Ignês Sodré
Ignês Sodré, psicoanalista di formazione, oltre all'attività clinica e accademica, si occupa anche di letteratura nel tentativo di collegare la psicoanalisi ai personaggi di romanzi di grandi autori occidentali, al fine di arricchire entrambi i campi.
Ignês Sodré è una psicoanalista di formazione e supervisore della British Psychoanalytic Society. È nata e cresciuta in Brasile, dove si è qualificata come psicologa clinica.
Nel 1969 si trasferisce a Londra per studiare presso l'Istituto di Psicoanalisi. Ha insegnano a lungo a Londra e all'estero ed è stata docente di Psicoanalisi presso il Birkbeck College.
Ignês Sodré ha una conoscenza accademica e un profondo interesse per la psicoanalisi e la letteratura. Scrive di romanzi di grandi autori come Cervantes, George Eliot, Gustave Flaubert, Iris Murdoch e Marcel Proust.
Ha un modo unico e creativo di collegare psicoanalisi e letteratura andando così ad arricchire entrambi i campi.
Le sue idee derivano dalla sua esperienza con i suoi pazienti e dalla sua comprensione dei personaggi della letteratura, delle loro relazioni e delle loro vite psichiche immaginarie.
I suoi lavori esplorano soggetti psicoanalitici in modi nuovi che sorprendono il lettore invitandolo a nuove e più profonde riflessioni.
Leggere i suoi scritti non è solo una sfida intellettuale, ma anche un'esperienza estetica ed emotiva. La sua scrittura è complessa, poetica e originale e amplia la nostra comprensione della vita psichica.
Dal punto di vista formativo, le idee ed il pensiero di Ignês Sodré sono particolarmente influenzate dai lavori di Hanna Segal e Betty Joseph.
Con quest'ultima, la Sodré ci ha lavorato per circa 30 anni, entrando a contatto con altri autori contemporanei importanti come Priscilla Roth, Ron Britton, Michael Feldman e John Steiner.
Uno dei temi principali della sua scrittura è il “compulsivo sognare ad occhi aperti”, inteso come uno spazio interno confortevole e protetto in cui la realtà è negata e distorta.
Questo tema è esplorato a fondo nel suo articolo “Addiction to near-life: On pathological daydreaming and the disturbing ambiguity of faking true-love”.
Un altro tema importante è la difficoltà di affrontare la perdita e le difese che si possono impiegare contro la realtà della perdita.
Questo aspetto del suo lavoro è basato sul saggio di Freud, “Lutto e melanconia”.
Ignês Sodré scrive del tormento che possiamo subire nelle nostre relazioni con oggetti interni che non possiamo riportare in vita, ma non possiamo lasciare andare.
Tra i suoi lavori, si rintraccia anche un'esplorazione dei processi di identificazione mediante proiezione e introiezione, nel tentativo di comprendere come e quando questi processi diventano concreti, rigidi ed eccessivi, arrivando così ad offuscare la differenziazione tra sé e oggetto.
Rispetto alla relazione analista e paziente, Ignês Sodré esplora ciò che è curativo in psicoanalisi.
Mostra le complesse relazioni dialettiche tra l'intuizione dell'analista e la comprensione del mondo interno del paziente e la sua empatia e ricettività dal punto di vista del paziente, nonché il suo modo di proteggersi dal dolore e dal tumulto.
Ignês Sodré ha quindi una capacità unica di integrare questi due “modi di essere”.
La sua empatia e la sua profonda comprensione della psiche umana si incontrano sia nella sua scrittura che nel suo lavoro di clinica, insegnante e supervisore.
A cura della Dottoressa Giorgia Lauro
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