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Sesso a intermittenza (156242 )

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on . Postato in Sessualità | Letto 638 volte

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Valentina , 27

 

Gentile Dottore,
vi scrivo perché la vita sessuale con il mio ragazzo (con cui convivo), è sempre stata altalenante: ricordo che solo nel primo periodo i rapporti erano frequenti, quando il mio ragazzo ancora non viveva con me e, abitando distanti e vedendoci solo nel week end, capitava di farlo anche due volte lo stesso giorno, tranne che durante il giorno della partenza; indubbiamente l'idea del distacco intristiva entrambi, ma almeno a me non toglieva fino all'ultimo momento la voglia di gustare la passione.
Presa la decisione di convivere i rapporti si sono dilatati nel tempo. Penso che sia normale non possedere più la foga di chi si vede poco, ma non capisco perchè la cosa non sia stata reciproca e la mia voglia non sia calata.
Sento di razionalizzare quando ripeto a me stessa che la mia vita sessuale è nella norma, ma i due, al massimo tre rapporti di 10 minuti che abbiamo nell'arco di una settimana, mi rendono infelice, frustrata e di conseguenza improduttiva. Basti pensare che domani ho un'esame importante all'università e ora sono qui a scrivere, tanto è forte il pensiero.
Più volte ho rinforzato, con evidente soddisfazione, un rapporto che durando più a lungo mi ha dato la possibilità di raggiungere l'orgasmo. Purtroppo le congratulazioni non sono bastate a far si che l'evento si ripetesse e le prestazioni soddisfacenti sono rare e molto spesso conseguenti al fatto che lui abbia bevuto un bicchiere di troppo.
Consapevole che l'alcool non migliori le prestazioni, gli ho chiesto se avesse bisogno di bere per sentirsi più carico, e lui mi ha risposto che non è questione di carica, ma di disinvoltura. Gli ho chiesto allora perchè si sentisse "impacciato" da lucido, ma lui mi ha detto di non conoscere il motivo.
La sua risposta mi ha gettata in una buca profonda metri dalla quale non vedo una via d'uscita al di fuori di un vicolo cieco che consiste nel cercare un'amante, soluzione che mi abbatte e mi rattrista. A volte ho pure pensato di lasciarlo, ma mi sento troppo legata a lui.
In ogni caso sento dentro di me di buttare via la mia giovinezza e i periodi migliori per godermi questo piacere. Non voglio rinunciarci, ma non so come fare. Chiedo a voi esperti quindi se la mia situazione può essere affrontata in qualche modo oppure se ci sia la possibilità che sia io ad avere qualche disturbo di tipo psicofisico legato al sesso.

Cara Valentina ,
dal racconto si evince una profonda insoddisfazione del rapporto di coppia in special modo nella vita sessuale.
Trovare l'amante se c'è l'amore per il proprio partner non serve a niente anzi aumenta le frustrazioni per i sensi di colpa.
Devo altresi informarti su alcune considerazioni venute fuori ai congressi si sessuologia a cuio ho partecipato : primo i rapporti settimanale per coppie dell'età trasmessa in media sono due al massimo tre quindi sotto questo profilo sareste in sintonia.Secondo il rapporto sessuale ha una durata media intorno ai dieci quindici minuti e anche questo rientra in ciò che dichiari, dove stà allora il problema? secondo me nei preliminari che da quanto si può apprendere non ci sono o sono pocho considerati.
Per concludere alcuni consigli il rapporto di coppia deve essere di qualità e non quantità, la media come detto è tra i due e i tre rapporti settimanali, necessita molto più dedicarsi ai preliminari per ottenere più orgasmi in special modo il corpo femminile.
Ti consiglio di leggere il libro L'amore e la sessualità non hanno età edito da Bastogi, e consultare uno psicologo psicoterapeuta sessuologo per verificare i tuoi dubbi e chiariri prima individualmente successivamente in coppia.
Auguri

 

(Risponde il Dott. Puggelli Sergio)

Pubblicato in data 23/10/2012

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