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Disturbi alimentari (110951)

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on . Postato in Disturbi alimentari | Letto 588 volte

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Sara 24

Sono una ragazza di ventiquattro annni, laureata ed iscritta al biennio di specializzazione in psicologia clinica. Le persone che mi conoscono pensano che sia la classica ragazza senza problemi e mi invidiano, perchè mi vedono sempre impegnata nel gestire i miei mille impegni (università, lavoro, amici...) ottenendo sempre ottimi risultati. Ciò che loro non sanno è che spesso soffro di sbalzi di umore, mi sento facilmente irritabile e quando questo accade, specialmente durante il fine settimana, quando gli impegni sono meno presenti e rimango a casa, finisco con dare l'assalto alla dispensa, al frigo, presa da una smania di mangiare, che inizialmente potrebbe anche essere vera fame, ma successivamente è più voglia di mangiare sempre un'altra cosa diversa e poi un'altra ancora. Puntualmente finisco con il sentirmi male, con lo stomaco pieno e la testa che gira e per far passare presto quel senso di pesantenza mi procuro regolarmente il vomito. I giorni successivi sono sempre giù di morale, sempre pronta a scattare per nulla e presa da un senso di inquietudine che non posso spiegare a nessuno, perchè non c'è nella mia vita un problema così grande da giustificare uno stato emotivo tale. Ho paura che questo mio problema non sia compatibile con la professione che intendo intraprendere (la psicologa) e che sto sprecando il mio tempo continuando a studiare per realizzarmi in questo campo.

Cara Sara, certo che se non risolvi un problema di questo genere, ritengo che tu non possa essere in grado di essere d’aiuto al prossimo; una regola che io mi sono sempre data è: non chiedere mai a nessuno di fare qualcosa che io per prima non farei! Come ti vedi a fare una consulenza a qualcuno che non gestisce bene l’ansia o è in grado di controllare i propri impulsi, anche non alimentari? Non saresti credibile perché tu per prima non ci crederesti affatto. Con questo voglio dirti di cercare un aiuto concreto, non di lasciare gli studi!! Il tuo problema sembra molto particolare ed è difficile da così poche righe per me schedarlo e classificarlo. Ti consiglio di rivolgerti ad uno psicologo in carne ed ossa e personalmente ti indico l’orientamento cognitivo-comportamentale che ha trattamenti mirati e decisamente più veloci di molti altri indirizzi.

(risponde la Dott.ssa Sara Ginanneschi)

Pubblicato in data 18/02/08

 

 

 

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