Stabilire confini personali
I confini personali sono limiti che mettiamo per proteggere la nostra integrità, la nostra energia, la nostra salute, le nostre relazioni, i nostri propositi, le nostre opinioni e credenze, in una parola la nostra vita.
I confini proteggono la nostra salute emotiva e fisica, proteggono dal comportamento e dalle richieste degli altri, permettono di esprimere con fiducia chi siamo e che cosa vogliamo e soprattutto non vogliamo.
Essi aiutano a vivere la vita nel modo in cui si desidera viverla.
Nel libro “Boundaries After a Pathological abuse” Adelyn Birch (che è stata vittima di psicopatico) indica l’importanza di stabilire e rinforzare i nostri confini personali (Boundaries), soprattutto dopo una relazione malata, con un manipolatore
L’autrice riconosce che alcuni di noi hanno difficoltà a mettere confini, poichè temono di essere rifiutati e abbandonati, si sentono in colpa nel dire di no e temono di ferire i sentimenti altrui. In realtà, tutti abbiamo bisogno di confini e non soltanto per tenere distanti i manipolatori, o chi vuole usarci o ferirci, essi sono utili e necessari nell’affrontare quotidianamente i rapporti con amici, genitori, figli, colleghi, chiunque abbia contatto con noi.
“Quando creiamo i nostri confini personali non stiamo costruendo un muro attorno a noi in risposta ad un evento traumatico, stiamo facendo qualcosa di sano e necessario per noi stessi. Tutti abbiamo bisogno di sani confini in ognuna delle nostre relazioni.”
Tutti noi abbiamo bisogni, desideri, preferenze e limiti. Tutti abbiamo bisogni emotivi. Se questi bisogni non sono riconosciuti, ci possono essere serie conseguenze per la nostra salute psichica.
La Birch individua i seguenti bisogni emotivi: essere riconosciuto; essere accettato; essere amato; essere apprezzato; essere rispettato; essere capito; essere ascoltato; essere creduto; essere sostenuto; essere in sicurezza (sia fisicamente che emotivamente); avere valore; avere dignità.
I nostri bisogni sono importanti come quelli di chiunque altro. Se non lo crediamo, stiamo inconsciamente permettendo la mancanza di rispetto verso di noi. Ci sono persone che saranno ben felici di si approfittarsi di noi. Soprattutto saremo facili prede di narcisisti e psicopatici. Di nuovo.
Infatti, se non abbiamo confini personali trascuriamo chi siamo e cosa vogliamo. Come risultato, “vedremo l’immagine distorta di noi stessi riflessa negli occhi di coloro ai quali diamo il potere su di noi e la scambiamo per la verità.”
Mettere gli altri al primo posto è a volte considerato una virtù, ma non è così. E’ pieno di persone che vorrebbero sacrificarvi sull’altare della virtù per i loro propri benefici e a vostro danno.
Se temiamo di avere confini, ciò significa che teniamo di più a ciò che gli altri pensano di noi che a ciò che noi stessi pensiamo. Facendolo perdiamo il rispetto di noi stessi e la nostra autostima ne soffre. Inoltre gli altri perdono la stima di noi, ci mostriamo deboli, manipolabili, insicuri.
Avere confini personali non significa essere egoisti e non empatici, poiché siamo noi stessi il nostro interesse principale, dobbiamo avere a cuore noi stessi prima di tutto.
Adelyn Birch indica diversi tipi di confini personali: fisici; mentali; emotivi; materiali; spirituali.
Occorre prenderli in considerazione tutti per poter stabilire quali siano i nostri, ognuno ha i suoi. Deve chiarirli a se stesso e difenderli.
Alcuni esempi di confini personali:
- “Non mi coinvolgerò con persone le cui parole non siano coerenti con le sue azioni”; “ non frequenterò persone che maltrattino esseri umani e animali”; “Non tollererò comportamenti abusanti di qualsiasi tipo”
- “ Non accetto il razzismo e non intendo frequentare che attui discriminazioni”…
Il concetto espresso nel libro è molto chiaro e di importanza fondamentale: stabilendo i tuoi confini hai deciso di difendere te stesso e la tua vita.
Chiunque sia realmente interessato a noi rispetterà i nostri bisogni, valori e desideri, anziché allontanarsi a causa di essi. Se qualcuno va via, bene, significa che sei riuscito ad allontanare il tipo di persona che non vuoi nella tua vita. Ti sei protetto e questa è la cosa più importante.
Soprattutto se usciamo da una relazione d’abuso, occorre comprendere che rinforzare un confine personale non significa discuterne o dare spiegazioni per ottenere la conferma della sua validità da chi lo vuole trasgredire. Non dobbiamo giustificarci con nessuno. Un confine è un confine, ed è tuo e tuo soltanto. Non necessita l’approvazione di nessuno.
Se qualcuno viola un nostro confine personale e non lo allontaniamo, ci sentiremo arrabbiati, fraintesi, frustrati, ignorati, impotenti o infastiditi.
Se non tolleriamo le violazioni ai nostri confini e siamo convinti e determinati nel difenderli, i manipolatori o altre persone malsane si allontaneranno da noi e la selezione di relazioni adatte, empatiche, basate sul rispetto sarà automatica.
BIBLIOGRAFIA
- Boundaries After a Pathological abuse di Adelyn Birch
(Dott.ssa Mina Rienzo Psicologa Psicoterapeuta)
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