Maternità marina è un progetto corale concepito e intrecciato da donne. L’antologia poetica, edita in maggio da Terra d’ulivi, mi ha vista ancora una volta nel ruolo di curatrice insieme alla poetessa Silvia Rosa, insegnante ed educatrice, mia co-conduttrice dei laboratori di terapia narrativa e poetica e delle iniziative editoriali di Medicamenta – lingua di donna e altre scritture (*).
I blog di Psiconline
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“Le nostre emozioni ci accompagnano per tutta la vita, è
meglio imparare a riconoscerle da bambini e a cercare la forma per viverle e trasformarle. Impariamo insieme!”
(Agustina Achille)[1]
Cari lettori, chi segue il blog sa che oltre ad essere psicologo psicoterapeuta, io insegno.
La tragedia mondiale del coronavirus ci ha travolto tutti e, in quanto insegnante, io sono stata coinvolta in prima persona nella didattica a distanza. Ciò non mi ha impedito come psicologa consapevole nel suo ruolo di connettere senza fondere tale ruolo con quello di docente.
Perché scrivere oggi un saggio corale sul complesso intreccio tra femminismo e psicologia?
Una tra le possibili risposte mi sorge immediatamente sulla punta della lingua pensando alla storia che sto leggendo proprio in questi giorni. Qualche sera fa, nel silenzio primaverile della mia quarantena, ho cominciato ad addentrarmi nella biografia di Lucrezia Borgia di Maria Bellonci.
“Stiamo in una situazione di crisi della civilizzazione, di incertezza verso il futuro … è fondamentale per l’essere umano sentire la continuità dell’esperienza….
L’esperienza si mentalizza solo attraverso l’esperienza che cambia in base alle circostanze.”
(Isabel Ines Mansione & Diana Zac)[1]
Nel post precedente parlavo de La paura ai tempi del Coronavirus: come affrontarla a scuola. Le scuole erano ancora aperte e quindi si ipotizzava un intervento possibile in ambito scolastico.
L’Io e l'Altro 2020
In Anima Mundi. Per una identità terrestre (al tempo del Coronavirus)
Terza Rassegna Nazionale di Psicodramma e Sociodramma
Costretti a dire: RIMANDIAMO
Così vicini e così lontani, una stretta di mano e via - con lavaggio obbligato, naturalmente. Semplici regole da seguire, l’educazione e l’igiene che tutti avremmo potuto, dovuto!, apprendere sin da piccoli. La cautela nel saluto, l’attenzione alla distanza tra il naso e l’altrui starnuto.