi l'idea di andare da uno specialista, ricordati che potrebbe non essere facile che tu riesca a vincere la sfida che ti stai lanciando, per l'ennesima volta... ma ovviamente non impossibile. Leggi molti libri sull'argomento e cerca di capire a cosa siano legate le tue difficoltà, quelle vere intendo, quelle psichiche.. il cibo è solo una conseguenza, una modalità distruttiva di rapportarsi a sé, non è la causa dei propri disagi. Leggi, informati, confrontati, cerca e non isolarti. Anzi, più riesci ad uscire allo scoperto, più hai probabilità di risolvere. Parlane in famiglia, se non l'hai già fatto, e con le amiche. Un'aiuto potrebbe derivarti anche da un'attività fisica, e se non è solo fisica ancora meglio. Per esempio lo Yoga potrebbe darti una grande mano, perchè riequilibra le energie, insegna a respirare e dunque a sentire meglio le emozioni, e oltre ad essere esercizio fisico è anche pratica spirituale, e questo aiuta sia in generale, sia a gestire le tensioni da stress.
(risponde la Dott.ssa Elisabetta Corberi)
Pubblicato in data 29/01/08
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