compagno malato (150983)
Karina, 27
Gentile Dottoressa,
scrivo per chiederle se secondo lei sono un classico esempio di soggetto che dovrebbe recarsi "materialmente" da uno psicologo per trattare il suo problema. Le spiego con calma la mia situazione.. da 12 anni sono fidanzata e da un anno e mezzo conviviamo. Due mesi fa, quando tutto andava per il meglio, la mia laurea stava finalemnte arrivando e il suo lavoro andava a gonfie vele, il mio ragazzo accusa un parestesia che nell'arco di una setitman si e' aggravata costringendolo al ricovero.
Dopo una settimana incredibile di esami (tutti negativi anche per i virus) lo dimettono dicendogli che potrebbe essere un evento che non si verifichera mai piu come un sentore che in seguito ad un secondo attacco che non si sa ne come si presentera ne se e quando verra di sclerosi multipla. A parte le discussioni con i genitopri, per farlgi capire il mio effettivo ruolo (si sono chiusi con un medico e non mi hanno fatto entrare!) e il mio atteggiamento particolare (quando ho un dolore mi isolo!) adesso no riesco a stare con lui come vorrei.
Mi spiego meglio.. non facciamo ovviamente piu l'amore.. spesso gliel'ho chiesto, i primi tempi (in cui ancora doveva essere ricoverato ma la parestesia c'era) ovviamente non avevamo la testa per farlo, adesso non ce lo spiaghiamo entrami! A parte questo.. mi sembr aun bambino da tenere sotto osservazione.. mi sembra di avere al mio fianco un piatto di porcellana molto delicato.
Mi sento io l'uomo, io mi sento quella che deve portare un peso sulle spalle estremo. In quest'ultimo periodo soffro di sussulti molto forti al cuore e spesso di un bisogno di paingere estremo.. sono sempre stata abituata a dire tutto al mio fidanzato, ma queste cose adesos non posso dirgliele. Sento che il nostro rapporto non tornera piu come prima.. ho ancora bisogno di sentirmi protetta da un uomo, di avere vicino qualcuno di forte. Adesos non so piu soa fare, pensare come comportarmi.. anche i miei progetti sono in dubbio.. e sento di non farcela piu..
Grazie per avermi ascoltata,
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Cara Karina,
alla base probabilmente c'è un sistema di coppia da rivedere e cambiare nel baricentro.
Forse il fatto che in pratica siete cresciuti insieme ha potenziato alcune cose a discapito di altre e adesso il nodo viene al pettine. Non bisogna avere paura delle crisi e quando arrivano bisogna accoglierle e sapere crescere da quello che si vive senza drammatizzare troppo e senza vivere la cosa come una sconfitta.
Tante volte basta fermarsi e con sincerità guardare non al singolo episodio, ma al percorso.
Se volete farvi aiutare da uno psicologo, potete tranquillamente usufruire del Consultorio Familiare di zona, che è una struttura che fa parte dell'ASL ed è un servizio completamente gratuito che è rivolto alla famiglia e alla coppia.
(Risponde la Dott.ssa Lucia Daniela Bosa)
Pubblicato in data 07/08/2013
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