Cataplessia
E’ un disturbo caratterizzato dalla perdita improvvisa del tono muscolare durante la veglia, solitamente causata da forti emozioni.
La debolezza muscolare tipica della cataplessia può coinvolgere tutto il corpo o solo alcune zone.
Nello specifico avviene che, chi ne è colpito per tutto il corpo, cade a terra e non riesce più a muoversi o a parlare perché i suoi muscoli non rispondono più agli stimoli, anche se la mente rimane sveglia ed è attenta a ciò che sta accadendo. Invece quando la cataplessia è parziale, nel senso che coinvolge solo una parte della muscolatura, colpendo ad esempio un arto come la mano, il paziente può far cadere le cose. Per curarla, pertanto, vi sono terapie farmacologiche che prevedono l’assunzione di farmaci risveglianti.
Quindi la cataplessia, solitamente, è provocata da uno shock emotivo che può durare per alcuni secondi o anche per diversi minuti. I suoi passeggeri attacchi di debolezza, che si presentano anche in alcuni disturbi del sonno, possono avvenire in seguito a manifestazioni emotive di una certa entità (una risata, un attacco di rabbia, una sorpresa, ecc.). Delle volte però, la cataplessia può essere scaturita senza che si verifichi un motivo particolare e può essere preceduta o meno da alcuni sintomi premonitori (formicolio, prurito, ecc.).
Approfondendo, in campo neuropsichiatrico, la cataplessia viene definita specificatamente come improvvisa e transitoria perdita del tono muscolare accompagnata da cadute a terra, inibizione dei movimenti volontari, assenza di riflessi tendinei senza perdita della coscienza e risoluzione spontanea dopo alcuni secondi o pochi minuti.
Il fenomeno è generalmente associato ad episodi di narcolessia, che è invece quel disturbo caratterizzato da attacchi improvvisi di sonno che colpiscono nel corso della giornata e alla sprovvista. In questo caso la persona colpita cade improvvisamente in un sonno profondo e la sua muscolatura cede ed è del tutto rilassata.
Solitamente cataplessia e narcolessia associate, a loro volta, danno luogo alla sindrome di Gelineau, un disordine neurologico che deriva il suo nome del neurologo francese Jean-Baptiste-Édouard Gélineau, il primo a descrivere tale patologia. E’ un disturbo caratterizzato sia da un eccesso di sonnolenza diurna, con brevi crisi di sonno irresistibile e improvviso che interrompe la normale attività (narcolessia) sia dalla perdita completa del tono muscolare (cataplessia) in seguito a shock emotivi. I soggetti affetti da questa sindrome riferiscono anche allucinazioni e paralisi ipnagogica (detta anche paralisi nel sonno).
Ritornando alla cataplessia è bene sapere che di essa ancora non se ne conoscono le cause, anche se si presume che queste si debbano ricercare in una disfunzione delle attività di sonno-veglia dell’organismo, proprio perché il corpo si addormenta mentre la mente è in stato di veglia, tanto che il soggetto colpito dal fenomeno in seguito ricorderà l’evento subito. Le crisi durano pochi minuti o addirittura secondi, dopodiché si ritorna spontaneamente alla normalità.
La cataplessia è, dunque, una malattia che limita il normale svolgimento delle attività fisiche e può causare delle ripercussioni anche sulla vita quotidiana, sociale e lavorativa. Chi ne soffre deve per forza appoggiarsi agli altri, perdendo così la propria indipendenza; il paziente che ne è affetto solitamente cade in depressione e mostra una bassa stima di sé.
Per approfondimenti
- Enciclopedia Treccani
- farmacoecura.it
- salutejournal.it
(a cura della Dottoressa Benedetta Marrone e della Dottoressa Sara D'Annibale)
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