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Abbandono da parte del marito durante la gravidanza (112121)

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on . Postato in Relazioni, Coppia, Famiglia | Letto 463 volte

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Simona 31

Salve, sono alla 18° settimana di gravidanza e da dieci giorni vivo nella più totale disperazione per essere stata lasciata da mio marito che si dice non più innamorato di me ormai da più di un anno.Ci conosciamo da 6 anni e mezzo e sposati 3. Io sono innamorata di lui come lo ero il primo giorno e desideravo ardendemente questo figlio da lui. Quando mi ha dato la notizia stavamo a 900 km di distanza, dato che ho scoperto di essere gravida in Agosto durante le ferie e sono rimasta bloccata lì, a casa dei miei, a causa di vari problemi di salute dovuti proprio alla gravidanza che non mi hanno permesso di viaggiare. Si immagini il trauma sentendomi dire al 5°mese di gravidanza e al telefono: "Ti lascio perché non provo più niente per te da circa un anno, ma non ti preoccupare che mi assumerò tutte le responsabilità circa la bimba". Ovviamente sono finita in pronto soccorso con un tremore incontenibile e con le contrazioni, sono rimasta in ospedale per 8 giorni ed ancora devo assumere la Vasosuprina perché la forte disperazione non mi dà tregua e mi fa contrarre l'utero. Mi sono ritrovata da sola pur stando in mezzo ai miei familiari che mi adorano, sento forte il bisogno della presenza di mio marito, del suo sostegno e della condivisione con lui di questi che sarebbero dovuti essere i momenti più belli della mia vita. Quando penso che lui non sarà con me in sala parto, nella camera dell'ospedale a guardarla emozionati mentre dorme nella culletta, che non mi aiuterà a farle il bagnetto, non monterà il sediolino in macchina per portarla in giro, non l'accoglieremo insieme nel lettone per poi abbracciarci tutti e tre e sorprenderci orgogliosi e felici dei suoi progressi, che non spingeremo insieme la carrozzina e che invece dovrò fare tutto ciò da sola non per scelta, ma per costrizione sento un dolore lacerante e si presentano le contrazioni. Ho paura che la bimba possa nascere con qualche problema al cervello, magari comportamentale, causato dal mio stato di nervosismo e disperazione che mi attanaglia giorno e notte. Ho paura di stare cadendo in depressione, sento che il mio stato peggiora ogni giorno e che dopo il parto non sarò in grado di offrire alla mia bimba tutto l'amore e la serenità che ogni bimbo merita, ma solo disperazione e tristezza. Ho tante persone intorno ma nessuna riesce ad aiutarmi, anzì a volte mi sento infastidità da loro e corro a rifugiarmi nella solitudine del mio letto dove rimango ore a pensare a quella che fino a qualche giorno fa credevo fosse una vita perfetta, dovuta ad un matrimonio perfetto (lui mi ha sempre trattata come una regina senza farmi capire fino alla fine che non ero più amata), a cercare di capire dove posso aver sbagliato e come avrei potuto rimediare (anche se lui non facendomi capire nulla mi ha condannata senza processarmi), ma il fatto che ciò non sia più possibile mi lascia dentro un senso d'impotenza che mi sta portando alla pazzia. Credo che mai potrò tornare a vivere normalmente e lo vorrei tanto per la mia bimba, per offrirle una vita serena, perché non ha chiesto lei di venire al mondo e di essere infelice.Vi prego aiutatemi, non cestinate il mio grido mi sento impazzire dal dolore. Simona.

Cara Simona, come vedi la tua testimoniananza non è stata assolutamente cestinata. Penso che la situazione che stai vivendo ora sia molto difficile e capisco la tua profonda sofferenza. Detto questo penso che purtroppo questa situazione non dipende da te e che tu non possa fare nulla per modificare i sentimenti di tuo marito. Forse lui sta attraversando un periodo stressante e questa responsabilità gli fa paura, o forse è davvero come dice. Solo il tempo potrà eventualmente mettere le cose a posto. Intanto però tu devi cercare di rialzarti e lo devi fare per te e anche per il figlio in arrivo. Perchè con le parole di Vince Lomabardi "Non conta tanto il fatto che tu venga buttato a terra, quanto il fatto che ti sappia rialzare". Se ne senti il bisogno fatti aiutare da uno psicologo che possa supportarti in questo difficile momento di cambiamento che stai attraversando. Come diceva Seneca "Non esiste vento favorevole per il marinaio che non sa dove andare". Tanti auguri.

(risponde il Dott. Fabio Gherardelli)

Pubblicato in data 22/05/08

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