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Tutelare e Promuovere la Professione dello Psicologo

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Il Consiglio Nazionale dell’Ordine degli Psicologi ha approvato il Documento “La Professione di Psicologo: Declaratoria, Elementi caratterizzanti ed Atti Tipici”

cnopIl documento è stato redatto dalla Commissione Atti Tipici del CNOP, composta dalla Coordinatrice, la Dottoressa Antonella Bozzaotra e dagli altri Componenti, i Dottori Tancredi Di Iullo, Ulderico Cicconi, Luigi Di Giuseppe, Stefano Manzo e Luca Pierucci.

Tale Declaratoria riveste una notevole importanza per la figura professionale dello Psicologo perché si erge a colonna portante della professione psicologica e dovrebbe appartenere al bagaglio culturale e professionale di ciascuno psicologo e sicuramente rappresenta uno strumento funzionale ed efficace posto a tutela e promozione della professione.

Utilizzando strumenti e tecniche che hanno loro fondamento in teorie, costrutti e modelli psicologici condivisi dalla comunità scientifica, lo psicologo opera per conoscere, migliorare e salvaguardare il benessere psicologico e la salute di persone, intere famiglie e comunità, organizzazioni sociali e lavorative. Pertanto le sue competenze sono specifiche e, sempre mantenendo la giusta connessione tra prassi professionale e domanda della commitenza, è necessario definire gli spazi professionali entro i quali lo psicologo può operare.

Il Documento, appunto, definisce tali spazi della professione declinandone i contenuti a partire dagli artt.1 e 2 della Legge 56/89. Essa individua non solo gli elementi caratterizzanti, quanto e soprattutto gli Atti Tipici della professione dello psicologo, quegli atti cioè che appartengono solo ed esclusivamente allo psicologo.

Viene puntualizzata l’azione tipica dello psicologo negli ambiti della prevenzione, diagnosi, abilitazione/riabilitazione, sostegno, counseling e psicoterapia (quest’ultima da intendere come atto tipico dello psicologo e del medico con idonea specializzazione).  

Il Documento assume una funzione duplice: il suo valore è amministrativo in quanto è stato redatto in relazione della richiesta del Ministero della Sanità, sotto la cui vigilanza transiterà la professione dello psicologo; ma la sua rilevanza concede anche di riaffermare l’identità di tale professione che forse si è smarrita. Sicuramente in un momento di confusione è sempre bene delineare i confini entro cui si può svolgere l’azione ed entro cui le professioni di confine non possono avventurarsi.

Qui di seguito riportiamo il Documento originale che il Consiglio Nazionale dell’Ordine degli Psicologi ha pubblicato il 5 Giugno 2015.

 

ORDINE DEGLI PSICOLOGI - consiglio nazionale

LA PROFESSIONE DI PSICOLOGO: DECLARATORIA, ELEMENTI CARATTERIZZANTI ED ATTI TIPICI

 

ELEMENTI GENERALI

La psicologia è la disciplina scientifica che studia i processi mentali, il comportamento e le relazioni che ne derivano.

Lo psicologo è il professionista che interviene all’interno dei contesti (individuali, interpersonali,sociali, istituzionali e in ambito lavorativo) tramite l’utilizzo di strumenti e tecniche che hanno il loro fondamento in teorie, costrutti e modelli psicologici condivisi dalla comunità scientifica.

Lo psicologo opera al fine di conoscere, migliorare e tutelare il benessere psicologico e la salute nelle persone, famiglie, comunità e organizzazioni sociali e lavorative.

La competenza dello psicologo ad intervenire è pertanto una competenza specifica, ma trasversale, che consente di connettere la prassi professionale alla domanda della committenza.


ATTIVITÀ CARATTERIZZANTI LA PROFESSIONE DELLO PSICOLOGO (Legge 18/02/1989, n. 56)

La professione di psicologo è ordinata dalla Legge 18/02/1989, n. 56, ed è disciplinata dal Codice Deontologico degli Psicologi Italiani.

L’articolo 1 definisce gli ambiti e le modalità di intervento:
La professione di psicologo comprende l'uso degli strumenti conoscitivi e di intervento per la prevenzione, la diagnosi, le attività di abilitazione-  riabilitazione e di sostegno in ambito psicologico rivolte alla persona, al gruppo, agli organismi sociali e alle comunità. Comprende altresì le attività di sperimentazione, ricerca e didattica in tale ambito”.

 L’articolo 2 definisce i requisiti per l’accesso:
"Per esercitare la professione di psicologo è necessario aver conseguito l'abilitazione in psicologia mediante l'esame di Stato ed essere iscritto nell'apposito albo professionale. Sono ammessi all'esame di Stato i laureati in psicologia che siano in possesso di adeguata documentazione attestante l'effettuazione di un tirocinio pratico".

PREVENZIONE

La prevenzione, intesa anche come atto valutativo di situazioni di rischio, comprende tutte quelle attività finalizzate a sensibilizzare, educare, informare ed anticipare atteggiamenti, comportamenti e condotte a rischio o da perseguire.

 Tra le attività di prevenzione che caratterizzano l’intervento psicologico rientrano la promozione del benessere individuale, collettivo, sociale e lavorativo entro processi di sviluppo della convivenza e della qualità della vita, la promozione della salute e di modifica dei comportamenti a rischio.

