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Figli di genitori depressi

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Tata 24

Salve, sono la tata di una bimba meravigliosa che ha 2 anni e 7 mesi. Ho iniziato a stare con lei all'età di 4 mesi, come aiuto della madre che si avviava sulla strada della depressione. Abbiamo creato un feeling intenso io e la piccola che la sento quasi mia, anche se questo "lavoretto" era partito come un modo per avere qualche soldino, visto che sono una studentessa universitaria...ormai finalmente alla tesi. Da circa due settimane hanno ricoverato sua madre in una clinica psichiatrica per problemi che io credevo legati alla bimba, visto che non riusciva a seguirla perché troppo impegnativa. Invece sono poi emersi disagi con il marito, scarsa vita sessuale, presenza minima, pochissimo sostegno morale ed economico, visto che molto spesso i nonni materni si occupano di bollette, vestiti per le due bimbe (si perché la mia piccolotta ha una sorella di 15 anni, ormai sull'orlo del baratro visto che fuma, fa tardi la sera, non studia e spesso salta la scuola con 1000 scuse assurde...), libri, scuole, ripetizioni ecc.. Ho sempre sostenuto che alla piccolina andavano date delle regole, ovvero, metaforicamente è come se fosse all'interno di un binario, nel quale le ho dato una sua autonomia, così da poter sperimentare e scoprire; se esce da questo (quindi se fa i capricci, lancia il cibo e i giocattoli o fa la maleducata), ovviamente viene richiamata da me e quando è stato necessario lo sculaccione, ammetto che c'è stato. Ultimamente passo molto più tempo con lei, oltre che in settimana stiamo insieme anche il sabato e la domenica. Vedesse quanto si diverte con me ed il mio ragazzo è meraviglioso stare così insieme, si è innamorata anche di mia sorella e come vede una ragazza riccia in tv mi fa :"Tata Iaia!" E' tranquilla con noi, soprattutto quando è a casa mia (dei miei genitori, vivo ancora con loro), dorme, mangia e si diverte. Poi la riporto a casa per l'ora di cena, dove vede di sfuggita il babbo, la sorella e la nonna (che vorrebbe occuparsi di più della bimba ma avendo 61 anni e tanti acciacchi fisici e di salute non ci riesce) e lì comincia il disastro! Urla, strilla, si stende in terra, vuole montare sui mobili, non mangia, lancia il cibo...iniziamente credevo che, visto che non le danno delle regole, fa come le pare con chi glielo permette, ma quando con la nonna la scorsa settimana la portai dalla pediatra e nello studio ci furono gli episodi sopra descritti anche la dott.ssa si allarmò. Ci disse che non erano semplici capricci, ma dovuti alla situazione nella quale si trova (mancanza della mamma e minima presenza del padre, che dovrebbe avere un'altra) e che occorreva una visita da un neuropsichiatra infantile. Il babbo quando lo informai di ciò non ne volle sapere visto che come dice lui la bambina l'ha già controllata e sta benissimo. Fattostà che ogni pomeriggio, visto che dal lunedì al venerdì vado a casa sua a guardarla, dopo le 18 ha la sua oretta dei capricci, mentre il sabato e la domenica che è da me non le succede, nemmeno la mattina quando è all'asilo nido. Nell'ora del capriccio c'è sempre la nonna, la quale le permette tutto e diventa impossibile gestire la bimba. Mi hanno detto che l'ora del capriccio è ormai un rito che si ripete ogni giorno, anche con il padre e la sorella. La piccola non ha punti di riferimento, chiama mamma, chiunque le stia vicino più del normale, me, mia sorella, persino il mio ragazzo. Quando sono sola con lei è tranquilla sia a casa mia che da lei, se arriva la nonna è contenta, ma dopo poco si trasforma diventando aggressiva, non sa nemmeno lei cosa vuole ed è arrivata persino a mandarci (me e la nonna) fuori di casa, cosicché mi devo prestare, per volere della nonna, ad accomodarmi con lei fuori di casa per qualche minuto per vedere se si calma. Cosa che comunque non succede. Non riesco a capire la piccolina, non ho conoscenze psicologiche -studio economia- e vorrei solo aiutala in questi momenti in cui la vedo persa, visto che di più non posso fare, non sono la sua mamma. Giocando con lei cerco di capire cosa pensa e se c'è qualcosa di più grave...le piace cullare i bambolotti e fali fare la nanna, ma poi,qualsiasi gioco le viene subito a noia. Vi ringrazio in anticipo. Una tata triste.

Gentile Tata, la situazione che lei descrive è molto complessa, il contesto familiare in questo momento è abbastanza
disagiato e ciò inevitabilmente si ripercuote sulla bambina che mostra in maniera chiara ciò che sta vivendo. Il ruolo che lei sta venendo man mano ad assumere diventa sempre più delicato, ma a mio avviso dovrebbe fare in modo da creare meno confusioni possibili tra il suo ruolo e quello di sostituta materna. La bambina oltre ad affrontare il dolore dell'assenza della mamma deve fare i conti con i diversi punti di riferimento che di volta in volta le si presentano. Probabilmente si dovrebbe cercare di creare un minimo di alleanza con il padre e fare in modo che almeno lui possa essere il suo punto di riferimento, magari evitando di avere un'ottica giudicante nei suoi confronti e spostando tutto quanto sulle difficoltà della bambina. Il suo ruolo e funzione dovrebbe essere meno coinvolto emotivamente evitando così di ingenerare ulteriore confusioni nella bambina e aspettative eccessive magari disattese. Immagino che lei abbia dei progetti suoi e non sappiamo come questi possano interferire con la sua attività di baby-sitter. Vede la cosa principale in ogni tipo di relazione è il rispetto dei proprio ruoli senza sconfinare in quelli altrui.

(risponde la dott.ssa Tiziana Liccardo)

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