Adolescenti. L'età delle opportunità
“Niente – che si tratti di stare con gli amici, fare sesso, leccare un cono gelato, girovagare in macchina in una calda sera d’estate, ascoltare la tua canzone preferita – potrà mai essere così bello come quando eri adolescente.
E questo spiega perché fanno così tante stupidaggini. Non è per la loro incapacità di valutare il pericolo. È solo che i potenziali benefici sembrano – e dal punto di vista neurologico, sinceramente, lo sono – molto, molto più grandi. L’idea che gli adolescenti corrano rischi perché non conoscono niente di meglio, è ridicola”.
Laurence Steinberg è professore di Psicologia alla Temple University e tra i massimi studiosi di problematiche legate all’adolescenza, ma è prima di tutto un padre che ha passato la vita a osservare i comportamenti dei giovani, convinto che la loro mente sia profondamente diversa da quella degli adulti. Che la pubertà sia un’età difficile per definizione, non è un mistero.
Ma perché, si è chiesto Steinberg, il passaggio all’età adulta continua a prolungarsi, perché continuiamo sempre a cadere negli stessi stereotipi che vogliono i ragazzi immaturi per un “malfunzionamento” biologico?
Una visione ormai ampiamente smontata dagli studi scientifici degli ultimi anni e che “Adolescenti”, il saggio più importante di Steinberg, giunto negli Stati Uniti alla decima edizione e pubblicato in Italia da Codice, riprende per rivoluzionare il modo in cui finora abbiamo pensato a questa età della vita in cui il cervello è più plastico e capace di assorbire esperienze, fatta allo stesso tempo di grandi opportunità e vulnerabilità.
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