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L'archetipo di Era, la dea del matrimonio e della fedeltà

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L'archetipo di Era, dea patrona del matrimonio, della fedeltà coniugale e del parto, si ritrova nelle donne che desiderano tanto sposarsi da sentirsi incomplete senza un partner. Il suo dolore per essere nubile è profondo e doloroso come il 'lutto' delle donne che provano molte volte ad avere un figlio senza riuscirci.

Giunone e Argo opera di Rubens archetipo junghianoCarl Jung ha coniato il termine archetipo e lo ha definito come simbolo universale nella mente che può essere osservato nei sogni e nei miti. Gli archetipi rappresentano quel nostro potenziale che giace dormiente nella mente inconscia.

Dal punto di vista mitologico, la regale e bella Era o Hera (Giunone per i Romani) era consorte di Zeus, il Dio supremo dell'Olimpo che regnava su tutta la terra.

Il suo nome significa “Grande Signora” o “Eroina” e rappresenta la forma femminile della parola greca “eroe”.

Quando descritta, veniva definita dagli “occhi bovini”, per i suoi occhi adorabili e vigili. Il pavone era un altro simbolo che le veniva affiancato, in quanto la piuma della sua coda iridescente aveva un “occhio”, altro simbolo della sua vigilanza.

Si credeva che la Via Lattea fosse formata dal latte materno che irrorava dal seno di Era. Qualunque goccia che cadeva a terra diventava giglio, simbolo del potere autofecondante del corpo femminile.

I simboli di Era mostrano che era una potente dea venerata molto prima di Zeus; nella mitologia greca, Era veniva solennemente riverita nei rituali come potente dea del matrimonio.

La bellezza di Era attrasse molto Zeus, ed Era voleva così tanto sposarsi che questo era il suo unico obiettivo nella vita.

Zeus aveva avuto altre consorti prima di Era, e sebbene fosse rimasto fedele a lei per 300 anni, ritornò ai suoi ex modi promiscui, facendo infuriare Era e facendola divenire estremamente gelosa delle altre donne nella sua vita.

A causa della continua infedeltà, Era, invece di essere arrabbiata con Zeus, scaricava la sua ira e la sua vendetta sulle altre donne e la loro prole. Il matrimonio per Era era sacro, e questa forma di disonore la faceva estremamente arrabbiare.

Ma la sua rabbia era molto distruttiva. Ad esempio, Era scatenò un drago per distruggere l'intera città di Aegina, consorte di Zeus. Quando nacque Dioniso, fece impazzire i suoi genitori adottivi.

Quando Zeus tradì Era con Callisto, Era mutò Callisto in un orso per cercare di ingannare il figlio e farla così uccidere. Ma Zeus decise di porre la madre ed il figlio nel cielo dando loro il nome delle attuali costellazioni di Orsa Maggiore ed Orsa Minore.

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Era, nuovamente insultata quando Zeus fece nascere Atena da sé stesso - si narra infatti che Atena nacque già adulta e armata dalla testa del padre dopo che lui aveva mangiato la madre Meti -, decise di dare alla luce un figlio senza di lui.

Concepì Efesto, Dio del fuoco, che essendo nato con un piede storto non era perfetto come Atena. Zeus non aveva nemmeno bisogno di una moglie per avere un figlio.

L'archetipo di Era viene individuato nelle donne che desiderano tanto sposarsi da sentirsi incomplete senza un partner.

Il suo dolore per essere nubile è profondo e doloroso come il lutto delle donne che provano molte volte ad avere un figlio e non sono in grado di farlo.

Quando una donna “Era” diventa parte di una relazione impegnata, è felice, ma solo se conduce al matrimonio. Ha bisogno del rispetto, del prestigio e dell'onore che il matrimonio le promette e vuole essere la signora di qualcuno.

Non è una donna che vivrà con un uomo e basta. Vuole un anello al dito, una data di matrimonio, l'altare nuziale e una bella luna di miele. Vuole il grande, stravagante matrimonio in chiesa, non una cerimonia veloce a Las Vegas o alle Bahamas.

E' una donna che si sente come una dea nel giorno del suo matrimonio che spesso definisce come il miglior giorno della sua vita.

Per questo motivo Era è anche definita come la Dea Greca del matrimonio.

Una donna simile ad Era non è molto brava ad inquadrare le persone. Potrebbe infatti ritrovarsi sposata con un uomo emotivamente immaturo per la sua fretta di sposarsi.

Quando scoprirà che la sta tradendo, invece di arrabbiarsi, eviterà di discutere ed affrontare i problemi e la sua rabbia sarà diretta verso “l'altra donna” invece che verso suo marito. Soffre di dolori psicologici ed esiste un forte divario tra le sue aspettative su cosa dovrebbe essere il matrimonio e cosa sia realmente il suo matrimonio.

Cercherà di compensare questo praticando diverse attività sociali, nel tentativo di dare l'immagine della coppia perfetta.

E' inoltre la persona che, meno probabilmente, chiederà il divorzio.

Anche se suo marito vuole lasciarla, lei manterrà il suo nome e probabilmente troverà ragioni per continuare a chiamarlo per questioni banali, anche se si è risposato.

Una donna “Era” di solito ha figli perchè questo fa parte del ruolo di essere una moglie.

Tuttavia, non avrà molto istinto materno, a meno che non abbia in sé una parte della Dea Demetra.

Neanche lei ama troppo il sesso, si aspetta che l'uomo prenda sempre l'iniziativa, ma proverà a fare questo passo come parte della “descrizione del lavoro” e, auspicabilmente, avrà in lei anche una piccola parte della dea Afrodite.

Era sacrificherà ciò che è nell'interesse superiore dei suoi figli se contrasta con quelli del marito.

Molte donne hanno avuto padri critici o difficili che non avevano mai avuto tempo per loro.

Quando trovano il coraggio di discuterne quando sono più grandi, le loro madri spesso le rimproverano di “disturbare” i loro padri.

Quindi, una donna Era ha spesso avuto una mamma Era. I suoi anni di mezzo sono felici se è in un matrimonio stabile con un uomo che raggiunge una certa misura di successo.

Una Era non sposata, divorziata o vedova si percepisce come miserabile. La mezza età è un periodo in cui molti matrimoni vengono messi sotto stress, perchè se un'altra donna entra nel quadro, Era renderà tutti infelici con la sua possessività, la gelosia e la riluttanza a lasciarsi andare.

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Riconoscere l'esistenza di alcuni tratti riconducibili alla Dea Era è già un primo passo. È meglio non saltare troppo presto al matrimonio e prendere tempo per conoscere bene il partner.

Una donna Era è troppo dipendente dal marito e deve imparare a sviluppare le proprie capacità di problem solving.

Per lasciare andare le sue tendenze, “Era” deve lasciar andare il suo “Zeus”. Deve imparare che un'altra persona non è mai responsabile della propria felicità. Lei deve trovarla dentro di sé.

È una 'sua colpa' se è rimasta fedele ad un uomo senza fede e ha ignorato tutti nella sua vita per dargli tutto il suo tempo e la sua attenzione.

Ha bisogno di provare nuove esperienze, di crescere e di cambiare, di essere la donna venerata e forte che era una volta, ossia la Dea del matrimonio e della vigilanza.

 

A cura della Dottoressa Giorgia Lauro

 


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Tags: jung mito archetipo mitologia giunone hera

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