La caratteristica specifica che definisce la prevenzione psicologica è l’intervento sugli aspetti rappresentativi, ideativi, emozionali -   consapevoli e non -  che influenzano l’agire umano.

 DIAGNOSI

La diagnosi psicologica è l’atto tipico di indagine e valutazione, conoscitivo e comunicativo, in risposta ad una domanda, che si avvale di modelli teorici di riferimento dei processi mentali, del comportamento e della relazione.

Al fine di poter definire un processo diagnostico, lo psicologo si avvale del colloquio psicologico e del proprio strumentario psicodiagnostico (test e altri strumenti standardizzati), d’uso esclusivo, per l’analisi del comportamento, dei processi cognitivi e intrapsichici, delle opinioni e degli atteggiamenti, dei bisogni e delle motivazioni, dell’interazione sociale, dell’idoneità psicologica a specifici compiti e condizioni.

 ABILITAZIONE - RIABILITAZIONE

Conseguenza dell’azione diagnostica, è la definizione del piano di trattamento, inteso come percorso di abilitazione e di riabilitazione, e che comprende tutte le attività volte a promuovere benessere, sviluppo e mantenimento della salute individuale, di coppia, di gruppo, e nelle istituzioni.

Il benessere psicologico è inteso come uno stato di equilibrio fra la persona - con i suoi bisogni e le sue risorse - e le richieste dell’ambiente in cui vive. Esso rappresenta una condizione dinamica, in continuo mutamento e riadattamento, il cui equilibrio non è dato a priori, ma costruito ogni volta, in relazione al contesto socioculturale in cui si è inseriti.

La riabilitazione psicologica, di tipo anche cognitivo- funzionale, si avvale di tecniche mutuate da teorie e modelli psicologici e comprende tutte quelle attività finalizzate ad una reintegrazione e recupero di abilità o competenze che hanno subito una modificazione, un deterioramento o una perdita o la compensazione, nei casi in cui non sia possibile il recupero.

L’azione riabilitativa è volta a recuperare le capacità e/o le competenze della persona, del gruppo o dell’istituzione, attraverso tecniche che prevedono un percorso di valutazione psicologica e di assessment e consulenza.

Rientrano in questo ambito l'attuazione di interventi per la riabilitazione e rieducazione funzionale e integrazione sociale di soggetti con disabilità pratiche, disturbi cognitivi e dell’apprendimento compresi nella definizione di DSA, di deficit neuropsicologici a seguito di malattie degenerative, disturbi psichiatrici o con dipendenza da sostanze.

SOSTEGNO

Il sostegno psicologico è una funzione di tipo supportivo alla tenuta delle condizioni di benessere della persona, del gruppo o di una istituzione.

Il sostegno psicologico si realizza quindi in tutti quei casi entro i quali si ritiene opportuno garantire continuità e contenimento ad una data condizione.

Il sostegno psicologico può ad esempio seguire ad un intervento riabilitativo con il fine di rinforzare, solidificare, i risultati ottenuti; ed è opportuno in quelle condizioni irreversibili e/o croniche entro le quali svolge una importante funzione di contenimento e tutela (si pensi ad es. alle patologie degenerative), anche per coloro che le vivono indirettamente.

Il sostegno psicologico è un intervento il cui obiettivo è il miglioramento della qualità di vita dell’individuo e degli equilibri adattivi in tutte le situazioni (di salute e di malattia), nelle quali ciò si rileva opportuno, sviluppando e potenziando i suoi punti di forza e le sue capacità di autodeterminazione, e che necessita della stesura del bilancio delle disabilità, delle risorse, dei bisogni e delle aspettative del soggetto, nonché delle richieste e delle risorse dell’ambiente.

Il sostegno psicologico realizza interventi diretti e mirati ad ottimizzare ogni tipo di relazione affettiva, adeguando la percezione del carico delle responsabilità e sviluppando le reti di sostegno e di aiuto nelle situazioni di disabilità o disagio psichico.

CONSULENZA PSICOLOGICA (O COUNSELING)

La consulenza psicologica (o counseling) comprende tutte le attività caratterizzanti la professione psicologica, e cioè l’ascolto, la definizione del problema e la valutazione, l’empowerment, necessari alla formulazione dell’eventuale, successiva, diagnosi.

Lo scopo è quello di sostenere, motivare, abilitare o riabilitare il soggetto, all’interno della propria rete affettiva, relazionale e valoriale, al fine anche di esplorare difficoltà relative a processi evolutivi o involutivi, fasi di transizione e stati di crisi anche legati ai cicli di vita, rinforzando capacità di scelta, di problem solving o di cambiamento.

PSICOTERAPIA

L’attività di psicoterapia è rivolta alla risoluzione dei sintomi, e delle loro cause, conseguenti a psicopatologia, disadattamenti, sofferenza.

L’attività di psicoterapia è esercitata dal medico o dallo psicologo che sono in possesso della idonea specializzazione, di durata almeno quadriennale (L. 56/89, art. 3): si tratta quindi di atto tipico ed esclusivo dello psicologo e del medico.



(Fonte: Sito ufficiale del Consiglio Nazionale dell'Ordine degli Psicologi - ww.psy.it)

 

 


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